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Cammino Francescano della Marca

8 giorni di Cammino dall’Umbria alle Marche, il Cammino Francescano della Marca ripercorre le orme di San Francesco

Tabella dei Contenuti

Il Cammino Francescano della Marca è un percorso lungo 167km che si sviluppa tra due bellissime regioni italiane, l’Umbria e le Marche. Nasce con l’ambizione di ripercorrere, il più fedelmente possibile, quei passi che nel 1215 condussero San Francesco dalla città di Assisi a quella di Ascoli Piceno.

Cammino Francescano della Marca: informazioni generali

Proprio la figura senza tempo di San Francesco e l’impronta storica del cammino attirano camminatori di ogni genere, dal pellegrino spinto da spirito di devozione, al semplice viandante, desideroso di scoprire a piedi un altro magnifico angolo d’Italia. Ad attirare il viaggiatore non sono però solo la storia e la spiritualità di questi luoghi, ma anche lo straordinario e diffuso patrimonio artistico-culturale, la ricchezza enogastronomica e l’aspetto naturalistico.

Il Cammino Francescano della Marca può essere percorso in entrambe le direzioni, quindi  sia da Assisi che per Assisi. Il percorso che descriveremo noi è quello che parte da Assisi e giunge ad Ascoli Piceno, sia per coerenza storica, sia per venire incontro a chi, giunto ad Assisi da Roma o da La Verna sulla Via di Francesco, desidera proseguire il suo cammino.

Il Cammino Francescano della Marca coincide per quasi metà del suo percorso con la Via Lauretana, che abbandona all’altezza di Pievefavera: da qui il primo devia verso sud, mentre il secondo prosegue verso est.

Merita certamente due righe la Via Lauretana: si tratta di un cammino ancora allo stato embrionale, in via di istituzionalizzazione; la meta finale è Loreto, una delle destinazioni mariane più importanti d’Europa e luogo in cui è custodita la Santa Casa di Maria. Si può supporre che nel giro di un paio d’anni possa diventare un cammino perfettamente percorribile in tutta sicurezza da chiunque lo desideri.

Difficoltà del Cammino Francescano della Marca

Il Cammino Francescano della Marca è un percorso di bassa-media difficoltà, classificabile col grado T/E della scala escursionista, ed è quindi adatto anche a coloro che non sono molto allenati, a chi magari si fa una scampagnata in montagna ogni tanto o a chi normalmente fa qualche chilometro vicino casa per tenersi in forma.

Il percorso conta 8 tappe, lunghe tra i 15km e i 27km. É vero che i dislivelli in salita e discesa superano quasi sempre i mille metri al giorno, ma la moderata lunghezza delle tappe aiuta ad affrontare meglio lo sforzo. Naturalmente, trattandosi di un percorso lungo quasi 170km, si consiglia di allenarsi prima della partenza, così da non farsi trovare impreparati.

Un altro elemento da tenere in considerazione è il peso dello zaino, che varierà tra i 6kg e i 10kg a seconda della stagione in cui si decide di camminare e da quanto bravi si sarà a lasciare a casa ciò che non serve. Inoltre, grazie alla presenza di bar e supermercati in tutti i fine tappa, non serviranno grandi scorte di cibo e acqua.

Tappe del Cammino Francescano della Marca

Come anticipato nei paragrafi precedenti, il Cammino Francescano della Marca è lungo esattamente 167km e viene diviso in 8 tappe, tutte di difficoltà media, e lunghe tra i 15km e i 27km.

  • Tappa 1 _ da Assisi a Foligno
    • 19km  +250m  -350m  5.30h
  • Tappa 2 _ da Foligno a Colfiorito
    • 25km  +750m  -200m  8h
  • Tappa 3 _ da Colfiorito a Polverina
    • 27km  +450m  -800m  8h
  • Tappa 4 _ da Polverina a Montalto di Cessapalombo
    • 19km  +650m  -450m  6h
  • Tappa 5 _ da Montalto di Cessapalombo a Sarnano
    • 18km  +700m  -750m  6/7h
  • Tappa 6 _ da Sarnano a Comunanza
    • 22,5km  +600m  -650m  7/8h
  • Tappa 7 _ da Comunanza a Venarotta
    • 21km  +700m  -750m  7h
  • Tappa 8 _ da Venarotta a Ascoli Piceno
    • 15km  +350m  -600m  5h

Segnaletica sul Cammino Francescano della Marca

Il Cammino Francescano della Marca è perfettamente segnalato in tutta la sua lunghezza, complice il fatto che la sua messa in opera ha solo qualche anno di vita.

Vengono utilizzate due tipi di segnaletiche:

  • Verticale, caratterizzata dai classici cartelli direzionali del Cai, quindi una freccia bianca con una punta rossa e una scritta nera indicante la distanza e il nome della prossima località, con annesso il logo del Cammino e l’acronimo CFM;
  • Pennellate rosse e bianche, tipiche del CAI, con la scritta in nero CFM

Si trovano posizionati ai bivi e a distanza di 400m circa gli uni dagli altri, e questo garantisce non solo la massima copertura possibile, ma la possibilità, per chi è disattento e sbaglia strada, di accorgersi subito o quasi dell’errore.

Paesaggi lungo il Cammino Francescano della Marca

Il Cammino Francescano della Marca tocca, nei suoi 167km di lunghezza, quattro parchi, rispettivamente il parco del Monte Subasio, il Parco dell’Altolina, il Parco di Colfiorito e il Parco Nazionale dei Sibillini. Al loro interno troviamo luoghi come le cascate del Menotre, l’altopiano e le paludi di Colfiorito, il lago di Polverina, le Gole del Fiastrone e i calanchi vicino Ascoli, giusto per citarne qualcuno. L’altitudine massima che si raggiunge sono i 970m del Monte Parivecchio.

In generale si attraversano paesaggi collinari, verdi, ricchi di boschi ma anche di aree erbose e ampie visuali sull’ambiente circostante, soprattutto quando si arriva nelle zone marchigiane. La natura domina ogni nostro sguardo, sempre, e i piccoli borghi di pietra presenti lungo il percorso non fanno altro che rendere il paesaggio più interessante e ricco di fascino. É come se tutto fosse armonizzato, se ci fosse un’equilibrio, anche estetico, tra uomo e natura.

Quando partire per il Cammino Francescano della Marca

Il Cammino Francescano della Marca può essere percorso tutto l’anno, anche se si tende a sconsigliare l’estate per il grande caldo e l’inverno per il rischio neve.

Nel primo caso è necessario portare con sé più acqua e utilizzare tutte le misure possibili per proteggersi dal sole, mentre nel secondo caso è preferibile avere esperienza con la montagna di inverno e di trekking sulla neve. Attenzione, non è detto che debba nevicare proprio la settimana in cui si cammina, ma bisogna partire con la consapevolezza che se capita si è preparati al meglio.

Il periodo migliore è quindi la Primavera e l’Autunno, soprattutto grazie al clima mite, tra i 10° e i 20°. Un discorso a parte meritano le precipitazioni, abbondanti nei mesi di Ottobre, Novembre e Dicembre.

Equipaggiamento per il Cammino Francescano della Marca

Scegliere l’equipaggiamento giusto per affrontare il Cammino Francescano della Marca dipende innanzitutto dal periodo nel quale si intende partire.

É ovvio che se si opta per la stagione invernale, è necessario portare con sé sia un abbigliamento pesante e antipioggia, che in quanto tale sarà ingombrante, sia una quantità maggiore di vestiti, dato che si rischia di  bagnarsi durante le giornate piovose e di non avere magari il tempo di far asciugare gli abiti. In questo caso lo zaino peserà circa 8-9kg senza acqua. Se poi si aggiungessero il sacco a pelo e il telo doccia, allora lo zaino peserebbe un paio di chili in più.

Per il periodo estivo è al contrario sufficiente portare con sé al massimo un paio di cambi, quindi un numero minimo di vestiti, leggeri e poco voluminosi. Certo, una giacca antipioggia è sempre bene portarsela dietro, però nulla di simile a quella ideale per il periodo invernale. In questo caso, viste le alte temperature, il peso dello zaino dipenderà non tanto dagli abiti quanto dall’acqua e dalla frutta, sempre consigliabile.

Per quanto riguarda le scarpe, premetto che ciascun camminatore è libero di indossare la scarpa che più si adatta al suo piede e con cui si sente più a suo agio. Quello che segue è quindi unicamente un consiglio personale dettato dalla mia esperienza. Quello che posso dire è che, considerando il fondo agevole, i moderati dislivelli e la presenza di tratti di asfalto, una scarpa bassa da trekking è sufficiente. Ne consiglio un modello abbastanza tecnico, resistente, con suola grippante e, a seconda della stagione, con membrana gore-tex per proteggersi dalla pioggia.

Per camminare in inverno, con condizioni meteo al limite e rischio neve, consiglio invece uno scarponcino, sempre in Gore-Tex, che tenga il piede perfettamente stabile anche in caso di scivolamento o caduta.

Leggi l’articolo su come scegliere la scarpa per un viaggio a piedi

Dove dormire sul Cammino Francescano della Marca

Il Cammino Francescano della Marca ha, per ogni fine tappa, diverse soluzioni di alloggio.

Grazie al sostegno di parrocchie e ordini religiosi, i camminatori potranno trascorrere la notte in accoglienze cosiddette “povere” e farlo a prezzi contenuti se non addirittura a donativo. É possibile che si debba dormire in letti a castello e in camerate condivise con l’accesso comune al bagno, magari con l’obbligo di portare con sé sacco a pelo e telo doccia. Qui sarà però possibile condividere i pasti con eventuali altri pellegrini o con gli stessi ecclesiali, e vivere fino in fondo un’esperienza di vita comunitaria e pellegrina.

In alternativa è possibile pernottare in ogni fine tappa presso strutture private, come B&B, hotel, pensioni, affittacamere e appartamenti, che in quanto tali garantiranno la privacy di ognuno. A seconda della struttura sarà quindi possibile includere colazione e cena, così da fare un viaggio senza troppi pensieri.

Cosa vedere sul Cammino Francescano della Marca

Il Cammino Francescano della Marca conserva una ricchezza storica, artistica e culturale di grande spessore, sia rispetto ai paesi che si attraversano sia grazie alle molte cose interessanti che si trovano sulla strada.

Spello, riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia, fu in antichità, in particolare all’epoca dei romani, un importante centro militare, aiutato dal fatto che vi passava la via Flaminia, una delle strade consolari più strategiche dell’epoca. Ancora oggi si vedono l’arco di Augusto e le mura romane, anche se inglobate quasi totalmente a quelle medievali. Anche la Chiesa di Santa Maria Maggiore sorge, per esempio, sul tempio romano di Giunone e Vesta. Qui è possibile ammirare i magnifici affreschi del Pinturicchio, risalenti al XV secolo. Famosa l’Annunciazione nella Cappella Baglioni.

Foligno, poco distante da Spello e primo fine tappa del cammino, viene tradizionalmente detta “ il centro del mondo ”, così considerata perchè si pensava fosse il centro dell’Italia e quindi di tutto il mondo antico. Da qui passavano pellegrini, mercanti, eserciti, e questo rese la città sempre viva. Centro tipografico tra i più importanti d’Italia, nel 1472 vide la stampa della prima edizione della Divina Commedia di Dante. Assolutamente da vedere anche l’affresco del Perugino raffigurante il Battesimo di Gesù, posto nell’Oratorio della Nunziatella.

Pale, le grotte dell’Abbadessa e l’eremo di Santa Maria Giacobbe sono solo alcuni dei luoghi più interessanti sulla via per Colfiorito. Per raggiungere l’eremo è sufficiente fare una deviazione di un paio di chilometri, mentre per visitare le grotte dell’Abbadessa e vederne stalattiti e stalagmiti è necessario prenotare una visita guidata. Pale, conosciuta nel medioevo per le sue importanti cartiere, ospita invece un bel castello del XV secolo, anch’esso visitabile.

Basilica di Santa Maria di Plestia, con la sua facciata in pietra e il suo aspetto elegante, sorge anch’essa su un tempio romano, nel bel mezzo della terza tappa. Curiosa la sua posizione proprio al confine tra le due regioni: una parte dell’edificio è in territorio umbro e l’altra parte in territorio marchigiano. Purtroppo, a causa delle scosse sismiche degli anni scorsi, non è possibile visitarne gli interni.

Botte Varano, di origine rinascimentale e ancora oggi funzionante, rappresenta una delle opere idrauliche più grandi della penisola. Commissionate appunto dai Varano, signori dell’epoca, servirono per bonificare l’altopiano di Colfiorito e rendere quelle terre coltivabili. Scavi recenti hanno individuato, parallelo a questi, un collettore romano di quasi 2 mila anni, realizzato per lo stesso motivo, un’opera che all’epoca risultò di grande ingegno e maestria.

Resti fossili di 900.000 anni di mammuth, elefanti, tigri dai denti a sciabola e molto altro,  le più antiche testimonianze del genere in Italia, sono stati scoperti in queste zone e ad oggi conservati nel Museo Paleontologico di Serravalle di Chienti. Meritano una visita!

Il Convento di San Francesco, posto sulla terza tappa per Polverina, venne secondo la tradizione fondato nel punto in cui San Francesco riposò nel suo viaggio del 1215. All’esterno del convento troviamo un pozzo, lo stesso citato nei Fioretti (antologia che narra la vita dei primi discepoli di San Francesco): qui si racconta infatti che San Francesco tramutò l’acqua in vino per coloro che stanno lavorando all’edificazione del convento.

Castello di Pievefavera, perfettamente conservato, regala una vista stupenda su tutta la valle del Chienti. Con una deviazione di 2km troviamo Caldarola e il suo fiabesco castello, e tutt’intorno un paesaggio unico!

La grotta dei Frati, raggiungibile con una deviazione di 10 minuti, viene così chiamata perchè qui, nell’anno Mille, vi abitarono alcuni monaci. Scenografica la posizione, proprio sulla gola del Fiastrone.

Ascoli Piceno, conosciuta come la città delle cento torri, conserva in effetti un gran numero di torri campanarie e gentilizie, anche se ad oggi solo una minima parte rispetto alle oltre duecento del medioevo. La sua importanza fin da tempi antichi la si deve prima alla cultura picena, poi a quella romana, grazie soprattutto alla via Salaria che la collegava con Roma. Si susseguono tre ordini di mura: picene, romane e medievali. Da vedere il ponte romano di Solestà, le rovine del teatro romano, la torre degli Ercolani, e in generale tutto il centro storico della città.

Torneo della Quintana, una festa medievale che ha luogo ad Ascoli Piceno tra il mese di Luglio e Agosto.

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Deborah Torreggiani

Deborah Torreggiani

Ciao, sono Deborah e faccio uno dei lavori più belli che ci siano, organizzo viaggi a piedi viaggiando! Zaino, scarpe da trekking e un Mac portatile è tutto quello che mi serve per esplorare nuovi cammini e creare nuove esperienze di viaggio. Sono ottimista per natura e sempre pronta a nuove avventure. Esplorare in lungo e in largo gli Stati Uniti è il mio grande sogno, e non vedo l’ora di realizzarlo.

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