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La montagna è da sempre luogo ideale per gli amanti dell’escursionismo, non solo per la bellezza dei paesaggi e la vicinanza con la natura, ma anche per lo spirito di amicizia e condivisione che unisce i camminatori.
Sono sempre di più le persone che si avvicinano a questo mondo, che tramandano la propria passione ai figli o la trasmettono agli amici. Tantissimi i sentieri, i trekking a un’ora, massimo due, di macchina da dove siete, ovunque voi abitiate. Molte anche le informazioni che potreste ottenere sul web o dagli uffici turistici.
La questione è: come fate a capire se è un percorso adatto a voi?
Per aiutarvi nella scelta potrete usufruire della scala di difficoltà per l’escursionismo. Ideata dal CAI per inquadrare in modo univoco i sentieri, si basa principalmente su tre parametri:
- Dislivello: la somma della pendenza in salita e discesa
- Distanza planimetrica: distanza dal punto A al punto B sulla cartina, calcolato senza tenere conto delle altimetrie. La traccia GPS tiene invece conto del dislivello, indicando il numero di chilometri effettivi.
- Segnaletica: solitamente costituita da cartelli indicanti la località, il tempo di percorrenza e il numero del sentiero ( segnavia), viene durante il tragitto accostata dalle classiche pennellate bianco-rosse su rocce e alberi.
In base a ciò i gradi di difficoltà dell’escursionismo individuati sono cinque: Turistico, Escursionistico, Escursionisti Esperti, Escursionisti Esperti con Attrezzature ed Escursionisti Esperti Attrezzati Ghiaccio. Qui affronteremo solo i primi tre, trattandosi altrimenti di percorsi davvero molto impegnativi che vogliono corde, imbracature, casco e addirittura, nell’ultimo livello, ramponi e picozza per ghiaccio.
Primo livello Escursionistico, T.
Partiamo dal primo livello, di cui fanno parte la gran parte di coloro che si sono da poco avvicinati al mondo dell’escursionismo e che ancora devono prendere confidenza con la montagna. Sto parlando del livello Turistico, indicato con la lettera T sulla maggior parte delle schede informative che leggerete. I percorsi così indicati sono tracciati semplici, corti, ben segnalati e con un dislivello inferiore ai 500 m. Spesso seguono mulattiere, vie ben battute, che è possibile seguire senza problemi. Non serve quindi un gran senso dell’orientamento, e neppure un buon allenamento. Si tratta infatti di percorsi adatti a tutti, compresi bambini e persone dalla vita tendenzialmente sedentaria. Insomma, un’ottima occasione per una gita fuori porta all’insegna di sport, natura e relax.
Il secondo livello è quello Escursionistico, indicato generalmente con la lettera E.
Il dislivello qui sale, e si attesta tra i 500 e i 1000 m. Sebbene il percorso continui ad essere ben segnalato, il tracciato diventa un po più impegnativo sia per il fondo che per la lunghezza, e richiede un maggiore allenamento. Serve un’attrezzatura più specifica per la montagna e un maggiore senso dell’orientamento. Se riuscite a camminare in salita per un paio d’ore di seguito senza problemi, allora potrebbe essere il livello giusto per voi.
Il terzo livello è quello di Escursionisti Esperti, riportato sulle guide con le lettere EE.
Conoscere la montagna in questo caso è fondamentale. I sentieri superano i 1000 m di dislivello, quindi bisogna essere davvero ben allenati, e dovrete essere pronti ad affrontare ogni tipo di tracciato, anche ripidi pendii o ghiaioni. La segnaletica non sarà sempre presente, quindi oltre ad un buon senso dell’orientamento e all’abilità di seguire anche leggere tracce sul terreno, è necessario saper leggere una carta dei sentieri, così da sapere sempre dove ci si trova e cosa si ha vicino in caso di bisogno. Non servono ancora particolari attrezzature di montagna.
Ora hai tutte le informazioni per poter scegliere il percorso più adatto a te. Se credi di essere a metà tra due livelli non esitare a provare quello più difficile, ma sii pronto a rimandare se capisci che è ancora troppo presto.
2 risposte
Mi dispiace avvisarvi che gli acronimi (nei primi tre gradi) utilizzati nell’indicare il grado di difficoltà è uguale a quella ufficialmente utilizzata dal CAI (che ha redatto la classificazione) e le spiegazioni della difficoltà non corrisponde a quella del CAI, tenendo conto che la classificazione del CAI è adottata dalle guide AIGAE, dalle Guide Alpine e dalle carte/mappe escursionistiche, dalla segnaletica dei sentieri, e pertanto il Vostro sistema potrebbe essere fuorviante e pericoloso per gli escursionisti alle prime “armi”.
In sintesi: o cambiate la nomenclatura (utilizzate altri simboli o lettere) oppure vi adeguate alle disposizioni del CAI (adottate in Italia)
Cordiali saluti
Ciao Fabrizio e grazie del tuo feedback.
La scelta di utilizzare la stessa classificazione CAI è voluta, visto che, come hai specificato anche tu, è adottata sulle carte, mappe escursionistiche e sulla segnaletica dei sentieri.
Abbiamo inoltre riportato la medesima descrizione dei gradi di difficoltà. Non capiamo quindi a cosa tu ti riferisca.
Puoi essere più preciso?
Grazie
Vincenzo