Tabella dei Contenuti
- Partenza: Passo dell Cisa
- Lunghezza: 151 km
- Difficoltà: Escursionstica
- N.Tappe: 6
La Via Francigena dal Passo della Cisa a Lucca conta 150km, divisi generalmente in 6 tappe, anche se la presenza di diverse strutture lungo il percorso permettono al camminatore di dividerlo senza troppi problemi in più giorni.
Chi parte dal qui e salta il tratto della Via Francigena sul Passo della Cisa, comincia un cammino certamente più semplice.
Lasciata alle spalle la dura salita del versante emiliano dell’Appennino, si entra in Toscana.
Per i primi giorni la Via Francigena cammina lungo la valle del fiume magra, in un ambiente montano, attraversando piccoli borghi ricchi di storia e di segni del pellegrinaggio.
Si giunge così a ridosso della costa dove, soprattutto in estate, non si può fare a meno di notare il classico turismo balneare. Si lascia la costa nell’ultimo giorno di cammino, per entrare in piccole valli strette tra le colline e giungere a Lucca, lungo il fiume Serchio, e ammirare la bellezza di questo piccolo gioiello incastonato tra le sue mura antiche.
I dislivelli dopo il Passo della Cisa non sono finiti. É vero che si addolciscono, ma le lunghe discese si alternano a brevi ma faticose salite che mettono a dura prova il fisico.
Lungo la costa si dorme ma non si cammina praticamente mai, un po’ per evitare le trafficate strade asfaltate, un po’ per seguire il percorso storico, che passava nell’entroterra per evitare le zone pianeggianti più paludose.
Il percorso si snoda inizialmente su sentieri e mulattiere, tra boschi di faggi e castani, per poi lasciare spazio a strade secondarie a mezza costa con splendidi panorami sul mare e a strade bianche che costeggiano il fiume per l’entrata a Lucca.
Vuoi partire da Lucca? Leggi l’articolo sulla Via Francigena da Lucca a Siena.
Ti sei perso un pezzo? Leggi l’articolo sulla Via Francigena da Pavia al Passo della Cisa.
Difficoltà lungo il percorso
In Toscana la principale difficoltà del cammino è data dal continuo saliscendi, una costante che si ripete in tutta la regione. In modo particolare questo tratto è caratterizzato da lunghe discese e da corte, ma intense, salite.
La segnaletica è ottima, quindi non rappresenta un problema, tanto che risulta praticamente impossibile perdersi. I sentieri, le mulattiere e le strade secondarie sono tutte ombreggiate, e questo rende il cammino piacevole anche d’estate.
In ogni tratto di cammino si attraversano dei paesi, quindi reperire acqua e cibo lungo il percorso non rappresenta un problema. Insomma, con un po’ di allenamento fisico, questo tratto di Via Francigena dal Passo della Cisa a Lucca è più che abbordabile da chiunque.
Dove Dormire
Come su tutta la Via Francigena, anche su questa parte di percorso si possono trovare sistemazioni per tutte le tasche, dagli ostelli per pellegrini, alcuni a donativo, dove si dorme in camerate, dai B&B e alberghi.
In alcuni ostelli per pellegrini c’è anche la possibilità di condividere la cena con gli altri pellegrini , proprio come succede sul Cammino di Santiago, una bella sensazione per chi magari lo ha percorso e conserva bei ricordi.
Per alcuni è la condivisione uno dei aspetti più significativi dei cammini, perché è durante momenti come questi che si riesce a provare una forte emozione e si stabilisce un legame con le persone che si incontrano.
Naturalmente è possibile dormire anche in B&B e hotel, garantendosi un maggiore livello di privacy. É disponibile ogni genere di comfort, da una stanza con bagno privato alla suite in un hotel di lusso con Spa. La Toscana, in questo, rappresenta un’eccellenza in Italia, abituata a ricevere ogni genere di turismo e in ogni periodo dell’anno, sia interno che straniero.
Cosa Mangiare
Sulla Via Francigena di Toscana il cibo non sarà di certo un problema, anzi! Il cammino sarà l’occasione, e per alcuni la scusa, di scoprire a colpi di pranzi e cene una ricca quanto straordinaria cultura enogastronomica.
La Lunigiana è una valle molto particolare: è circondata dai monti ma ha uno sbocco diretto sul mare. Le sue specialità culinarie sono principalmente a base di funghi, in quanto l’aria marina dona ai funghi di questa valle un sapore ricco, diverso da quelli ad esempio raccolti sulle Alpi. Quindi che si tratti di tagliatelle, risotti, funghi con la polenta o con le patate, sarà un’ottima occasione per provare questo fantastico prodotto!
Un’altra cosa assolutamente da assaggiare sono i testaroli, un tipo di pasta molto antico, tanto che si crede siano stati inventati dai romani. Sono fatti di un impasto di acqua, farina e sale, dal quale viene creata una sorta di crespella di alcuni millimetri di spessore, che viene poi cotta tra due teglie dette “testi”, il soprano (che ovviamente sta sopra) e il sottano; una volta cotta, questa pasta viene fatta raffreddare, viene tagliata a pezzi irregolari, fatta bollire e poi condita con il pesto o con i funghi. Sono molto gustosi e si trovano solamente in questa piccolissima parte d’Italia!
Arrivando sul mare si possono trovare altri prodotti, tipici di tutta la regione Toscana: la farinata di ceci, la schiacciata e tutti quei piatti di pesce immancabili di ogni zona di mare. Da non perdere la zuppa di pesce, perché qui, in Toscana, ne fanno una tra le più buone di tutta Italia.
I salumi si diversificano da quelli delle altre regioni, quindi i pranzi al sacco possono essere costituiti da panini e schiacciate con prosciutto crudo toscano (dal sapore molto sapido), con la finocchiona o, per chi ama i gusti più forti, dal salame di testa o biroldo, fatto con le parti della testa dell’animale.
A Lucca invece i piatti tipici sono diversi: i tordelli, tortelli ripieni a forma di mezzaluna; i matuffi , che consistono in una scodella riempita a strati di polenta, sugo di carne, funghi e parmigiano, e il pane di patate, considerato una vera e propria delizia.
Andrebbe speso un lungo capitolo per i vini, di cui la Toscana è una gran produttrice, ma per ora va segnalato d’obbligo il rosso DOC dei colli lucchesi che è perfetto per accompagnare le pietanze descritte sopra in una cena deliziosa.
Le Tappe della Via Francigena dal Passo della Cisa a Lucca
Passo della Cisa —> Pontremoli 22 km
Pontremoli —> Aulla 32,5 km
Aulla —> Sarzana 17 km
La Via Francigena entra in Toscana dal Passo della Cisa e prosegue nella Lunigiana, una valle scavata dal fiume Magra. Si scende dai 1030 m del Passo della Cisa fino ad arrivare a Pontremoli, situato sul fondo valle a ridosso del fiume.
Si percorrono sentieri che si snodano lungo antiche faggete e castagneti, caratterizzati da scorci panoramici che si affacciano sulla valle. Si incontrano piccoli borghi, con un esiguo numero di abitanti e si attraversano antichi ponti in pietra di età romanica. Il primo giorno però non è una tappa semplice, sia per il continuo saliscendi, sia per le ripide discese che mettono a dura prova le ginocchia. In questa parte del percorso il fondo è prevalentemente su sterrato e mulattiere, sentieri che guidano sino all’ingresso di Pontremoli, dove si fa tappa per la notte.
Il giorno seguente si prosegue con attenzione lungo la statale della Cisa. I dislivelli si attenuano, ma i chilometri da percorre sono molti, quindi è consigliabile partire di buon ora per evitare il traffico nella parte iniziale. Il fiume Magra si tiene sempre sulla destra mentre si attraversano borghi medievali come Filattiera, dopo il quale il percorso entra nei boschi sbucando giusto all’entrata di Filetto. Questo è l’ultimo paese della giornata dove è possibile acquistare del cibo per la pausa, in quanto poi si torna a camminare nei boschi fin quasi alla periferia di Aulla. Dopo essere entrati in città, in poche centinaia di metri, si prende una ciclabile ricavata da una ferrovia dismessa, che guida il pellegrino fino in centro città, dove si trascorre la notte.
Lasciata Aulla il percorso, dapprima su asfalto, inizia a salire ed entra nei fitti boschi che circondano il comprensorio montuoso delle Alpi Apuane. Il sentiero aumenta sempre più la propria pendenza fino a Bibola; in caso di pioggia si segnala di fare molta attenzione. Superata una strada asfaltata si ritorna nei boschi e si continua a salire per raggiungere il piccolo borgo di Vecchietto. Da qui la visuale spazia su tutta la valle del Magra, l’Alta Versilia fino ad arrivare al mare. In pochi chilometri si entra in Liguria, proseguendo prima su strada sterrata poi su asfalto, prima di entrare a Ponzano Superiore. Dal centro del paese una lunga e piacevole strada secondaria guida a Sarzana, dove si fa tappa per la notte.
Sarzana —> Massa 30 km
Massa —> Camaiore 26 km
Camaiore —> Lucca 24 km
Da Sarzana inizia una tappa impegnativa della Via Francigena, più per la sua lunghezza (30km) che per i dislivelli, minimi. Inoltre il percorso è quasi totalmente su asfalto. Si procede su strade secondarie lungo la parte finale della Val di Magra fino ai pedi delle colline e si ritorna in Toscana. Dopo i paesi di Caniparola e di Castelnuovo Magra inizia una discesa fino alle rovine di Luni, antica città romana che dà il nome alla valle Lunigiana. D’obbligo una sosta per visitarne i resti e il magnifico anfiteatro romano, poi in breve si arriva ad Avenza. Passato il centro, dove è possibile acquistare qualcosa per il pranzo, si cammina nella parte artigianale della città costituita da segherie e laboratori per la lavorazione del famoso marmo di Carrara fino a giungere ai piedi delle colline sovrastanti. Questa è la zona del Candia, dal quale prende il nome l’omonimo vino che qui viene prodotto. E’ la parte più dura della giornata: dopo aver superato un dislivello di 200m si ridiscende in fretta per l’arrivo a Massa, città in cui si può passare la notte in una delle tante sistemazioni.
Si lascia Massa attraversando il suo centro e dirigendosi verso Montignoso. Una ripida salita porta fino al castello di Aghinolfi dal quale si può godere di un panorama sulla città e sul mare. Un breve saliscendi su strade secondarie porta poi a Seravezza fino ad incrociare una statale sulla quale fare attenzione al traffico. Dopo poche centinaia di metri si devia per entrare nel centro storico di Pietrasanta, passando per la piazza del Duomo, che merita sicuramente una visita approfondita, e dove si può fare una sosta per il pranzo. In uscita si torna sulla statale, ma solo per pochi passi perché si prende subito in salita una strada secondaria, che evita il traffico e conduce in Località Cannoreto. Dalla cima del colle si torna a scendere sempre su strade secondarie fino a costeggiare la provinciale. Camminando sull’argine di un canale si arriva quindi a Camaiore dove si passa la notte.
Da Camaiore la Via Francigena si inoltra all’interno della Toscana, camminando in territori molto urbanizzati. Si prosegue infatti prevalentemente su asfalto, intervallato solo da alcuni tratti di sentiero nel bosco. I saliscendi accompagnano il camminatore per tutta la prima parte della tappa, senza però dislivelli importanti. Arrivati a Montemagno si è in cima alla prima salita, la più difficoltosa della giornata, e si entra in Valfreddana. Si cammina ad alternanza su marciapiedi e a lato della strada principale, non troppo trafficata. La strada si snoda in mezzo a grandi boschi e si passano piccoli paesini dove si può fare una sosta per pranzare, fino a Valpromaro. Qui si attraversa il paese dopodiché si torna a salire verso Piazzano, un piccolo paese arroccato sulla collina, da cui si scende seguendo un sentiero sterrato che porta fino alla strada asfaltata che corre a valle e che in pochi chilometri conduce alla periferia di Lucca. Dopo il ponte sul fiume Serchio si prende la ciclabile che lo costeggia e arriva fino alle porte delle mura. Si entra a Lucca, una delle città più importanti della Via Francigena, da Porta San Donato e si arriva quindi alla centralissima piazza San Michele dove la statua del Santo dà il benvenuto ai pellegrini.
Cosa vedere sulla Via Francigena dal Passo della Cisa a Lucca
Pontremoli – É il paese più a nord della Toscana e viene citato da Sigerico nel suo manoscritto con il nome di Puntremel. I primi insediamenti nella zona risalgono al 1000 a.c. Fu poi una sede etrusca e quindi romana. Il suo periodo d’oro è stato però tra la metà del 600 e l’800, quando era al confine tra il granducato di Toscana e il Ducato di Parma. Molto famosi sono i ponti che congiungono le due rive sul fiume Magra e sul torrente Verde. Da non perdere il castello del Piagnaro che per secoli ha protetto il paese, il museo delle statue stele (stele antropomorfe scolpite nella pietra arenaria) e la chiesa di San Pietro, dove è custodita una lapide di arenaria sulla quale è scolpito un labirinto.
Filattiera – É un centro storico di epoca medievale che in passato ospitava un ospitale per pellegrini della Confraternita di San Jacopo di Altopascio. Oggi è una diventata una casa privata, ma sopra l’ingresso è ancora visibile una lapide di marmo raffigurante San Giacomo pellegrino. All’uscita del borgo vi è la chiesa di San Giorgio del XII secolo, al cui interno è possibile vedere una lapide, detta di Leodegar, di epoca longobarda.
Filetto – É un borgo medievale di origine bizantina, perfettamente conservato. Oggi si possono vedere una delle quattro torri difensive, l’unica rimasta, e i due portali di accesso. D’estate si tengono diverse manifestazioni, tra le quali il tradizionale mercato medievale.
Aulla – Da sempre questa città è stata famosa per la sua posizione strategica: un punto in cui la Lunigiana si stringe, contornata da aspre colline oltre le quali si trova il territorio ligure. Viene segnalata anch’essa sull’itinerario di Sigerico con il nome di Aguilla. Come gli altri paesi della valle la sua storia è legata a quella della famiglia Malaspina, che per secoli ha dominato queste zone. L’abbazia di San Caprasio è sicuramente una delle meraviglie da visitare e risale all’anno 884 d.C, anno della sua fondazione.
Bibola – É un piccolo borgo medievale che vale la pena visitare. Arroccato su un colle in posizione panoramica sulla Valle del Magra, dell’Aulella e sulle Alpi Apuane. Molto interessante sono i ruderi del castello e la strada medievale che vi arriva.
Sarzana – Città fondata nel X secolo lungo la Via Francigena, divenne subito il borgo più importante della zona e per questo furono costruite mura e fossati, in parte oggi ancora visibili. É ricca di chiese e palazzi di pregio, come la maestosa cattedrale di Santa Maria, rivestita in marmo, la chiesa di San Francesco, i torrioni e la fortezza di Castruccio Castracani che sovrasta l’intero abitato.
Caniparola – Un tempo questo paese era la stazione della dogana degli Estensi. Oltre la porta una strada rettilinea consentiva al dominio di collegarsi direttamente alla strategica via Aurelia.
Avenza – Da visitare gli antichi resti del centro storico, come la torre di Castruccio Castracani e parte dell’antica cinta muraria. Evidenti i laboratori dedicati alla lavorazione del marmo di Carrara estratto dalle vicine Alpi Apuane.
Massa – Distesa ai pedi delle Apuane, da segnalare il centro storico con il Duomo cinquecentesco dedicato a San Pietro e San Francesco.
Castello di Aghinolfi – Di origine longobarda, fondato nel 753, fu donato da re Adolfo al cognato, abate di Nonantola. Nel 1376 passò alla repubblica Lucchese, e vista la sua posizione fu sempre utilizzato come fortezza adibita alla difesa della vallata e delle popolazioni della zona.
Pietrasanta – Fu fondata nel 1265 lungo la Via Francigena, in una posizione strategica sia per la collocazione geografica sia per la presenza di diversi minerali, uno tra tutti il marmo. Ancora oggi si posso vedere le mura che furono costruite a sua difesa. Da visitare il centro storico con il Duomo di San Martino, la chiesa di Sant’Agostino, la gotica torre civica e il teatro comunale.
Camaiore – Fondata dai romani come Colonia Lucensis, viene citata da Sigerico lungo il suo itinerario col nome di Campus Maior. Nel tempo fu poi invasa da Goti e Bizantini. Si possono visitare la Badia Longobarda del VIII secolo, la pieve di Santo Stefano e San Giovanni Battista.
Lucca – É una città molto famosa come meta turistica e meta artistica. Di fondazione romana, sono ancora riconoscibili il cardo, il decumano, l’anfiteatro e il foro. É circondata da una maestosa cinta muraria, che è stata ingrandita e ampliata nel corso dei secoli. Da sempre sulla Via Francigena come località di transito, anche Sigerico la riportò sul proprio itinerario come Luca. Da visitare nel suo complesso per la grandezza artistica dei suoi palazzi, dei suoi monumenti, delle chiese e delle torri. Le attrattive principali sono: il Duomo di San Martino, dove è conservato il crocifisso ligneo detto “volto santo” venerato sin dal medioevo; la chiesa di San Michele nella piazza principale; la basilica di San Frediano; la torre Guinigi, sulla quale svettano dei lecci secolari; la torre delle ore.