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Trekking in Korea del Sud, una vera e propria passione nazionale

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Fare trekking in Korea del Sud è un’esperienza straordinaria: migliaia di chilometri di costa, grandi parchi nazionali e decine di isolette, per vivere a stretto contatto con la natura.

La Korea del Sud è un paese affascinante, anche se a volte messo in ombra dalla storia millenaria del Giappone e dall’imponenza della Cina. In realtà, la penisola coreana offre un eccellente mix di cultura, storia, cucina e soprattutto occasioni per fare trekking, in un paese che ha fatto della camminata lo sport nazionale.

La Korea del Sud è sempre più conosciuta per la sua avanguardia tecnologica, ma oltre le grandi aziende che hanno raggiunto con i loro prodotti tutti gli angoli del mondo rimane un paese che vive a stretto contatto con la natura, grazie a migliaia di chilometri di costa, grandi parchi nazionali e decine di isolette sparse per i mari che la bagnano.

E sono proprio i parchi nazionali a fare da sfondo alle più belle esperienze di trekking in Korea del Sud. Il sistema coreano di parchi nazionali si è sviluppato a partire dal 1967 e ad oggi in totale ci sono 22 parchi protetti, divisi tra parchi di montagna (la maggior parte), parchi marini e costieri e il parco di interesse storico di Gyeongju. L’ente statale Korea National Park Service è incaricato di gestire 21 dei 22 parchi ed è stato creato nel 1987. Il sito internet è molto ben fatto e permette di prenotare, dove possibile, anche i campeggi e i bivacchi gestiti dall’ente all’interno dei parchi. Oltre ai parchi gestiti dal Korea National Park Service, la Korea è punteggiata di parchi minori ma altrettanto meritevoli, gestiti invece a livello regionale.

Normalmente i parchi non prevedono un biglietto di ingresso per i camminatori ma solamente per le auto e per alcuni servizi come campeggi, bivacchi, docce e per fotografi professionisti in servizio.

Ogni parco è molto ben gestito e la segnaletica è normalmente di ottima qualità con tanto di grafici dell’altimetria e opzioni di percorso per ogni bivio. I cartelli sono di solito in doppia lingua, coreano e inglese, quindi non dovete preoccuparvi almeno qui della comunicazione. L’aspetto più interessante dei parchi coreani è che sono vissuti intensamente: i coreani sono grandi amanti della natura e dei loro parchi nazionali e, soprattutto il fine settimana, li raggiungono vestiti di tutto punto (il livello tecnico dell’attrezzatura da camminata di un coreano medio è esageratamente elevato, vedere per credere). Nonostante la barriera linguistica spesso insormontabile, nessuno vi negherà un aiuto, su questo potete contare!

E’ importante ricordare che la Korea del Sud ospiterà le prossime Olimpiadi invernali (9-25 febbraio 2018) nella zona nord orientale della penisola. Per questa occasione sono in corso lavori di ristrutturazione delle linee ferroviarie e delle strade a grande percorrenza che permetteranno anche dopo i Giochi di raggiungere più agevolmente zone fino ad ora meno accessibili. Un motivo in più per andare (o tornare) in Korea!

Alcuni parchi si prestano più di altri ad essere inseriti in un programma di viaggio di un turista internazionale.

Seoul e il Bukhansan National Park, un’idea di trekking in Korea del Sud

Il Bukhansan National Park (북한산국립공원, Montagne a nord del fiume Han) si trova nella regione di Seoul ed è facilmente raggiungibile in metropolitana dal centro della città. E’ la destinazione più pratica perché permette di pernottare in città e di spostarsi nel parco in giornata, senza rubare troppo tempo alla vacanza.

Il parco copre un’area di 80 km2 ed è stato aperto nel 1983 e ristrutturato nel 2010. Le tre cime granitiche maggiori sono il Baegundae (836 m), Insubong (810 m) e il Mangnyeongdae (799 m). Corre al suo interno parte della fortificazione a protezione di Seoul (9.5 km) costruita nel 132 (e ingrandita nel 1711).

E’ così frequentato dai camminatori che a rotazione alcuni percorsi sono chiusi al pubblico per preservare la natura. Lungo il perimetro del parco corre un percorso attrezzato di 70 km diviso in 21 sezioni. Il parco è usufruibile in tutte le stagioni e ospita circa 5.000.000 di visitatori all’anno. Una curiosità: detiene il Guinness dei Primati come parco nazionale con il maggior numero di visitatori per piede quadrato…!

La città di Seoul offre molto ai camminatori, e rappresenta una bella occasione di urban trekking in Korea del Sud. Il percorso più interessante è la storica cinta muraria. Seoul infatti presenta ancora molti tratti ristrutturati della cinta che proteggeva la città dagli invasori. Fu costruita nel 1396 e portata termine in 30 anni. Varie aggiunte sono state fatte nei secoli successivi fino al 1700. Il percorso segnalato è stato riaperto al pubblico nel 2006 ed è molto apprezzato soprattutto dai residenti.

Parte del percorso è all’interno di aree militari a protezione dei complessi residenziali governativi (Seoul è a 2 ore dalla Korea del Nord!) e quindi sono presenti molti punti di controllo (portare il passaporto!)

Il percorso è di 19 km con un’altitudine massima 342 m e rappresenta un caso eccellente di conservazione di un ampio spazio naturale intatto in ambito urbano.

Il Gyeongju Historical National Park

Il Gyeongju Historical National Park si trova non molto lontano dalla città portuale di Busan (Pusan) e ha un grande significato storico e archeologico dell’epoca Shilla. Il centro storico della città di Gyeongju è Patrimonio dell’UNESCO dal 1979. L’area protetta comprende alcuni edifici di carattere storico come il Bulguksa Temple e, soprattutto, il parco del Monte Namsan, ottima meta per trekking.

Jeju Island

L’isola più estesa della Korea del Sud è l’opzione più interessante per trekking in Korea del Sud di più giorni. Offre principalmente 2 alternative: l’Hallasan National Park, con percorsi che consentono di raggiungere la cima dell’Hallasan (1950 m), e il Jeju Olle, un percorso di quasi 400 km che percorre l’intero perimetro dell’isola con tanto di passaporto da timbrare e associazione che garantisce la manutenzione e l’organizzazione del percorso. Per questa esperienza, vi invitiamo a seguire i nostri post dei prossimi mesi!

Qualche informazione generale sulla Korea del Sud

La Korea è facilmente raggiungibile dall’Italia. L’aeroporto principale è quello di Incheon, importante scalo aereo internazionale collegato con Seoul da un pratico treno diretto. Seoul ha invece un suo aeroporto, più vicino alla città, da cui partono molti voli nazionali e per i paesi vicini.

Per entrare in Korea non c’è bisogno di visto e la rete di trasporti pubblici è efficiente e facile da utilizzare. Le zone più turistiche sono sempre dotate di cartellonistica in inglese, in ogni caso i coreani sono un popolo molto gentile e faranno in modo di aiutarvi senza bisogno di comunicare.

La cucina korana è molto piccante (ma molto, molto, molto piccante). E’ opportuno chiedere, se possibile, di servire le salse a parte e aggiungerle secondo il gusto di ciascuno. Il piatto più facile da reperire è il bibimbap, a base di riso, uova, verdure conservate e alghe disidratate. Il vero ingrediente nazionale è però il kimchi, una sorta di salsa di verdure (ce ne sono più di 180 tipi diversi) utilizzata originariamente come metodo di conservazione. E’, senza esagerare, ovunque, in ogni piatto e a ogni ora. Inutile dire che è piccante.

La Korea del sud ha un clima prevalentemente freddo in inverno e caldo in estate. Seoul può essere ricoperta da uno spesso strato di neve durante i mesi invernali, quindi preparatevi. In ogni caso le estati sono forse meno sopportabili del rigido inverno e quindi possibilmente organizzate un viaggio da queste parti tra ottobre e novembre e tra febbraio e giugno. La primavera è ovviamente il periodo migliore. Storia a parte per Jeju Island, che presenta un clima più temperato e quindi si presta a essere visitata durante tutto l’anno.

Cosa vedere in Korea del Sud

Un viaggio in Korea normalmente inizia e finisce a Seoul, una vera e propria megalopoli. Oltre ai monumenti storici obbligatori, è interessante approfondire la conoscenza della città visitando alcune attrazioni di recente costruzione ma decisamente meritevoli.

Una è l’imperdibile Cheonggyecheon (청계천), un percorso di 10,9 km in pieno centro. La perfetta occasione per fare un pò di Urban Trekking in Korea del Sud. Si tratta del risultato dell’eccellente opera di rinnovamento urbano che ha visto la rivalutazione di un corso d’acqua coperto da una strada sopraelevata durante gli anni del boom economico. Il progetto, avviato nel 2003 e costato 380 milioni di dollari, è stato inizialmente criticato ma, dalla sua apertura nel 2005, ha riscosso molti apprezzamenti da residenti e turisti.

La rimozione della strada di grande circolazione sopraelevata è stata contestuale alla ristrutturazione del sistema di comunicazione della zona per ovviare ai problemi di circolazione che ne sarebbero derivati. E’ aumentato l’uso mezzi pubblici e il livello di inquinamento si è conseguentemente ridotto.

La presenza del corso d’acqua ha portato alla ripopolazione di molte specie di uccelli, insetti e pesci. Inoltre l’area ha contribuito alla riduzione della temperatura della zona di circa 3,6°C rispetto ad altre zone di Seoul. La presenza del fiume ha fatto sì che le zone siano state rivalutate e molte attività commerciali e ricreative sono nate di conseguenza.

La seconda è il recentissimo Seoullo, aperto poche settimane fa. Anche in questo caso si tratta di un percorso urbano realizzato partendo da elementi già esistenti ma particolarmente datati e non in armonia con l’ambiente.

Se nel caso del Cheonggyecheon si è andati ad abbattere una strada, nel caso del Seoullo la strada, costruita negli anni ’70, è stata mantenuta ma riqualificata e trasformata in un percorso pedonale sopraelevato. E’ stata quindi completamente rinnovata grazie all’introduzione di 254 specie di piante e spazi ristoro, oltre a panchine e addirittura qualche vasca per riposare i piedi (una vera passione coreana!).

Il percorso, lungo 1 km, è costato 53 milioni di dollari e ha come obiettivo la rivalutazione di un’area urbana relativamente disagiata. Una sorta di High Lane coreana, insomma.

Poco lontano da Seoul, a Suwon (raggiungile in metro), è possibile visitare l’interessante Hwaseong Fortress.

Per chiudere con Seoul, vale la pena scegliere di alloggiare in una casa tipica coreana, chiamata hanok: si sviluppa intorno a una corte centrale e ha i pavimenti riscaldati con il vapore grazie a un sistema secolare costruito sotto ciascuna casa. In tutta la Korea ce ne sono almeno 30.000, di cui 10.000 solo a Seoul e molte sono state trasformate in accoglienti alberghi a gestione familiare. Per scoprire di più sugli hanok, si può raggiungere la cittadina di Jeonju, nel quadrante sud-occidentale della penisola coreana: un vero e proprio villaggio di hanok ben conservati e autentici.

Se Seoul è la capitale economica della Korea del Sud, Gyeongju (v. parco omonimo) è la capitale storica e merita sicuramente una visita. Si tratta della città koreana con la maggiore concentrazione di luoghi storici. E’ una zona a vocazione prevalentemente turistica e agricola (riso). Il centro storico ospita le tombe dei re Shilla (I sec. a.C.-II sec. d.C.), colline artificiali ricoperte di erba. Si trova a meno di un’ora di viaggio da Busan.

Busan in particolare è una città portuale frequentata anche per le sue spiagge. Si trova a 3 ore di nave da Fukuoka, in Giappone. La città è a misura d’uomo e consente un facile accesso a parchi urbani costieri (con bellissimi percorsi sul mare) e parchi naturali regionali. Oltre a queste due zone, nella zona nord-orientale della penisola coreana potrete approfittare degli ottimi impianti sciistici di Pyeongchang (quelli che ospiteranno le Olimpiadi invernali 2018) oppure scegliere di esplorare i templi del Sobaeksan National Park (con tanto di pernottamento presso i monaci).

La Korea del Sud rappresenta un’alternativa molto interessante alle classiche destinazioni orientali e tra città e parchi naturali non avrete certo di che annoiarvi!

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Sempre a zonzo

Siamo Flavia & Simone e viviamo in Cina da 8 anni dove lavoriamo, viaggiamo e camminiamo. Siamo appassionati di Asia e abitando qua possiamo viaggiare in lungo e in largo attraverso deserti sconfinati, città caotiche, montagne altissime, campi di tè verde smeraldo e albe silenziose. Pur vivendo in una città da 23 milioni di persone, appena possiamo rallentiamo l’andatura e cerchiamo di apprezzare i dettagli e i piccoli piaceri, e il trekking ci permette di farlo nella maniera da noi preferita. Sito web: sempreazonzo.it

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