La Norvegia rappresenta sicuramente nell’immaginario comune una meta ideale per una vacanza: la sua natura incontaminata, la spiccata vivacità paesaggistica, i fiordi, l’aurora boreale, il sole di mezzanotte e soprattutto le infinite possibilità di fare escursioni memorabili a stretto contatto con un territorio ben tutelato.
La Norvegia rappresenta un esempio fra i Paesi che sono avanti anni luce nella lotta contro le emissioni di CO2; l’eco-sostenibilità è un ideale che affonda le proprie radici nella tradizione di questo popolo e che lo proietta indiscutibilmente come un faro di speranza nel futuro, un modello da seguire.
Case e costruzioni in legno, veicoli elettrici e incentivi all’utilizzo di biciclette e camminate a piedi per spostarsi, eliminazione del carbone a fronte di un utilizzo quasi totalitario di energia rinnovabile, porti ecologici, deforestazione inesistente e tutela del patrimonio floristico e faunistico, città improntate per diventare totalmente ecosostenibili… alzi la mano chi non vorrebbe visitare un paese del genere!!!
La Norvegia è il paese ideale per fare una vacanza all’insegna della natura e del benessere psico-fisico. Per questi motivi andremo a visitare più nel dettaglio qualche idea di trekking che possa metterti in condizione di organizzarti per tempo qualora tu sia alla ricerca di idee nuove per le prossime vacanze.
Abbiamo selezionato quelli che secondo noi rappresentano i 5 migliori trekking in Norvegia, tra loro differenti e per questo in grado di abbracciare diverse tipologie di camminatori. Buona lettura!
Escursione a Preikestolen
Ci troviamo nel Sud del paese, più precisamente nei pressi del villaggio di Forsand. Preikestolen rappresenta una delle mete più gettonate in tutta la Norvegia dagli amanti della natura e delle montagna.
L’escursione richiede 4 ore circa per compiere il tragitto anche di ritorno, per una lunghezza totale di 8 chilometri.
Il sentiero comincia dal rifugio “Preikestolenfjellstue”, raggiungibile sia in auto che in battello in circa un’ora da Stavanger, nota località di attracco per le navi da crociera.
Ci troviamo ad un’altezza di circa 270 metri e proseguendo nel nostro cammino si raggiunge un picco massimo di 600 metri quando giungeremo al sito finale, con alcuni tratti abbastanza ripidi.
Sembra un percorso semplice vista la scarsa lunghezza, ma la vera difficoltà di questo sentiero è rappresentata principalmente dal terreno accidentato, per cui sarebbe meglio avere una buona condizione fisica e un po’ di esperienza e prestare sempre attenzione ad ogni passo.
Si può raggiungere Preikestolen tutto l’anno, ma è severamente sconsigliato farlo nel periodo autunnale ed invernale. La stagione migliore è ovviamente quella estiva che va da Maggio a Settembre.
Preikestolen è un pulpito (tradotto significa questo), una formazione rocciosa a picco sul fiordo Lysefjord, dove le autorità norvegesi hanno deciso di non mettere nessun tipo di protezione per non rovinare la bellezza naturale del paeseaggio.
Il Cammino di Sant’Olav
Il Cammino di Sant’Olav è un pellegrinaggio che si snoda lungo la Penisola Scandinava, attraverso Norvegia, Svezia e Danimarca per arrivare fino a Trondheim, città costiera norvegese, ed è riconosciuto come Itinerario Culturale Europeo del Consiglio d’Europa sin dal 2010. Non potevamo quindi non iserirlo nella classifica dei migliori trekking in Norvegia.
Olav, patrono della Norvegia e al secolo conosciuto come Olav Haralsson, era il re degli Scandinavi. Nacque nel 995 d.C. e fu ucciso in battaglia a Stiklestad, una cittadina proprio vicino a Trondheim, il 29 luglio 1030. Durante l’arco della sua vita si dedicò fermamente all’Unione di tutto il suo paese in un unico Regno cristiano con una struttura democratica all’avanguardia per il periodo storico, basti pensare che la “Legge di Sant’Olav” è alla base dell’odierna Costituzione norvegese.
Fu proclamato Santo poco dopo la sua morte,nel 1031 d.C.
Da quel momento cominciarono i pellegrinaggi per rendere omaggio alla sua tomba e molte chiese e cappelle nel Nord Europa portano ancora il suo nome.
La riscoperta del pellegrinaggio è avvenuta nella seconda parte del secolo scorso con un importante lavoro di recupero di questi sentieri, con particolare attenzione alla segnaletica e alla manutenzione del tracciato.
Il Cammino di Sant’Olav è molto impegnativo, soprattutto per le caratteristiche del terreno, per la necessità di fare scorte di acqua e cibo (dato che per diversi tratti non si incontrano centri abitati), e per il clima; bisogna prepararlo accuratamente, assolutamente non va improvvisato, specialmente dal punto di vista fisico.
Come per il Cammino di Santiago, anche per questo Cammino esistono diversi percorsi per raggiungere la meta: Gudbrandsdalen (The Gudbrandsdalen path), Romboleden (The Rombo pilgrim way), Osterdalsleden (The Osterdalpilgrim way), Nordveien (The Northern pilgrim way). Tutti arrivano ovviamente fino a Trondheim.
Il più famoso è il primo tratto che parte da Oslo (Gudbrandsdalen) ed è quello che veniva maggiormente utilizzato durante il periodo medievale: all’inizio si può scegliere se fare quello occidentale che passa per Gjovik o quello orientale che passa per Edisvoll e che si ricongiungono ambedue ad Hamar. Da Hamar in poi il Cammino è uno solo ed attraversa molte città importanti come Lillehammer, Otta e Dovre per arrivare a Trondheim.
La segnaletica richiama quella di Santiago con i famosi cippi: il primo, ad Oslo, segnala 643 Km all’arrivo, anche se le tracce gps sostengono che i chilometri effettivi siano 40 in più. I segnali variano dalla classica freccia gialla, al simbolo ufficiale del Cammino fatto in tavolette di legno (o adesivi) rosso scuro e bianco attaccate lungo il percorso.
Come per Santiago anche per il Cammino di Sant’Olav, serve la celeberrima credenziale che puoi richiedere all’ufficio del pellegrino di Oslo. I timbri si fanno nelle chiese, nei comuni e nei luoghi di pernottamento; al termine del Cammino otterremo la Compostela del pellegrinaggio presso il Pilgrim center di Trondheim.
Escursione a Trolltunga
Trolltunga è considerato, tra i trekking in Norvegia, il più bello di tutti! Si tratta infatti di una spettacolare formazione rocciosa a forma di lingua di troll (traduzione dal norvegese),che fuoriesce da una parete di circa 700 metri con vista sul lago Ringedal.
Il percorso è di 27 chilometri con un dislivello massimo di 1.100 metri e richiede 9-12 ore, soste incluse. La parte iniziale è sicuramente quella che mette alla prova la preparazione fisica perché il primo chilometro è costituito da scalini di pietra; questa escursione ha un grado di difficoltà ‘nero’, quindi molto elevato ed impegnativo.
Si parte da Skjeggedal, un villaggio di montagna poco distante dalla cittadina di Odda,che in molti reputano come città principale per fare trekking in quella zona della Norvegia; da Odda si prende un autobus in direzione Tyssedal e da lì si può proseguire a piedi o con un secondo bus proprio per Skjeggedal, dove appunto comincia il nostro trekking per Trolltunga.
Si affronta una ripida salita di almeno 2-3 chilometri, che richiede un grado di preparazione fisica importante.
Bisogna seguire il sentiero segnato con le T rosse presenti lungo tutto il percorso, assieme ai cartelli che indicano la strada fatta e quella da fare. Dopo un secondo tratto più rilassante e meno impegnativo, si ritorna a faticare dal tratto centrale fino quasi alla fine del cammino.
Per aiutare gli escursionisti in difficoltà, sono presenti due safetycabin, due piccoli rifugi di sicurezza ma sono solo per le emergenze (ad esempio durante un temporale o una nevicata improvvisi), non sono intesi per il pernottamento. Dal secondo rifugio a Trolltunga, il percorso prosegue per altri 6 chilometri, arrivando così a destinazione.
Il consiglio è quello di avere almeno due giorni a disposizione da dedicare a questo trekking e godersi con tutta tranquillità i panorami incredibili che si susseguono lungo la strada: rocce ripide e scoscese, laghi ghiacciati di color blu profondo intervallati da foreste smeraldo a perdita d’occhio, fiume e ruscelli dipinti come macchie nei fiordi. La natura che sprigiona la sua massima essenza è qui.
Porta uno zaino da 30 litri per contenere tutto quello che può servire quando si va in montagna: cartina e bussola, kit di pronto soccorso, un cellulare carico e una lampada frontale, calzature e scarpe idonee, abiti e accessori caldi (antipioggia e antivento).
Porta sempre con te cibo e bevande a sufficienza quando parti per un’escursione. É importante avere abbastanza provviste in modo che le tue riserve di energia durino per tutto il tragitto.
Se non hai esperienza o non ti senti sicuro di affrontare l’escursione da solo ti consigliamo di unirti a un’escursione guidata. Una buona guida può trasformare anche una brutta giornata in un’esperienza fantastica.
Anche se è previsto tempo bello e soleggiato le condizioni meteorologiche possono cambiare rapidamente. Perciò controlla sempre le previsioni prima di iniziare l’escursione e chiedi alla gente del posto che tempo potresti aspettarti. Anche in questo caso è consigliato fare questo trekking nelle stagioni più calde.
Escursione a Kjerag
Il quarto trekking in Norvegia che vogliamo raccontarti si trova a Kjerag, la montagna più alta sul Lysefjord, la stessa zona del Preikestolen, apprezzata anche per gli amanti dell’arrampicata e del base jump. Questo fiordo è altresì conosciuto per la scalinata di legno più alta del modo con ben 4444 gradini.
La vista da quassù, circa 1110 metri, è sicuramente indimenticabile, difatti è possibile ammirare il famoso Kjeragbolten, il masso incastrato in un crepaccio e tutta la rigogliosa natura.
Servono dalle sei alle dieci ore per completare il tragitto, per una lunghezza di circa 11 chilometri, comprendendo anche il ritorno,con un dislivello pari a 700 metri.
In alcuni tratti occorrerà anche arrampicarsi o calarsi con l’aiuto di cavi metallici (sentiero ferrato), quindi è un percorso impegnativo anche per gli escursionisti più esperti.
Bisogna raggiungere la cittadina di Lysebotn, dopodiché si comincia una strada molto stretta e ripida che porta al rifugio di Øygardstøl. Da lì comincia il sentiero vero e proprio che ci porterà sino all’agoniata meta.
Si deve fare particolare attenzione in caso di pioggia perché il sentiero può essere molto scivoloso, inoltre la forte presenza di vento può risultare un pericolo maggiore in determinate condizioni.
I servizi di linea per arrivare a Lysebotn sono il traghetto (abbastanza costoso e turistico) oppure arrivare in auto a Lysebotn passando dalla cittadina di Sirdalen, godendosi così una spettacolare strada panoramica. In estate, che rimane sempre la stagione più consigliata, c’è un servizio di autobus da Stavanger fino a Kjerag/Øygardsstøl con partenze cadenzate appositamente al mattino presto con ritorno nel pomeriggio proprio per permettere ai viaggiatori di godersi questa escursione.
Trekking sulle Isole Lofoten
Qualche chilometro più a nord del Circolo Polare Artico, il mare è popolato da “Miraggi di montagne galleggianti capovolte davanti e dietro di te, mentre le balene giocano e gli uccelli stridono”, come il poeta Bjørnstjerne Bjørnson definì le Isole Lofoten.
Se si decide di visitare la Norvegia alla scoperta dei suoi tesori, si deve necessariamente considerare un trekking su queste Isole. Le casette rosse dei pescatori calate a ridosso del mare, fra scenari incantati come lo straordinario spettacolo del sole di mezzanotte in estate e quello dell’aurora boreale da Settembre fino a Marzo.
Questo arcipelago si presenta in maniera molto accurata ai nostri occhi ma dal punto di vista geologico è formato da rocce risalenti a circa tre miliardi di anni fa, le più antiche del pianeta, modellate dalle montagne emerse dal ghiaccio.
In tutto si contano 7 isole e 25mila abitanti, con dei paesaggi alpini all’altezza del mare color smeraldo ricchissimo di merluzzi e aringhe, la principale fonte di sostentamento per gli isolani, con un contorno di laghi sparsi a macchia tutt’intorno.
Anche se l’altitudine non lo farebbe pensare, il clima è più mite rispetto ad altre zone situate alla stessa altezza e questo grazie alla Corrente del Golfo che permette di raggiungere anche i venti gradi durante l’estate e non sprofondare nel gelo artico nell’inverno. Nonostante questo, c’è da sottolineare la facile tendenza del tempo a mutare nel corso della stessa giornata.
Sulle Lofoten, dove ancora risuona l’eco della stirpe immortale dei Vichinghi, si trova la più alta concentrazione di aquile di mare di tutta la Norvegia.
A Hurtigruten si può dormire nelle caratteristiche casette dei pescatori in legno rosso, le classiche robu, spostandosi per l’unica strada tracciata che attraversa le sette isole e toccando tra l’altro un paese dal simpatico nome di Å.
Il campeggio è consentito, a patto di rispettare le “regole per il diritto di accesso”, nel senso che ognuno, tra le cosiddette “terra senza recinti”, ovvero le zone non coltivate anche se private, può accedere liberamente e sostarci, ma deve assolutamente lasciare tutto come ha trovato. Che grande senso di rispetto per la natura e per la condivisione!!
Le Isole Lofoten sono da scoprire passo dopo passo e si apprezzano appunto camminando visto che i sentieri trekking sono variegati. Qui tutti, quando le nevi si ritirano e la natura avanza nuovamente rigogliosa, cominciano a muoversi, per riappropriarsi delle bellezze di questo luogo dal sapore selvaggio ed ancestrale.
Le alternative sono molteplici e variano nel grado di difficoltà. Tuttavia a causa dei vari tratti in pendenza e abbastanza scivolosi, da affrontare con tutta l’attrezzatura necessaria, si consiglia sempre di essere allenati poiché le ore di cammino sono diverse.
Fra le mete più scenografiche delle Isole Lofoten, troviamo il percorso che da Svolvaer si dirige verso il Monte Tuva, su un ripido sentiero circondato di mirtilli e laghi, per poi proseguire fino al Monte Blatinden, 621 metri, raggiungibile in 7 ore di cammino,senza eccessiva difficoltà.
Nell’isola di Moskenesoya, dove si trova il caratteristico paese Å, il percorso è invece abbastanza impegnativo per raggiungere il Rifugio Munkebu, ma una volti giunti alla meta potremo ammirare un paesaggio favoloso, fra laghi di un blu meraviglioso e natura a perdita d’occhio. Lungo il percorso, andando in direzione di Sorvagen, si trovano cavi metallici fissati nelle rocce per aiutare il cammino soprattutto in caso di pioggia. Ci si mette circa 6 ore andata e ritorno.
Un percorso più semplice, serve infatti circa un’oretta per andare e tornare, si trova da Napp, dove parte il sentiero culturale Flakstadstien , che arriva a ØstreNesland, un villaggio disabitato con antichi edifici ben mantenuti.
Da Henningsvear a Maervol, isola di Vestvagoy, c’è un altro tragitto culturale lungo circa 10 km da fare in 5-6 ore di cammino che conduce sino al museo vichingo di Borg, per godersi anche un punto di vista storico della Norvegia.
Insomma, le Isole Lofoten offrono oltreché panorami e scenari da cartolina, anche varie possibilità di sentieri più o meno audaci per chi desidera fare trekking in Norvegia.
Concludiamo quindi questo excursus alla ricerca dei 5 trekking più belli della Norvegia, consigliandoti di partire ben informato e adeguatamente equipaggiato per poter godere al meglio di tutte le spettacolari bellezze che questa terra può offrire.