Qualche tempo fa ho parlato del cammino come un’opportunità per fuggire da una situazione che non riusciamo più ad affrontare o da ciò che sentiamo dannoso per la nostra persona, un naturale istinto di sopravvivenza che ci permette di salvaguardare la nostra vita. Vagare a piedi per il mondo può essere quindi vissuto come una fuga, ma non solo, anche come una semplice pausa dagli impegni e dallo stress quotidiani.
Spesso, presi dal lavoro e dalla famiglia, non ci accorgiamo di quanto i ritmi frenetici ci rubino risorse preziose che, se continuamente in deficit, possono portarci ad un completo esaurimento. Per mantenere un buon livello di benessere è però fondamentale avere cura di se stessi, ritagliandosi ampi spazi di relax e di piacere. In fondo, anche quando siamo concentrati sulle tappe del nostro lungo percorso, è necessario fermarsi di tanto in tanto a riposare e dedicare il giusto tempo al recupero psico-fisico e al divertimento. Quindi, perché non fare una pausa e mettersi in cammino?!
A volte, mettersi in viaggio è una buona soluzione per schiarirsi le idee, soprattutto in alcuni momenti cruciali della propria esistenza, come, ad esempio, il passaggio dalla scuola superiore all’università o la fine di una storia d’amore: due esperienze differenti, ma che creano sempre disagio, frustrazione e insoddisfazione, soprattutto quando non si è in grado di immaginare il proprio futuro.
Il famoso “anno sabbatico” è un periodo di pausa che solitamente viene utilizzato per studiare, viaggiare o fare volontariato; in realtà, non deve durare necessariamente 365 giorni, può anche essere di qualche settimana o alcuni mesi, ciò che conta davvero è che venga sfruttato a pieno per sperimentare, esplorare, ispirarsi, fare nuove amicizie e scoprire abilità, professioni, gusti… insomma per mettersi in gioco, senza aspettative da soddisfare o scadenze da rispettare.
Prendersi del tempo per camminare e vedere il mondo aiuta a superare la propria “zona di comfort” e quindi a crescere come persona, ad acquisire maggiore sicurezza ed indipendenza e ad avere più strumenti per capire ciò che si desidera.
Cosa fare per ricaricare le energie
Fare delle pause, tra un periodo e l’altro o tra un’occupazione e l’altra, è indispensabile perché ci accorda con il nostro ritmo, ci aiuta a creare quel distacco che seleziona, quel vuoto che può essere poi riempito di cose nuove e buone.
A volte, per farlo, è necessario mettersi in moto, altre invece basta semplicemente fermarsi e concedere al nostro corpo e alla nostra mente un momento per rilassarsi e recuperare tono. Quando siamo riposati, infatti, gesti e pensieri possono esprimere al meglio il loro potenziale e farci sentire così realizzati e soddisfatti.
Oltre ad un regolare e giusto sonno, che è alla base del nostro equilibrio, sono diverse le attività che possiamo fare per ricaricarci:
- respirare profondamente, per riportare la giusta ossigenazione e abbassare il livello di ansia
- bere un bicchiere d’acqua o una tisana, per idratare l’organismo e mantenerne il corretto funzionamento
- mangiare spuntini naturali, freschi e colorati, che danno energia e mettono di buon umore
- fare un po’ di meditazione o yoga, per staccare la mente e sgranchire il corpo
- dedicarsi ad un’attività creativa, che diverte e aiuta a vedere le cose da una nuova prospettiva
- regalare un abbraccio, per riscaldare il cuore e allontanare la tristezza.
Fermarsi non è sempre semplice, spesso significa mettersi di fronte a se stessi, in silenzio ed ascoltare i propri movimenti interiori, quelli che sfuggiamo facendoci distrarre dal rumore della routine quotidiana; ma la vita scorre anche se noi non gli prestiamo attenzione, e rischiamo di perdercela, meglio osservarla ogni tanto, no?