Sono partito il 29 di luglio per questa nuova avventura in una parte del cammino italiano che ancora non conoscevo e ne sono rimasto piacevolmente sorpreso. Come ben sappiamo la Via Francigena in Italia parte dal colle del Gran San Bernardo, attraverso sentieri montani e mulattiere ben tenute scende fino al capoluogo della regione.
In questo primo tratto si denota già una certa pulizia (per chi viene come me dalla pianura è quasi sconcertante): non c’è una carta per terra, nemmeno un mozzicone di sigaretta; le indicazioni sono perfettamente poste ad ogni bivio (la Via ricalca il sentiero 103 che scende lungo tutta la valle fino ad Ivrea).
Le montagne accompagnano il pellegrino durante tutto il tracciato della valle, suscitando stupore e meraviglia quando, di mattina, il sole che sorge, incendia le punte di un rosa preziosissimo.
L’unica piccola pecca è che le accoglienze purtroppo non sono così organizzate per ricevere i pellegrini, o meglio, sono più organizzate per ricevere i turisti che durante l’anno vengono per fare delle escursioni. Spesso il prezzo non è troppo conveniente, forse sarà anche perché in alcuni punti strategici c’è solo un posto che offre accoglienza, ma tutte le persone incontrate fin qui si sono dimostrate disponibili e veramente aperte.
Lungo tutto il tratto valdostano si incontrano resti romani molto curati come ad Aosta, Donnas e Pont San Martin dove un ponte di circa 2000 anni è ancora intatto e funzionante. Si cammina praticamente a stretto contatto con la storia che ha fatto di questi posti impervi delle piccole meraviglie.
Purtroppo non ho incontrato molti pellegrini, un po’ perché forse Agosto non è il miglior periodo per camminare, un po’ perché sono pochi gli italiani che partono dal Colle del Gran SanBernardo.
Vi posso garantire che l’esperienza che ho avuto in questi giorni mi porta a consigliare di partire, a chiunque se la senta di intraprendere il cammino, proprio da qui, perché andando verso sud non si trova più nulla del genere, certo ci saranno altre meraviglie da scoprire, ma non capiterà più di camminare su versanti di montagne con ancora la neve che ne imbianca le cima.
Anche dal punto di vista enogastronomico la Val d’Aosta ha molto da offrire come la zuppa valpellinese, il lardo di Arnad oppure vini come il Arnad-Montjovet superiore, Il Donnas (che prende il nome dal paese caratterizzato dalle tipiche vigne terrazzate che creano un atmosfera incredibile per chi cammina.
Insomma è il degno posto per rappresentare la prima parte di un percorso che scalda spirito e corpo, permettendo al pellegrino di entrare giorno dopo giorno sempre più nel clima da cammino che va cercando.
Se avete l’occasione di partire, non perdetela e Buon cammino!