I migliori 5 trekking nelle Filippine

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Viaggio alle Filippine?! Perché non abbinare, alle sue magnifiche spiagge, un pò di trekking nella natura? Ecco per te una selezione dei migliori 5 trekking nelle Filippine, tra risaie a terrazza, vulcani, laghi, sorgenti termali, cascate e foreste tropicali

Le Filippine sono un arcipelago composto da ben 7017 isole e che, non a sorpresa, è conosciuto e apprezzato soprattutto per le sue spiagge. La natura ondulata del territorio però permette di poterlo scoprire anche a piedi, e le occasioni non mancano di certo! Tra i vantaggi di cui si può beneficiare c’è sicuramente il clima tropicale e la biodiversità, ancora più accentuata dalla natura insulare del territorio. Alcune delle cime più conosciute sono in realtà vulcani, come è frequente da questa parte del mondo: le Filippine fanno infatti parte del cosiddetto “cerchio di fuoco del Pacifico”. La presenza di vulcani è anche sinonimo di acque termali: alcune escursioni di trekking possono essere rese più interessanti da piacevoli bagni in sorgenti naturali di acqua calda.

Fare trekking nelle Filippine permette spesso di combinare la permanenza nell’entroterra con soste sulla costa, approfittando così dell’oceano e delle acque cristalline, meta di escursioni acquatiche indimenticabili.

Come in molte altre destinazioni, è altamente consigliabile rivolgersi a un’agenzia locale per organizzare le uscite a piedi, siano esse giornaliere o di più giorni. Si tratta infatti spesso di zone piuttosto remote dove la presenza di un locale sarà garanzia di sicurezza. Le guide locali inoltre permettono come sempre di conoscere meglio il territorio e di poter interagire con la popolazione, sicuramente un valore aggiunto all’esperienza. Alcune (poche) destinazioni richiedono una registrazione preventiva, un motivo in più per rivolgersi a una guida.

Il periodo migliore dell’anno per visitare e fare trekking nelle Filippine è tra Novembre e Aprile, quando piove meno e i collegamenti tra le isole sono sicuri e semplici. Possibilmente, scegliere i mesi di Novembre-Febbraio per potere godere di temperature più basse e quindi più adatte all’attività fisica. Da Giugno a Ottobre invece i viaggi sono sconsigliati perché la stagione delle piogge rende tutto più difficile.

1. Risaie a terrazza nell’isola di Luzon, per un trekking nel cuore di un Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO

Le risaie a terrazza più famose delle Filippine si trovano nel cuore dell’isola di Luzon, la più grande e più popolosa dell’intero arcipelago. I terrazzamenti di Batad e Bangaan sono stati proclamati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, certificandone così la loro unicità e la loro presenza in questa lista dei 5 migliori trekking nelle Filippine.

Si tratta di un sistema di terrazzamenti che è stato costruito, probabilmente, a partire da 1000 anni fa ed è tutt’ora in parte utilizzato grazie a un ingegnoso sistema di irrigazione che consente all’acqua che sorge più in alto di incanalarsi e di raggiungere le terrazze. Purtroppo il loro utilizzo ha perso di attrattiva commerciale nel tempo: una parte è stata danneggiata dal terremoto che nel 1990 colpì Luzon, le rimanenti subiscono gli effetti di El Niño (che periodicamente porta siccità che spinge i lombrichi in superficie). Inoltre la varietà di riso coltivata con queste modalità tradizionali non è più economicamente vantaggioso e quindi molti coltivatori hanno preferito spostarsi in zone più adatte a coltivare spighe con una resa maggiore. 

Come a Sapa in Vietnam , il trekking tra le risaie a terrazza significa essenzialmente un percorso a zig-zag tra villaggi e punti panoramici, senza una destinazione precisa. Per poter apprezzare al meglio l’esperienza, si può optare per 3 giorni/2 notti. La vostra guida locale deciderà con voi ogni giorno la lunghezza del percorso in base alle condizioni atmosferiche e gli interessi. Il pernottamento è di solito presso locali.

Banaue, il centro abitato più vicino, si raggiunge con una notte di autobus da Manila, da prenotare in anticipo. E’ possibile visitare le terrazze anche in giornata, ma sia per la lunghezza del viaggio da Manila sia per la bellezza della zona ha più senso soffermarsi e apprezzare anche questo lato delle Filippine, in compagnia di persone del posto e senza fretta.

2. Ascesa al Monte Kanlaon, sull’isola di Negros, su uno dei vulcani più attivi delle Filippine

Il Monte Kanlaon (2435 m) si trova sull’isola di Negros e rappresenta un’ottima opzione per un trekking nelle Filippine su un vulcano immersi nella foresta tropicale. La cima è la più alta delle Filippine centrali. Il percorso per la cima si compie in 2-3 giorni a seconda del percorso scelto ed è moderatamente difficile. Attenzione: il Monte Kanlaon è uno dei vulcani più attivi delle Filippine e quindi è indispensabile essere informati sulle condizioni del percorso e sull’attività vulcanica; per questo l’utilizzo di una guida è obbligatorio.

Tre percorsi raggiungono la cima. Il primo è il Wasay Trail (14,5 km) da Mambucal, una località ricca di sorgenti sulfuree e piscine naturali. I due giorni necessari per raggiungere il cratere principale, quello più alto, consistono in un trekking duro che però ripaga con panorami mozzafiato e un ambiente naturale unico nel suo genere. I laghi che si scorgono durante il cammino sono in realtà crateri spenti e sono anch’essi una meraviglia della zona. Questo percorso è consigliato solo a camminatori esperti e abituati al clima. Il rientro dalla cima avviene di solito dal Guintubdan Trail descritto qui sotto. 

Il secondo è il Guintubdan Trail (8 km), meno impegnativo del Wasay Trail. In questo caso il percorso è punteggiato da cascate di particolare effetto. Data la maggiore semplicità di questo secondo percorso, è possibile optare per una salita e discesa lungo questo versante. In questo caso il trekking si riduce a 2 giorni.

Una terza opzione è il Mananawin Trail (14 km) un percorso di difficoltà intermedia. Anche in questo caso l’esperienza è di 3 giorni.

E’ obbligatorio munirsi di permesso e guida. Data la lunghezza del percorso e la difficoltà dell’ascesa, è consigliabile prevedere portantini per l’attrezzatura da campeggio e il cibo.

3. Monte Pulag, sull’isola di Luzon

Il Monte Pulag (2922 m) è la cima più alta dell’isola di Luzon. Il percorso che ne raggiunge la cima è conosciuto come il Ambangeg Trail e richiede 4-5 giorni di cammino per completarlo. Esistono alternative più impegnative, come l’Akiki Trail e il Vizcaya Trail. Attenzione al clima: poiché ci stiamo avvicinando ai 3000 m, le temperature possono scendere anche vicino allo zero e quindi bisogna partire preparati.

La vegetazione è costituita in gran parte da pini e bambù nani. Le popolazioni che vivono la zona, e che la considerano in gran parte territorio sacro, appartengono alle etnie di montagna degli Kankaney, Kalanguya e Ibaloi, dediti principalmente all’agricoltura. Luzon è infatti una delle isole che più contribuiscono alla produzione agricola di tutto il paese grazie al suo clima e alla sua conformazione geografica.

La montagna è attrezzata con 3 campi base, due sul Ambangeg Trail e uno sull’Akiki Trail. In ogni caso è indispensabile portare con sé attrezzatura e cibo. La cima può essere raggiunta per la tradizionale alba (ascesa notturna) o nel tardo pomeriggio, per un alternativo tramonto dai colori unici.

Nel caso del Monte Pulag non è previsto un permesso ma è comunque necessario registrarsi presso il Visitor’s Center. Poiché le regolamentazioni cambiano frequentemente, è opportuno informarsi preventivamente circa i documenti da fornire in modo da evitare problemi o ritardi una volta sul posto. Come sempre, una guida locale è molto utile e semplificherà molto le cose. E’ importante inoltre considerare che, in caso di eccessivo affollamento, gli ingressi possono essere regolati: verificate quindi con la vostra guida se è opportuno prenotare un ingresso per i periodi più gettonati.

4. Monte Pinatubo e il suo lago turchese, sull’isola di Luzon

Il Monte Pinatubo (1486 m) è un altro dei vulcani attivi delle Filippine. Si trova anche questo sull’isola di Luzon e offre la possibilità di addentrarsi in una zona geograficamente diversa dalle altre, caratterizzata da ampi tratti di sabbia, cenere lavica e canyon. L’attrattiva principale è il Crater Lake, un lago turchese ospitato in una caldera che lascia tutti sempre a bocca aperta per l’esplosione di colori. Nel lago è possibile immergersi (attenzione alle correnti!) o uscire per un giro in kayak.

Il trekking si può completare in due giorni ed è poco impegnativo. In alternativa si può coprire parte della distanza in 4×4 e limitarsi al trekking di un paio d’ore per arrivare al cratere. In ogni caso è necessario rivolgersi a un agente locale per l’organizzazione della visita.

E’ bene ricordare che un paesaggio così diverso dal resto dell’isola è il risultato della violentissima eruzione del 1991 che uccise più di 800 persone e che è ricordata come una delle più potenti del XX secolo. Per questo motivo è bene tenersi informati sull’attività del vulcano ed evitare di esporsi a rischi inutili.

Il Monte Pinatubo si può visitare da Ottobre ad Aprile, evitando così il periodo più umido e piovoso. In ogni caso è bene non iniziare il trekking se le previsioni non sono ottimali. Da Dicembre a Febbraio il Crater Lake dà il meglio di sé per le sfumature di azzurro che riflette.

5. Monte Apo, sull’isola di Mindanao per un trekking nelle Filippine all’insegna di sorgenti termali, cascate e crateri vulcanici

Il trekking sul Monte Apo (2954 m) è uno dei migliori delle Filippine e si trova nell’isola di Mindanao. Il Monte Apo è allo stesso tempo un vulcano e la cima più alta dell’arcipelago, caratteristiche che fanno di questa destinazione una delle più affascinanti.

I percorsi che raggiungono la cima sono diversi. Il più apprezzato, e meno esigente, è quello conosciuto come Kidapawan Trail e attraversa il parco nazionale passando per Kidapawan e si completa in 3 giorni di cammino. Il trekking passa anche da alcune sorgenti termali in cui ci si può immergere per un bagno rigenerante. Alcuni tratti particolarmente ripidi sono attrezzati con corde per facilitare la salita. Il Lago Venado, il più alto del paese, è a 3 ore dalla cima mentre l’antico cratere del Monte Apo si trova poco oltre.

Per la discesa, si consiglia di intraprendere il cosiddetto Magpet Trail, più semplice, che porta ad alcune cascate dove è anche possibile fermarsi per un bagno.

Per intraprendere l’ascesa al Monte Apo è necessario dotarsi di permessi e di attrezzarsi con una guida e portantini. L’esperienza di 3 giorni può eventualmente essere estesa a 4 o 5 aggiungendo deviazioni al percorso principale. In ogni caso, sia per i permessi che per l’organizzazione in loco è bene rivolgersi a personale locale esperto.

Vincenzo Martone

Vincenzo Martone

Founder - Nomade Digitale - Social Media Manager - Fotografo - Marketers - oltre 60 Cammini di Santiago percorsi Ciao, sono Vincenzo ed ho dedicato gli ultimi 6 anni della mia vita nello sviluppo di portali web per la vendita di viaggi. Tra un viaggio a piedi e l’altro in giro per il mondo come Nomade Digitale ho la possibilità di lavorare ovunque portando sempre con me un Mac Portatile, l’attrezzatura fotografica ed una Mug per il caffè americano. Il posto in cui ho lasciato il cuore nel mondo durante i miei viaggi è l’Australia, il secondo è il Giappone ed il terzo la Spagna in cui vivo, ma sempre con lo zaino pronto a partire per la prossima destinazione

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