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Ghiacciai e cascate mozzafiato, sorgenti termali come geyser e laghi bollenti, vulcani attivi, immense distese di lava e montagne innevate: l’Islanda si presenta così, in maniera a dir poco maestosa!
Le condizioni climatiche non semplici da affrontare – ci troviamo al limite del Circolo Polare Artico, a sud-est della Groenlandia – non hanno tuttavia impedito a questo paese di diventare una delle mete più ambite dai viaggiatori.
La “Terra di ghiaccio e fuoco” ha più di 4500 miglia quadrate di ghiacciaio e non a caso il nome in lingua inglese, ovvero Iceland, rende appunto l’idea di quello che ci aspetta; d’altra parte questa terra esiste anche per via delle eruzioni vulcaniche, presentando tutt’oggi ancora numerosi vulcani attivi.
Inoltre, come citavo all’inizio, è una terra ricca di sorgente idrotermali! Alzi la mano chi non apprezzerebbe un’immersione nelle calde sorgenti ricche di zolfo e silice con una temperatura di circa 40°C?! Inoltre queste vasche naturali offrono spesso una vista pazzesca su distese di rocce laviche coperte di neve.
Essendo circondata dall’oceano, quest’isola è anche un luogo perfetto per osservare balene, delfini e focene, ideale per gli amanti degli animali marini.
Per i viaggiatori che non vogliono rinunciare durante le vacanze a conoscere il fascino della città, è possibile fare tappa verso la capitale, Reykjavik, dove consiglio di assaggiare le specialità islandesi a base di pesce e di visitare il Parlamento costruito in dolerite, dove di fronte si erge la statua dell’eroe della lunga lotta per l’indipendenza dalla Danimarca, Jon Sigurdsson.
Finendo di apparecchiare il tavolo delle opportunità che offre l’Islanda, vi dico che questo è uno, se non il miglior posto per ammirare l’aurora boreale, specialmente nei mesi che vanno da Settembre ad Aprile.
Noi siamo qui però per mostrarvi le diverse possibilità di trekking presenti sull’isola, per cui andiamo subito a vedere quali sono i 5 migliori trekking in Islanda.
Trekking di Laugavegur: il sentiero delle sorgenti calde
Il trekking più spettacolare del mondo?! Si fa in Islanda, ed è sconosciuto ai molti, anche agli appassionati. Lonely Planet nella sua guida: “Epic Hike of the World”, un manuale meraviglioso frutto delle domande da parte della rivista ad oltre 200 autori riguardo quale fosse la loro escursione preferita, ha inserito Laugavegur in cima alla lista. Noi non potevamo certo non inserirlo nei 5 migliori trekking in Islanda.
In un paesaggio ancora incontaminato, fra zone desertiche e profondi canyon, nel bel mezzo di una lotta naturale fra ghiacciai e vulcani, si presenta il trekking di Laugavegur, “ Il sentiero delle sorgenti calde”.
Con una durata media stimata di 4-5 giorni, lungo circa 55 km e con un dislivello massimo di 500 metri di altezza al giorno, può essere effettuato in ogni stagione, anche se il periodo che va da Giugno ad Agosto resta il migliore. É anche vero che in Islanda ogni stagione è speciale, e che repentini cambi di umore, pioggia, neve e raffiche di vento sono sempre pronte ad insaporire anche le giornate estive.
Il sentiero non è molto impegnativo dal punto di vista escursionistico. É situato nella parte sud-occidentale del Paese, e offre cinque rifugi piuttosto essenziali per rifocillarsi e riposarsi (i posti sono però limitati, ed è necessario prenotare con grande anticipo) lungo l’itinerario immerso nella natura islandese. Inizia proprio da Laugavegur, regione montuosa nei pressi del vulcano Hekla, ricca di calde sorgenti e fatta di montagne colorate e distese di lava. L’arrivo, invece, è nella valle glaciale di Þórsmörk, tra i ghiacciai Tindfjallajökull e Eyjafjallajökull.
La prima tappa la si percorre in 3 ore e collega Landmannalaugar a Hrafntinnusker; la seconda tappa, di 4 ore, va da Hrafntinnusker a Álftavatn e attraversa una conca rivestita di pietra lavica; la terza invece conduce da Álftavatn a Botnar i Emstrum in circa 3 ore; infine l’ultima tappa,da ben 6 ore, quella più impegnativa, porta sino a Þórsmörk. Lungo il percorso si attraversa una grande varietà di paesaggi, e capita di percorrere lunghi tratti senza incontrare nessuno, circondati solo dal silenzio e dalla bellezza della natura.
E’ proprio durante l’estate che è attiva la linea di bus che da Reykjavik porta, in circa 4 ore, nella zona di Landmannalaugar. Consiglio di verificare la disponibilità del servizio prima di partire.
Itinerari nel Parco Nazionale di Vatnajökull
L’Islanda ha dei paesaggi unici, scolpiti dalla continua azione di ghiaccio e fuoco e quindi anche in perenne cambiamento. Nella parte sud orientale troviamo il ghiacciaio più esteso per volume di tutta Europa: il Vatnajökull, una maestosa calotta glaciale che da sola occupa l’8% della superficie dell’isola (ovvero 8100km) e che si trova all’interno dello spettacolare Parco nazionale di Vatnajökull, creato nel 2008, oltre ad altri due parchi nazionali, Skaftafell e Jökulsárgljúfur.
Qui il paesaggio è davvero vasto e variegato con vallate, gole, tratti pianeggianti che arrivano fino al mare. Inoltre sotto la coltre glaciale c’è quell’insieme di vulcani ancora attivi, come il Grimsvötn che nella sua ultima eruzione del 1996, ha provocato lo scioglimento di un bel po’ di ghiaccio, facendo arrivare a valle una poderosa inondazione, e il Bárdarbung, che si è risvegliato tra il 2014 e il 2015, sputando fuoco e rocce dalla sua camera magmatica situata a 12 km sotto la calotta.
All’interno Parco nazionale di Vatnajökull, esistono diversi tipi di sentieri a varia difficoltà: troviamo gli “easy path” ovvero quelli più semplici e per la maggior parte dotati di superficie liscia, quasi sempre senza ostacoli o difficoltà significative, per questo adatti a tutti; poi abbiamo i “challenging path”, quei sentieri che possono avere tratti lunghi e scoscesi, con la presenza di ruscelli o fiumi da guadare, e che sono consigliati a chi è già più allenato; ed infine, per i più intraprendenti, ci sono i “difficult path”, molto impegnativi, con pendii ripidi e barriere rocciose anche da arrampicare. Scegliete con cura.
In questo straordinario Parco, un inno alla natura, troviamo anche diversi tragitti per le persone con problemi di mobilità e su sedie a rotelle: corridoi larghi più di 75 cm, dotati di corrimano e aree di sosta con panchine ogni 100 metri, con una pavimentazione compatta di ghiaia e piattaforme di legno sui punti panoramici; inoltre le pendenze sono inferiori al 6%, un ulteriore aiuto anche per un eventuale accompagnatore.
Si deve percorrere la Ring 1, la strada principale islandese, per arrivare al Parco e si può raggiungerlo da diverse località percorrendo questa strada che raccorda molti punti dell’isola. Orientandosi su Reykjavík, la distanza è di circa 400 km, ovvero 5 ore in auto massimo. É da visitare soprattutto tra tardo Maggio e Settembre, pur tenendo sempre ben presente il tempo mutevole e la facilità di ritrovarsi da una giornata soleggiata ad una con pioggia e nebbia.
Esistono diversi itinerari nel Parco, alcuni talmente belli e incredibili da essere considerati tra i più bei trekking in Islanda. Tra i più famosi citiamo il sentiero Svartifoss – Sjónarsker – Sel: si parte e si arriva al centro visitatori di Skaftafell, quindi una camminata circolare che sale fino al punto panoramico sopra la cascata (140 m di dislivello in 1,5 km), Sjónarnípa. Ci sono da attraversare passarelle e scalinate a picco sul burrone, ma la vista lungo il percorso è assolutamente meravigliosa. I km complessivi sono 5,5 ed il tempo di percorrenza attorno alle 2/3 ore.
Nell’area di Skaftfell invece ci sono diversi percorsi sia per raggiungere l’Hvannadalshnjúkur, la montagna più alta di tutta l’isola con 2169 mt (attenzione perché è anche un vulcano!!!) sia per raggiungere la famosa cascata Svartifoss, un anfiteatro pensile naturale impreziosito da rocce basaltiche dalla forma prismatica.
Un altro percorso si trova nella zona che comprende Jökulsárlón, la laguna glaciale con il ghiaccio galleggiante; la città di riferimento con il centro visitatori è Höfn, dove parte il circuito di Hjallanes, il quale collega la fattoria di Skálafell al ghiacciaio Skálafellsjökull: circa 8 km, per 4 ore di camminata.
Nell’area delle montagne Hoffellsfjöll, possiamo trovare dei tragitti che arrivano alla cima Geitafell, in percorsi più o meno difficili, dai 30 minuti alle 5 ore.
Nella parte più settentrionale del Parco Nazionale Vatnajökull, la zona di Jökulsárgljúfur, la sorgente del fiume Jökulsá á Fjöllum, vicino al vulcano subglaciale Bárdarbunga, ha scavato un canyon fluviale ghiacciato lungo 25 km, largo 500 mt e in molti punti profondo 100-120 mt , che annovera numerose cascate mozzafiato come Selfoss, Dettifoss e Hafragilsfoss.
La Snæfell Wilderness Area prende il nome dall’omonimo monte di 1833 metri. Le zone pianeggianti a ovest costituiscono la piana di Sandar, dove si possono avvistare grandi branchi di renne, specialmente a fine estate. Qui c’è una bella vegetazione alpina, con il ranuncolo glaciale e il biancospino alpino.
Sentiero alla cascata di Dettifoss
Questo Paese è una continua sorpresa e tra i suoi scrigni quasi segreti troviamo Dettifoss, la “cascata dell’acqua che rovina”!
La potenza di Dettifoss è esagerata, difatti si calcolano in media oltre 500 metri cubi di acqua al secondo in estate e circa 200 durante il resto dell’anno, ghiaccio permettendo. Uno scenario pazzesco perché il balzo di 45 mt che si trascina con sé fango, sedimenti, ghiaccio e vapore acqueo e che vediamo quasi venirci addosso, ci restituisce ancora una volta la forza impetuosa della natura.
Ogni anno l’acqua di color grigiastro proprio per la presenza dei detriti, corrode col suo costante scorrere le pietre, facendo arretrare la roccia di mezzo metro verso sud. Il fiume responsabile di quest’azione è il Jökulsá á Fjöllum, il fiume di ghiaccio, lungo 200 km. Questo nasce proprio dalla calotta glaciale del Vatnajökull e va a gettarsi nelle terre estreme a nord, nel Mare Artico, non prima di aver regalato la formazione di una serie di cascate; infatti oltre alla più conosciuta Dettifoss, possiamo trovare Selfoss (raggiungibile in 20 minuti di percorso) e Hafragilsfoss (serve un’ora e mezza di cammino), rispettivamente di 10 e 27 metri di altezza.
Tornando a Dettifoss può essere vista da entrambi i suoi lati. Solitamente ci si arriva dalla strada 864 in direzione di Asbyrgi che è uno dei centri visitatori del parco. Da qui percorriamo un sentiero sulla lava solidificata, fra pietre basaltiche e bassi cespugli tipici dell’isola, per raggiungere la cascata nel giro di mezz’ora: di fronte a cotanta bellezza restiamo attoniti, fra lo sbuffo nebuloso dell’acqua ed il roboante rumore, si creano splendidi arcobaleni, rendendo unico il momento.
Consiglio di prestare sempre attenzione al terreno scivoloso ed alla mancanza di barriere al bordo del percorso. Tornando al centro visitatori di Asbyrgi, troveremo un ottimo campeggio per soggiornare.
Sentieri alla scoperta delle tre cascate di Seljalandsfoss, Gljufurarbui e Skógafoss
Anche se non si tratta di un percorso a piedi di più giorni e quindi di un vero e proprio trekking in Islanda, i sentieri che ci permettono di vedere da vicino queste tre cascate sono davvero spettacolari e valgono certamente il nostro tempo!
Seljalandsfoss, la “cascata liquida” è un posto ideale per i viaggiatori e per gli amanti della natura: a causa delle evoluzioni geologiche, quest’area si presenta in maniera molto diversa dalla sua origine oceanica. Questa spumeggiante e quanto fragorosa cascata è immersa in un verde molto intenso, fra rocce e casette dai tetti a punta, in un’atmosfera fiabesca.
Formatasi dal fiume Seljalandsá, questa cascata si getta da un’altezza di circa 60 metri da un altopiano di roccia basaltica, tipica dell’isola come avrete capito, da quello che in antichità era una scogliera a picco sull’oceano.
La cascata Seljalandsfoss si trova nell’Islanda del sud, a poco più di un’ora e mezza di auto da Reykjavík, in un’area tra le regioni delle Highlands e delle Lowlands. Per arrivare a Seljalandsfoss si passa dalla strada principale 1, e fin da subito si avverte la magia che avvolge questo luogo perché pian piano che ci avviciniamo camminando sul morbido terreno, intravediamo la maestosità di questo immenso getto d’acqua.
Un sentiero ruota attorno al sito, con alcune passerelle di legno e gradini di pietra per facilitare il cammino a tratti più scivoloso e meno semplice. Bisogna affrontarlo ben attrezzati, con giubbotti caldi ed impermeabili, ma sarà un’esperienza memorabile, poiché non è certo facile trovare una cascata che consenta di essere ammirata da tutte le sue prospettive.
A nemmeno un chilometro da Seljalandsfoss, c’è un’altra fantastica cascata, Gljufurarbui (o Gljúfrafoss): un tuffo liquido di 40 metri, conosciuta come la “cascata nascosta” perché si trova all’interno di un canyon che la cela alla prima vista dei visitatori. E’ una bellezza che va cercata e conquistata, arrampicandosi su di un sentiero attrezzato che porta fino in cima, con la vallata che si stende al di sotto di essa.
Altra meraviglia, un po’ più distante, a circa trenta chilometri, troviamo l’ennesima cascata, Skógafoss, un gigante che si staglia tra terra e acqua; 62 metri di altezza e raggiungibile grazie a una scalinata di 700 gradini costruita al suo fianco.
Esiste una leggenda a riguardo: il primo vichingo arrivato qui avrebbe nascosto il suo ricco tesoro di monete d’oro nella grotta dietro la cascata. L’avrebbe trovato un ragazzo, che perse però il prezioso bottino troppo pesante da trascinare, e sarebbe precipitato nell’acqua scomparendo e lasciandogli in mano solo un anello d’argento con incisioni runiche, oggi visibile al museo della vicina città di Skógar. La credenza rimasta sussurra che se ti bagni con l’acqua di Skógafoss, puoi trovare qualcosa che hai perduto da tempo!
Le tre cascate possono ovviamente essere visitate anche nel periodo invernale ma si consiglia sempre il periodo più caldo per avventurarsi alla scoperta di queste meraviglie.
Grjótagjá, la grotta dell’amore
Nell’entroterra dell’isola di ghiaccio si trova Grjótagjá, la “Grotta dell’Amore” ricca di acqua calda e celebre grazie alla serie tv di “Game of Thrones”, dove i due protagonisti, Jon e Ygritte, si concedono un attimo di amore.
Grjótagjá si trova nella parte nord-orientale dell’Islanda, vicino al cratere del monte Hverfjall e ad est del lago Mývatn. E’ una grotta lavica di piccole dimensioni, un posto che acquista certamente ancora più suggestione quando un raggio di sole riesce a penetrare le crepe del soffitto, illuminandolo in un caleidoscopio di luci. É modellata dalle straordinarie forze vulcaniche che ancora oggi interessano la zona e si trova poco distante dalla faglia che divide la placca terrestre europea da quella del continente americano.
Grjótagjá è a pochi metri dalla superficie e si entra attraverso un’apertura creata casualmente dalla frattura del terreno nella roccia. All’interno si viene avvolti da una leggera nebbia, generata dall’alta temperatura dell’acqua di una sorgente termale, molto apprezzata dalla gente che ci veniva a fare il bagno fino a cinquant’anni fa. Ad oggi risulta impossibile a causa di una serie di eruzioni vulcaniche che hanno alzato la temperatura dell’acqua a 50 °C.
Per arrivare presso la Grjótagjá si percorre la strada numero 860 dalla Ring Road (la n.1). Siamo a 500 km dalla capitale Reykjavík. Il paesino di Reykjahlíð è sicuramente un ottimo punto di partenza per esplorare anche i dintorni, come il suddetto lago Mývatn, a circa 277 metri di altitudine che tradotto significa il “lago delle mosche”, vista la grande presenza di questi insetti. Le rive disegnate dalla lava incandescente arrivata fin qui nel corso delle eruzioni verificatesi nel tempo e la serie di piccoli crateri nati, completano lo scenario, regalando emozioni uniche.
Anche in questo caso non si tratta di un vero e proprio trekking in Islanda, ma di sentieri ed escursioni giornaliere che permettono di scoprire a piedi questa straordinaria terra.
Da non mancare una visita rilassante alle Mývatn Nature Baths, le terme dalle acque ricche di silicati, con una temperatura tra 36 e 41°C, che sono il perfetto coronamento di una camminata nella natura.
L’Islanda è un sontuoso tesoro pieno di enormi sorprese che aspetta di essere (ri)scoperto. Non perdete quest’occasione!
Una risposta
Buonasera, ho letto quest’articolo e l’ho trovato utile per preparare il nostro viaggio, chiaro e con indicazioni pratiche. Grazie.