DATI TECNICI
Inizio: Lana
Fine: Trento
Lunghezza: 110 Km
Tracciato: Asfalto – Sentieri – Sterrato
Difficoltà: Escursionistica E
Tempo Stimato: 8 giorni
Periodo Consigliato: Maggio – Ottobre
Segnaletica: Via Vigilius e strisce bianco rosse
Immaginate di trovarvi in un luogo dove regni calma e serenità, circondati da nient’altro che natura e pace. Un posto immerso nel verde, tra boschi di conifere e alte montagne. Un lungo percorso nel quale potrete scoprire ogni giorni luoghi meravigliosi e sempre diversi, assaporare piatti tipici, ammirare l’arte e la cultura dei suoi paesi, e godere del proprio tempo in maniera nuova.
La Via Vigilius è questo e molto altro. É un affascinante viaggio a piedi di 109,2 km, che dal Monte S.Vigilio attraversa in 8 giorni tutta la Val di Non fino a Trento.
Nata per ricalcare il tragitto di San Vigilio nella sua opera di evangelizzazione quando sul finire del IV secolo era Vescovo di Trento, acquista per i trentini altoatesini un significato che va oltre l’aspetto paesaggistico e naturale, più affine a un’idea di pellegrinaggio nei confronti di colui che oggi è il patrono dell’intera regione.
Molti i luoghi lungo il tragitto legati al suo nome, come il Monte S.Vigilio, o la Chiesa di S.Vigilio, che coi suoi 1770 m è il punto più alto del cammino. Proprio qui, nel luogo che nel Medioevo segnava la fine del vescovado trentino, ha inizio il vostro cammino.
L’idea Via Vigilius
Gli ideatori della Via Vigilius hanno suddiviso il percorso in 8 tappe, scelte in base al numero di chilometri, ai dislivelli e alle località dove potersi più comodamente fermare per la notte. Hanno inoltre incluso nel tragitto l’uso di mezzi pubblici, sia comuni come autobus o treni, sia particolari, come la funivia che unisce Pavicolo alla sua zona a valle, o quella, ancora più suggestiva, che rapidissima e senza tralicci intermedi, datata anni ’70, unisce Monte a Mezzocorona.
Località quindi ben servite dai mezzi, che potranno risultare utili per chi avesse problemi durante il tragitto o per coloro che decideranno di percorrere solo alcune tappe.
Il percorso
La Via Vigilius si sviluppa quasi interamente su sentieri, strade secondarie e strade forestaliper un totale di 86 km. Pochi i tratti su asfalto, rari quelli su strade trafficate. Il tracciato non presenta quindi grandi difficoltà, a parte un breve tratto nei pressi del Baito degli Aiselli, in direzione Vigo di Ton, dove un sentiero abbastanza esposto invita a una maggiore dose di prudenza.
Affascinante il tratto che collega il Lago Smeraldo con il paese di Fondo: si tratta della passeggiata “del burrone”, o Valle dei Mulini, una gola scavata dal rio Sass lunga 300 m e profonda 60 m, a cui si può accedere tramite una serie di passerelle e che ti guidano alla scoperta di un antico lavatoio, di un vecchio mulino e di un ponticello romano.
Una moderna illuminazione notturna rende questo tratto percorribile anche al calar del sole, una buona occasione per chi voglia godere della tranquillità del lago anche di notte.
I dislivelli sono la parte più impegnativa. Dire che si dovranno affrontare 6.970 m di salita e 7.090 m di discesa potrebbe mettere paura a molti, ma nessuno vi dice che dovrete farli tutti in una volta. Potrete seguire le tappe consigliate oppure crearne di nuove, più vicine ai vostri bisogni e possibilità. Naturalmente sarà prima consigliabile un buon allenamento, così da non trovarsi troppo in difficoltà lungo la strada.
Segnaletica e punti di ristoro
Trattandosi di un cammino nato da poco la segnaletica non è ancora presente su tutto il territorio. Se quindi avete intenzione di farlo a breve, sul sito della Via Vigilius potrete scaricare gratuitamente non solo le tracce gps ma la descrizione dettagliata del tragitto, completa di tutti i segnavia e indicazioni da seguire.
Se invece vi state informando per i mesi più caldi non temete, ancora qualche settimana e segnali di legno con incastonato il logo della Via Vigilius vi guideranno lungo tutto il percorso.
Nonostante si percorrano tratti anche molto isolati, non si rimane mai troppo a lungo lontani dai centri abitati. Che si tratti di malghe, baite, rifugi, trattorie o semplici bar, avrete sempre la possibilità di rifocillarvi con un panino o con un piatto caldo, che sia polenta, canederli o strangolapreti.
La straordinaria varietà enogastronomica di questi luoghi rappresenterà infatti un valore aggiunto al vostro viaggio. Alla base di ogni pietanza ci saranno ingredienti genuini e locali, dagli affettati, ai formaggi, alla carne, così come una vasta scelta di mele.
Paesaggi lungo la Via Vigilius
Filari interminabili di meli vi accompagneranno per molti chilometri lungo una Via Vigilius altrettanto ricca di boschi di larici e abeti, di prati da pascolo, di colline, vigne, fiumi e gole. Il paesaggio si arricchirà lungo la strada di una magnifica vista sulla Val Venosta, il Gruppo del Tessa e la catena dell’Adamello Brenta, oltre che dei suoi tanti laghi, ognuno con la propria storia.
Il lago di Zoccolo ad esempio, artificiale con una grande diga, nasconde sotto le sue acque ben 12 masi; il lago di Tret, sopra Senale – San Felice, segna il confine tra Alto Adige e Trentino; il lago Smeraldo prende il nome dal particolare colore che assume quando in estate le conifere si riflettono nelle sue acque; e i Laghi di Lamar, immersi nel bosco sono di una bellezza straordinaria.
Un viaggio da fare assolutamente.
Storia della Via Vigilius
La Via Vigilius vuole ricalcare il passaggio del vescovo di Trento, Vigilio, durante la sua opera di evangelizzazione nella seconda metà del IV secolo.
Romano di nascita, ma trentino d’adozione, Vigilio ottenne questo importante incarico dall’allora Vescovo di Milano Ambrogio, che in quegli anni si occupava per conto del papa dell’Italia del Nord. Dato che gran parte della Val di Non non era ancora stata evangelizzata, Vigilio chiese aiuto ad Ambrogio, il quale gli affidò tre missionari originari della Cappadocia ( l’attuale Turchia) affinché sostenessero il vescovo di Trento nella lotta contro il paganesimo.
Sisinnio, Martirio e Alessandro adottarono in breve tempo lo stile di Vigilio, fondato sui valori dell’amicizia, della carità e dell’esempio. Dopo dieci anni vissuti in pace e armonia con tutti, a Sanzeno scoppia una lite a fondo religioso tra un cristiano e alcuni pagani, che porta alcuni abitanti a scagliarsi contro i tre missionari uccidendoli. Nonostante questa tragedia il comportamento di Vigilio non muta. Raccoglie i corpi ormai privi di vita e li onora come martiri, portandoli prima a Costantinopoli poi a Milano.
La morte di Vigilio è invece avvolta dal mistero. A parlarne solo un tardo racconto, che narra della sua uccisione in Val Rendena ad opera di pagani che l’avrebbero lapidato con il lancio di zoccoli.
Il suo corpo riposa oggi nella Cattedrale di Trento, presumibilmente accanto ai tre martiri cappadociani. Dove oggi sorge l’imponente edificio, Vigilio fece costruire tra il IV e il V secolo una basilica, forse proprio per onorare i tre monaci. Una serie di scavi archeologici ne hanno portato alla luce una vasta superficie, ubicata a tre metri di profondità dal pavimento del Duomo.
Storia, arte e cultura lungo la Via Vigilius
La bellezza della Via Vigilius non è solo nei suoi paesaggi. É anche un viaggio attraverso la gente che la abita, la storia dei suoi luoghi e l’arte come sua massima espressione.
Innanzitutto partiamo dal Monte San Vigilio ( 1489 m), da dove un sentiero conduce alla bella chiesetta di San Vigilio, punto estremo del vescovado trentino nel Medioevo.
Tante le note curiose su questa località. Innanzitutto la funicolare che collega S.Vigilio a Lana: risalente al 1912, fu una delle prime al mondo per il trasporto di persone. Poi le sue sorgenti di acqua termale, sfruttate dagli anni ’30 per i bagni termali della vicina Merano. E infine la grande affluenza di persone dedite a parapendio e deltaplano, che qui trovano un luogo privilegiato dove decollare.
Pavicolo ( 1110 m) è invece diventato famoso per i suoi splendidi masi. Sono ancora moltissimi quelli sparsi lungo tutto il territorio altoatesino, alcuni restaurati e abitati, altri diroccati e abbandonati. Tipiche costruzioni rurali, i masi erano fatti perlopiù in legno e circondati da molti ettari di terra, dove il bestiame durante l’inverno veniva foraggiato nelle stalle. Con l’estate però il maso rimaneva vuoto, e il bestiame portato all’alpeggio.
Piccolo paese molto suggestivo, San Pancrazio viene soprattutto ricordato per il ben campanile che coi suoi 56 metri svetta su tutto il caseggiato. Curiosa anche la “casetta sul masso”, protagonista di una storia datata 1882: quell’anno infatti il torrente Valsura provocò nella valle una grande alluvione, distruggendo tutto ciò che si trovava sul suo cammino; fortuna volle che a salvarsi fu proprio quella casetta, l’unica in tutta la zona.
L’eremo di San Romedio
L’edificio più affascinante e suggestivo rimane però l’eremo di San Romedio, un complesso di cinque chiesette sovrapposte tra loro e costruite su uno sperone di roccia alto 70 m. La leggenda narra di un vecchio, San Romedio, che volendo conoscere l’allora Vescovo di Trento Vigilio, vi si incamminò col suo cavallo.
Durante il tragitto un orso lo aggredì: sbranò il cavallo ma di fronte al vecchio si fece mansueto, facendosi addirittura cavalcare fino a Trento. Al ritorno Romedio decise di dedicare la sua vita alla preghiera e all’eremitaggio, con la sola compagnia di quell’orso.
Preistoria lungo la Via Vigilius
Sempre qui, nelle immediate vicinanze, un gruppo di archeologi trovò negli anni ’70 una serie di impronte di dinosauri, in uno stato di conservazione eccezionale. Situate su un sentiero lungo 2 km oggi chiamato Triassik Park, apparterrebbero a degli antichi rettili che abitavano queste luoghi milioni di anni fa, quando ancora tutta questa zona era sommersa dall’acqua.
Il passato Romano
Non mancano tracce di un passato romano, riconducibili a diverse località della zona: Romeno, ad esempio, prende il suo nome dai romani che lo abitarono, Tres fu una guarnigione romana, e a Vervò sono recentemente state rinvenute iscrizioni dell’epoca.
Anche la religione rivestiva un ruolo molto importante, e l’arte così come la presenza di edifici cristiani ne sono la testimonianza.
Il primo esempio che si trova lungo la Via Vigilius è il Santuario della Madonna di Senale: già menzionato in un documento del 1194, si trattava di un convento agostiniano dedicato all’accoglienza dei pellegrini.
Altrettanto importante il Maso di San Bartolomeo, a Romeno, dedito a luogo di ristoro per coloro che dovevano raggiungere la Via Claudia Augustea. Qui troverete anche la bella chiesetta di S.Antonio, dove un ciclo di affreschi raffiguranti la sua vita ne decora le pareti esterne ed interne.
Seconda guerra mondiale lungo la Via Vigilius
Per gli appassionati di Seconda Guerra Mondiale non dimenticate di visitare il Gampen Bunker a Passo Palade. Si tratta di una fortificazione sotterranea composta da 1,5 km di gallerie, costruite nel 1940 su ordine di Mussolini, con lo scopo di difendersi nel caso di un attacco tedesco. Centinaia di operai lavorarono a quel progetto, sospeso però a distanza di pochi mesi. Ora vi sorge un museo, al cui interno troverete anche mostre di minerali e fotografie.
Tappe Via Vigilius
Tappa 1: Monte S.Vigilio – Albergo Jocher
Lunghezza 2,8 km
Tappa 2: Albergo Jocher – Pavicolo – S.Pancrazio – Passo Palade – Senale
Lunghezza 16,3 km
Tappa 3: Senale – S.Felice – Lago di Tret – Fondo
Lunghezza 17 km
Tappa 4: Fondo – Eremo di S.Romedio – Sfruz
Lunghezza 16,4 km
Tappa 5: Sfruz – Tres – Vervò – Vigo di Ton
Lunghezza 18,6 km
Tappa 6: Vigo di Ton – Monte
Lunghezza 8,9 km
Tappa 7: Monte – Mezzolombardo – Laghi di Lamar – Vallene
Lunghezza 18,9 km
Tappa 8: Vallene – Vela – Trento
Lungheza 11 km
Trasporti pubblici lungo la Via Vigilius
- Funivia Pavicolo
- Via d’Ultimo, Lana Tel. 0473.563 252
- Partenze su richiesta
- Autobus Pavicolo – S.Pancrazio
- Per gli orari consultare il sito
- Ferrovia tra Mezzocorona a Mezzolombardo
- Per gli orari consultare la tratta Trento – Malè sul sito
- Autobus Vela – Trento
- Per gli orari consultare il sito
5 risposte
Veramente un bellissimo percorso, complimenti agli ideatori! Sono stata in Val di Non soltanto una volta, ma molti dei luoghi citati nell’articolo sono riuscita a visitarli… mi sembra un’ottima scusa per tornarci! 😉
Ciao Giorgia, hai proprio ragione la Val di Non è meravigliosa e l’idea di Mauro e amici è stata davvero incredibile. Quando andrai scoprirai un Trentino diverso credimi… ciao grazie del tuo commento e continua a seguirci.
Ciao volevo chiedervi se è possibile farlo in bici questo cammino? Grazie Martina
Ciao
Credo che camminare è la cosa xhe riesce meglio, è il nostro movimento naturale che ci è staro donato. Gli ucelli sanno volare , i pesci nuotare e noi siamo fatti per camminare. Quando cammini sei con il creato sei parte della narura e almeno io ritrovo m stesso.
Purtroppo le innovazioni umane ci hanno discostato dalcquesto tipo di spostamento, ma chi riesce a ritrovarlo riesce ad appropriarsi almeno in parte del contatto con la natura.
Voglio provare a fare il percorsi S. Vigilius…sono noneso e sono avvantaggiato! Grazie
Ciao Livio,e si hai proprio ragione, camminare è proprio un’azione talmente naturale che ci permette di goderne ogni singolo passo. Siamo felici che tu abbia scelto di fare questo percorso si trova in un territorio meraviglioso.. credo che lo conoscerai meglio di noi..
Buona Strada
Vincenzo