Storie, pensieri, incontri
Gianni Amerio
Edizione L’età dell’Aquario
“ Non so più perché parto,
so soltanto di aver paura,
ma sento che devo partire.
Ho paura del silenzio. (..) ”
Le prime parole di Gianni Amerio nel suo In Cammino per Santiago sono racchiuse in questi versi, quasi fossero l’estremo tentativo di un uomo in cerca di una giustificazione per non partire. Perché “lasciar stare” è facile, e come lui stesso scriverà nel momento più difficile e doloroso del suo viaggio, “una giustificazione bene o male la si trova sempre”.
Ma il Cammino lo chiama, così forte da non poter più rimandare.
Racconto onesto, ironico, a tratti divertente e molto introspettivo, è un viaggio non solo attraverso lo spazio e i tanti chilometri percorsi, ma un cammino nell’animo umano, nei suoi pensieri, nelle sue storie, nella semplicità delle sue percezioni.
La fede, seppur velata, diventa un elemento centrale del suo racconto. Sottende a molte delle sue riflessioni, e non gli impedisce una seria critica ad alcune forme di religiosità, forte anche di una marcata consapevolezza storica. Si tratta infatti di un vero e proprio racconto di viaggio, nel quale la descrizione dei luoghi si accompagna ai pensieri, agli incontri e alle amicizie che durante il Cammino diventano veri e propri legami.
Durante il viaggio tutto in lui cambia. Egli subisce una metamorfosi completa. Il Cammino lo “smonta nei suoi elementi essenziali, getta via il superfluo” ricomponendo l’essere “ in maniera nuova”, perché non c’è rinascita senza morte.
Avviene così l’incontro col suo vero IO, con un altro se stesso; un impatto violento con un “qualcuno che non conosci bene” che “ ti imbarazza”, uno di quei momenti della vita che segnano “un prima e un dopo”.
Capace di “ intuire e percepire sempre di più” ma di “ragionare e pensare sempre meno”, si accorge che il cammino non gli sta dando risposte, non gli sta illuminando la via, ma al contrario lo sta svuotando, sta eliminando il superfluo, rendendolo più capace “di ricevere, di sentire, di vedere..di ripartire, nonostante tutto”, in grado quindi di accettare l’amore incondizionato di Dio.
Così anche il silenzio diventa un compagno di viaggio, un amico di cui non avere più paura, perché bisogna “ essere vuoto per poter ricercare ( ..) e accettare la pienezza”.
Un libro da leggere quindi, che non solo guida alla scoperta della Spagna e delle sue meraviglie, ma che ti trasporta in un viaggio ben più interiore e intimo.