Fitwalking è un termine inglese che può essere tradotto come “camminare per ottenere una buona forma fisica” e comprende una serie di indicazioni ed esercizi atti a migliorare la prestazione e l’efficacia dell’andare a piedi.
Si tratta, di fatto, di una vera e propria attività sportiva, non competitiva e adatta a tutti, che lavora in modo specifico sul corpo, agendo positivamente sullo stato di salute e sul benessere generale della persona e, al contempo, stimolando il confronto con le proprie capacità.
Pur essendo definito anche come “camminata veloce”, in realtà il fitwalking non ha nulla a che fare con la marcia, ma è una tecnica utile ad apprendere un corretta meccanica del movimento in modo da rendere il passo naturalmente rapido e godere così al meglio della propria esperienza di trekking e di viaggio.
I vantaggi del fitwalking
Il fitwalking si realizza attraverso la ripetizione di una serie di gesti grazie ai quali piedi, gambe e bacino riescono a muoversi in armoniosa sincronia, dando spinta e sostegno, senza eccessiva fatica o dispendio di energie; in questo modo il corpo raggiunge una postura corretta, non impettita o chiusa su se stessa, ma eretta e rilassata e l’andatura diventa equilibrata.
Migliorando l’atteggiamento e la posizione degli arti è possibile così sviluppare alcune qualità importanti per un camminatore come:
- Resistenza, ossia la capacità di prolungare uno sforzo nel tempo e ad intensità sempre più elevate grazie ad una maggiore disponibilità di energia e un buon rendimento meccanico
- Forza, ovvero la capacità di recuperare più facilmente la fatica grazie ad una migliore tonicità e ossigenazione dei muscoli
- Flessibilità, data da una maggiore elasticità muscolare e mobilità articolare, che permette di compiere movimenti ampi
- Coordinazione, utile per eseguire in maniera fluida azioni più o meno complesse
- Velocità e quindi la capacità di percorrere più strada come conseguenza ed effetto finale.
Come prepararsi e ottenere risultati con il fitwalking
Per riuscire ad ottenere questi risultati, è necessario, ovviamente, un minimo di allenamento, che significa camminare costantemente e ripetutamente (possibilmente ogni giorno) mettendo in atto, di volta in volta, gli stimoli necessari perché il fisico possa piano piano aumentare ritmo e carico di lavoro ed avere, nel mentre, il tempo di adattarsi.
Per avvicinarsi alla pratica del fitwalking è possibile affidarsi a istruttori qualificati o provare a seguire questi suggerimenti e capire come cambia il proprio portamento:
- appoggiare il piede a terra posizionandolo leggermente verso l’esterno e con peso del tallone ben accentuato
- muovere le gambe portando l’attenzione sui muscoli posteriori della coscia
- tenere il tronco sempre in asse con le gambe formando una linea continuativa tra gli arti e il busto
- oscillare le braccia avanti e indietro, piegandole ad angolo retto, in alternanza rispetto alle gambe
- lasciare le spalle rilassate verso il basso
- mantenere la testa dritta in modo da sentire la colonna vertebrale allungata.
Nel farlo è molto importante imparare ad ascoltarsi e conoscersi, prestando attenzione ai segnali del corpo in modo da riuscire a modulare adeguatamente l’attività: muscoli doloranti, difficoltà ad addormentarsi, affaticamento, frequenza cardiaca alterata possono indicarci quando è ora di rallentare o fermarsi.
Inoltre, poiché l’organismo umano ha la necessità di metabolizzare e di abituarsi alle sollecitazioni a cui viene sottoposto, è fondamentale intervallare l’attività con momenti di recupero e riposo e accompagnare l’allenamento, prima e dopo, con una serie di esercizi di stretching.
Camminare bene non significa solo miglior efficienza ed efficacia nella camminata, ma è anche utile per evitare infortuni, malesseri e indolenzimenti.