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Forse ti stai mettendo in cammino per fuggire da qualcosa o, al contrario, per scoprire nuovi orizzonti, magari non sai nemmeno di preciso il perché, ma senti una necessità che emerge: probabilmente, anche se non ne sei del tutto consapevole, stai semplicemente cercando la tua strada per realizzarti, come ognuno di noi.
Gli studiosi di psicologia e filosofia sono, infatti, concordi nell’affermare che l’auto-realizzazione è uno dei bisogni dell’essere umano.
Ciò significa che ogni persona ha dentro di sé una spinta che la muove verso la più totale e libera espressione della sua vera natura, quella parte autentica, non condizionata da paure, imbarazzi, ferite che si accumulano, invece, nel corso degli anni.
Rinunciare a questo istinto significa lasciare spazio all’insoddisfazione e al malessere, mentre predisporsi ad accogliere questa necessità di affermazione è il primo passo per intraprendere il cammino che conduce alla felicità.
Ma come possiamo iniziare a scegliere per noi, con sicurezza, senza lasciarci deviare da cattive abitudini o pensieri negativi? senza cadere nel circolo vizioso delle colpe, delle giustificazioni e delle resistenze o dare spazio alle influenze esterne?
Esercitandoci all’autogoverno, cioè alla capacità di essere proattivi e protagonisti della propria esistenza, partendo dallo sviluppare o rafforzare la propria autonomia e autodeterminazione.
Per farlo possiamo prendere come riferimento tre facoltà umane che già possediamo e usiamo normalmente, prestando loro maggiore attenzione per allenarle con metodo e impegno.
Desiderare
È importante, innanzitutto, saper desiderare, imparando a separare ciò che è un’opportunità, perché dipende da noi, da ciò che è una possibilità, perché dipende anche dalla (re)azione di chi o cosa ci sta attorno, e concentrandoci prevalentemente sulla prima.
I desideri rappresentano la nostra maggiore energia e forza vitale, ma spesso rimangono solo idee, sogni, immaginazioni, senza mai prendere forma; essi possono, invece, diventare realizzabili, se vengono trasformati in traguardi misurabili e sotto il nostro controllo.
Bisogna iniziare così a spostare l’attenzione da ciò che non possiamo fare (evitando anche disillusioni e frustrazioni) a ciò che invece è in nostro potere, in questo modo potreste scoprire che la bacchetta magica non è poi così difficile da trovare.
Pensare
Dopo aver definito il desiderio, è necessario pensare e riflettere per elaborare un obiettivo possibile e concreto, che sia ricco di dettagli e particolari, ma, soprattutto, in sintonia con i propri princìpi e valori e adeguato alle proprie capacità e competenze.
In questa fase il confronto con altre persone può essere molto utile perché stimola il ragionamento e l’analisi riguardo alla reale fattibilità del progetto.
È quindi importante creare un piano d’azione con diversi step da raggiungere, tenendo in considerazione quali e quanti passi fare, come farli e quanto è lo sforzo richiesto, fondamentale per non caricarsi di eccessive aspettative o per prepararsi adeguatamente.
Agire
Per concludere, ovviamente, è obbligatorio agire, mettere in pratica ciò che abbiamo pianificato, ma partendo dalle piccole cose, da ciò che si può effettivamente fare nel tempo e nel luogo in cui si è: finché una cosa non è pronta o eseguibile è meglio pazientare e dedicarsi ad altro.
È bene avere sempre in mente il proprio piano e i suoi possibili difetti e saperlo correggere o modificare nel momento in cui qualcosa non funziona esattamente come avevamo pensato; inoltre, è essenziale una verifica costante dei risultati intermedi per aver modo di tarare il proprio programma là dove necessario.
Per Epicuro l’infelicità degli esseri umani deriva dal fatto che temono cose che non devono essere temute e desiderano cose che non è necessario desiderare, per questo è importante saper usare al meglio le facoltà di cui siamo dotati, senza farsi disorientare dalla nostra parte egoica, invidiosa o sofferente.