La freccia è uno dei simboli più importanti del Cammino e, in generale, un elemento fondamentale per tutti i percorsi attraversati da pellegrini ed escursionisti. È ciò che indica la direzione giusta da prendere per non perdersi ed affrontare senza difficoltà tutte le tappe necessarie per raggiungere la meta desiderata.
Sulla via per Santiago, ad esempio, i primi passaggi ad essere segnalati furono quelli che conducevano a O Cebreiro ed alla sua antica chiesa. La famosa flecha amarilla, infatti, nacque da un’idea di Don Elías Valiña, parroco del piccolo villaggio, che decise di utilizzare un secchio di vernice gialla abbandonata dagli operai che si occupavano dei lavori stradali per rendere più visibili le indicazioni per la Cattedrale. A seguito di questa intuizione, tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80, anche tutti gli altri tratti ed itinerari vennero uniformati grazie al contributo di alcune Associazioni di volontariato consapevoli dell’importanza di questo gesto d’aiuto.
Sulla Via Francigena, invece, si utilizza, una bandierina bianca e rossa con un piccolo pellegrino al centro, anche sui sentieri del CAI vengono adottati gli stessi colori, mentre in altri luoghi si usano simboli verdi, a volte dipinti su legni ed alberi, altri su supporti di plastica e metallo, oppure si realizzano disegni e sculture con i sassi.
Camminare sulla strada giusta
Ogni strada ha i suoi segnali, punti di riferimento costanti che accompagnano i viandanti alla scoperta di nuovi luoghi e rassicurano durante il viaggio. A volte si può avere qualche difficoltà a riconoscerli, nascosti tra le foglie o appena accennati sui muri di case abbandonate, ma più si prosegue e si acquista familiarità, più si riesce a scorgerli anche a distanza.
Un percorso ben segnato ci permette di camminare sulla strada giusta, vivere l’esperienza con più serenità, lasciando poco spazio alle preoccupazioni. Di fronte ad un bivio o nell’oscurità di una mattina presto, la certezza di incontrare una freccia ci mette nella condizione di intraprendere il cammino con fiducia, anche senza l’aiuto della guida o della piantina.
Un po’ quello che accade quando riconosciamo le nostre potenzialità e crediamo in noi stessi, quando siamo centrati e diamo ascolto alle nostre aspirazioni, la direzione da prendere appare immediatamente chiara. I nostri valori diventano la freccia interiore che ci indica quale strada prendere per raggiungere un obiettivo o inseguire un sogno. Così, col passare del tempo, può anche capitare di sviluppare un certo intuito che ci aiuta ad imboccare il sentiero sicuro pur non avendo visto alcuna indicazione, fiduciosi delle proprie capacità e orientati naturalmente verso il proprio destino.
Perdersi sul cammino
Ogni volta che incontriamo una freccia, abbiamo la certezza di quale sia la via da prendere, ma, al contempo, quel simbolo ci pone un interrogativo: vuoi continuare il cammino? Vuoi seguire la strada tracciata? O vuoi fermarti, intraprendere un percorso alternativo, sconosciuto?
Le frecce ci lasciano spazio per riflettere, immaginare, distogliere l’attenzione dal sentiero, ma ci mettono anche in contatto con le nostre debolezze ed insicurezze, con la paura di perdersi.
E, a volte, accade davvero, di sbagliare strada e non ritrovarsi, perché troppo distratti o perché non abbiamo notato l’avvertimento, e, a quel punto, di nuovo le domande si fanno sentire: cosa fare? Come proseguire? Forse è meglio tornare indietro?
Siamo soliti camminare cercando le indicazioni ben visibili perché ci danno sicurezza e ci permettono di evitare situazioni che potrebbero metterci in difficoltà, come ritrovarci in mezzo ad un bosco o in un luogo circondato dal nulla, ma, in realtà, non sempre ciò è possibile. La meraviglia della vita è che, quando ci sentiamo smarriti, se ci mettiamo in ascolto e prestiamo attenzione, possiamo notare che esistono dei segnali, forse più nascosti, ma molto rivelatori, che sono sempre attorno a noi per dare senso a ciò che ci accade ed indicarci la strada da seguire.