Siamo ad Orsigna, nel pistoiese, poco distante da Pracchia e dalla più rinomata località sciistica dell’Abetone. Proprio fra queste montagne, incastonato tra verdi pendii e generosi alberi di castagno e faggio, sorge il borgo dove decise di abitare il grande scrittore Tiziano Terzani.
Dopo una vita spesa a girare per il mondo, a scrivere, domandare, fotografare ed interessarsi agli eventi, Terzani scelse di vivere a stretto contatto con la natura, immerso in una terra amica per cercare di capire la sua parte più intima e personale.
Aveva viaggiato gran parte dell’Asia, alla ricerca di un senso e spinto dalla necessità di raccontare e fare giornalismo (quello vero). Aveva vissuto realtà e popoli molto diversi: dalla Cambogia al Vietnam, dalla Cina al Giappone, dalla Thailandia all’India. Si era ritirato per diverso tempo sull’Himalaya, in meditazione.
Tornò ad Orsigna per completare il suo percorso terreno.
Ed è proprio qui, nella notte tra il 20 e il 21 giugno 2018, che quest’anno, il figlio di Terzani, Folco, decide di organizzare un grande evento e festeggiare il solstizio d’estate.
Il solstizio d’estate ad Orsigna
Dalla piazza del piccolo borgo ci si incammina, a piedi, lungo un sentiero in direzione Paoluccio. Ci si ritrova così in un grande spazio verde, dove è già stato allestito, per l’occasione, il “campo base” per la notte.
Al centro vi è un enorme fuoco centrale, preparato al tramonto con un preciso rituale d’accensione. Il braciere è sovrastato da un totem di legno poco distante, appositamente posizionato in quel punto affinchè, l’indomani mattina, al sorgere del primo nuovo sole d’estate, calasse sul fuoco la sua ombra.
Nel frattempo viene preparata la cena, vegetariana, all’interno del piccolo rifugio lungo il sentiero.
Canti, balli e momenti di profonda spiritualità si alternano intorno al fuoco per tutta la notte.
Alcuni rappresentanti dei Lakota Sioux, invitati da Folco Terzani, raccontano del continuo sforzo in difesa del loro territorio, Standing Rock, e dell’attacco del governo americano per costruire un viadotto petrolifero. Toccanti ed evocativi i loro canti attorno al fuoco, nel silenzio della notte, fra le braccia del bosco: la riscoperta della natura, del senso ideale dell’umanità e della possibilità vera e concreta di poter vivere condividendo la felicità più semplice.
Camminare nei boschi durante la notte, spegnere le torce e fermarsi ad ascoltare lo scorrere di un ruscello o la voce degli animali, ci fa sentire ospiti di un regno che abbiamo dimenticato ma del quale facevamo parte. Dovremmo ricordarci chi veramente siamo e quali sono le nostre origini.
E allora non possono non venire in mente queste parole di Tiziano Terzani:
“Oggi l’economia è fatta, per costringere tanta gente, a lavorare a ritmi spaventosi per produrre delle cose per lo più inutili, che altri lavorano a ritmi spaventosi, per poter comprare, perché questo è ciò che da soldi alle società multinazionali, alle grandi aziende, ma non dà felicità alla gente. Io trovo che c’è una bella parola in italiano che è molto più calzante della parola felice, ed è contento, accontentarsi, uno che si accontenta è un uomo felice.”
La notte trascorre tranquilla, un sonno fresco e lieve in tenda, col battito del cuore sincronizzato col palpitare delle stelle. Quando si è sereni e rilassati e pronti ad ascoltare il proprio spirito, il corpo segue questa vampa incendiaria e tutto si accende e funziona a meraviglia.
Il risveglio, poco prima dell’alba, per il saluto al sole, è anche questo scandito da un cerimoniale: l’avvicendarsi delle stagioni, un nuovo inizio, il ringraziamento per questa vita che ci è stata donata.
La ricerca assoluta è davvero nella riscoperta delle piccole cose, dei gesti semplici e comuni, nel dare valore al quotidiano e nel ringraziare per tutto quello che viviamo, che sia un sorgere del sole, una risata, una candida luna che culla i nostri sogni.
La vita dovrebbe essere un’opportunità di cercare d’esser felici e non di accumulare cose, oggetti e perlopiù illusioni.
Trascorrere il sostizio d’estate ad Orsigna, nelle terre che ospitarono Tiziano Terzani, è sempre un’esperienza trascendentale. I suoi boschi sanno davvero regalare emozioni impagabili.
Ti invito a visitare questo borgo magico, di abbracciare la natura, di volerle bene e di non smettere mai di meravigliarvi insieme a Lei.
“Questo mondo è una meraviglia. Non c’è niente da fare, è una meraviglia. E se riesci a sentirti parte di questa meraviglia – ma non tu, con i tuoi due occhi e i tuoi due piedi; se Tu, questa essenza di te, sente d’essere parte di questa meraviglia – ma che vuoi di più, che vuoi di più? Una macchina nuova?” (Tiziano Terzani)