DATI TECNICI
- Inizio : Porto Covo (Setubal)
- Fine : Odeceixe (Aljezur)
- Lunghezza : 75 Km
- Tappe : 4
- Tracciato : dune di sabbia , sterrato
- Difficoltà : Turistica Escursionistica, TE
- Dislivello : +/- 730 m
Rota Vicentina: Historical Way, Fishermen’s Trail e anelli
La Rota Vicentina è oggi uno dei percorsi più belli e affascinanti d’Europa. Corre nel sud del Portogallo, tra le regioni di Alentejo e Algarve, coprendo una rete sentieristica lunga ben 450km.
Viene divisa in due percorsi, l’Historical Way e il Fishermen’s Trail, entrambi inseriti all’interno del GR 11 ( Caminho do Atlântico) e dell’ E9 ( Sentiero Europeo che idealmente costeggia tutta la costa europea atlantica dalla punta del Portogallo all’Estonia ).
Andiamo a vedere un pò più nel dettaglio queste due varianti.
L’Historical Way è lunga 230km. Parte da Santiago do Cacém, un piccolo paesino nel cuore dell’Alentejo, e giunge a Cabo de São Vicente, esattamente in corrispondenza della punta più a sud del Portogallo. Divisa in 12 tappe, tra i 12km e i 25km, mostra un lato del Portogallo molto rurale, legato alla terra e alle sue antiche tradizioni. Il percorso, infatti, non incontra quasi mai l’oceano, se non in un paio di occasioni verso la fine.
A differenza dell’Historical Way, che corre parallela all’oceano quasi senza mai toccarlo, il Fishermen’s Trail si caratterizza al contrario per la costante presenza del mare. Lungo 75km, e diviso in 4 tappe, ha inizio nella bellissima Porto Covo, un piccolo paesino di pesca e turismo ad appena qualche manciata di chilometri da Sines. Attraversa le magnifiche località di Vila Nova de Milfontes, Almograve e Zambujeira do Mar, giungendo infine a Odeceixe. Un’esperienza straordinaria ma fisicamente molto impegnativa ( ne parleremo nel capitolo dedicato alle difficoltà). Qui puoi vedere la mappa del Fishermen’s Trail.
A far idealmente parte del Fishermen’s Trail ci sono poi una serie di anelli, che lungo tutta la lunghezza della Rota Vicentina si staccano dall’Historical Way deviando verso l’oceano e ritornando poi al punto di partenza. Si tratta, in totale, di 5 brevi anelli:
- Anello della spiaggia di Odeceixe, lungo 9km
- Anello della spiaggia di Amoreira, lungo 6km
- Anello di Ponta da Atalaia, lungo 14km
- Anello di Portal da Carrapateira, lungo 10km
- Anello della spiaggia di Telheiro, lungo 6km
Ci sono infine una serie di brevi anelli “arancioni”, alcuni completamente scollegati dalla Rota Vicentina, altri intrecciati ad essa. Singolarmente lunghi dai 3km ai 16km, coprono in totale una distanza di 90km. A distinguerli ulteriormente dal resto della Rota Vicentina anche la segnaletica, caratterizzata dalla doppia pennellata giallo-rosso.
I paesaggi, tra Historical Way e Fishermen’s Trail
La Rota Vicentina serba davvero paesaggi mozzafiato, molto diversi a seconda che si stia percorrendo l’Historical Way o il Fishermen’s Trail.
Sull’Historical Way, per esempio, ad accompagnare l’escursionista nel suo viaggio, ci sono infinite distese di sughereti, foreste di eucalipto e campi di grano e foraggio. L’economia delle zone interne è infatti ancora strettamente legata alla terra, con un’occupazione predominante nelle attività agricole e di allevamento. A differenza dell’industria dell’eucalipto però, legato ai giganti multinazionali della carta e del legno, la raccolta del sughero rappresenta una risorsa locale di grande importanza. Ed è a dir poco affascinante attraversare questi grandi sughereti.
Un paio di curiosità sul sughero.
Il Portogallo, e in particolare la regione dell’Alentejo, è responsabile del 50% della produzione mondiale di sughero. Principalmente usato per la produzione di tappi di bottiglia, trova ora nuovi utilizzi nel settore edilizio, come straordinario materiale coibetante.
L’albero del sughero prende il nome di Sughera o di Quercia del sughero. Prima che l’albero sia pronto per la prima estrazione di sughero devono passare all’incirca 25 anni, e da quel momento è possibile “raccoglierlo” ogni 9 anni. L’estrazione avviene tra maggio e luglio, e richiede, ancora oggi, un professionale lavoro manuale e l’impiego delle accette.
Non appena spogliato del proprio strato di sughero, il tronco appare di un incredibile rosso vivo, che via via sfuma, negli anni, fino al marrone. Viene subito numerato con la cifra finale di quell’anno, così da ricordarsi, ogni volta, quando manca alla successiva estrazione.
Se attraverserai i sughereti dopo la “raccolta” ti imbatterai sicuramente in pile di cortecce di sughero, uno spettacolo unico nel suo genere.
Il Fishermen’s Trail, letteralmente “Itinerario dei pescatori”, si sviluppa interamente lungo la costa dell’Oceano Atlantico. Il paesaggio è completamente dominato da tre colori: il blu del mare, l’oro della sabbia e il verde della vegetazione. Interminabili dune di sabbia si intervallano, qua e là, a caratteristici paesi di mare, il tutto a pochi metri dalle alte scogliere portoghesi. La natura ci regala infatti paesaggi magnifici. Le rocce, modellate dall’acqua, sembrano essersi da poco staccate dai fianchi delle scogliere, e cadute rovinosamente nell’oceano. Calette paradisiache ma irraggiungibili ci ricordano che la natura, quando incontaminata e lasciata a se stessa, sa trovare forme e colori unici. E la sabbia, morbida e fine, si lascia ricoprire da un fitto strato di piante grasse, temprate dal sole, dalla siccità e dal forte vento.
Difficoltà sulla Rota Vincentina: Historical Way e Fishermen’s Trai
La Rota Vicentina presenta diverse difficoltà a seconda che si stia percorrendo l’Historical Way o il Fishermen’s Trail. Ci sono però delle caratteristiche comuni ad entrambi:
- Innanzitutto il caldo. Viste le alte temperature dei mesi tra Giugno e Settembre, è sconsigliato camminare in quel periodo. Molto meglio tra Settembre e Maggio, quando il caldo, non più così intenso, ti permetterà di godere a pieno della giornata di cammino.
- Quasi totale assenza di strutture e punti di ristoro tra una tappa e l’altra. Capiterà con frequenza di dover paercorrere anche 15-20km prima di trovare un paese, un bar o anche solo una fonte d’acqua. Per i più esperti nessun problema, forse un pò di timore e disagio in più per gli escursionisti “novelli”.
- L’assenza di punti di ristoro a metà tappa ci pone davanti a un’ulteriore difficoltà, ovvero la necessità di portare con sè le provviste necessarie per tutta la giornata, come cibo e acqua. Questo significa zaino più pesante di almeno 3kg: considera almeno 1,5 litri d’acqua, più un pò di frutta, qualche snack energetico, e magari un bel panino con cui ricaricare le batterie nel corso della tappa.
A questa linea generale va aggiunto qualche accenno specifico ai due percorsi.
Partiamo dall’Historical Way. Questa non presenta particolari difficoltà. I dislivelli sono contenuti e le pendenze che si affrontano sono lievi. Il paesaggio si presenta a tratti collinare e a tratti pianeggiante, con il punto più basso a quota 0m sul livello del mare e quello più alto ad appena 329m. Il percorso non presenta alcun tratto sconnesso o di difficile attraversamento. Si sviluppa infatti principalmente su sterrato, con una bassissima percentuale di asfalto.
Un itinerario quindi fisicamente semplice e alla portata di tutti, anche degli escursionisti meno esperti e non abituati ai lunghi viaggi a piedi. Un livello di difficoltà Turistico.
Per il Fishermen’s Trail è tutto un altro discorso. Il livello di difficoltà si alza considerevolmente, soprattutto da un punto di vista fisico. Sviluppandosi in grandissima parte su dune, la fatica risulta tantissima. Camminare sulla sabbia, quella morbida, significa sprofondare col piede ad ogni passo, scivolare nelle salite e sentire ogni grammo del proprio zaino, senza considerare i chili di sabbia che ci si ritrova ovviamente nelle scarpe. Pensa che la velocità di camminata passa dai classici 4,5 – 5 km/h ai 2,5-3 km/h, quasi il doppio del tempo per lo stesso numero di chilometri.
Per fortuna i dislivelli sono minimi, nell’ordine di qualche decina di metri.
Il Fishermen’s Trail si sviluppa quindi su dune di sabbia a bordo di magnifiche scogliere a picco. Se soffri tanto di vertigini potrebbe essere un problema. Spesso infatti si cammina accanto a veri e propri dirupi. Però tranquillo, è un problema risolvibile: nei punti più esposti puoi camminare parallelo al sentiero, lungo una fascia più interna e quindi meno vicina al bordo della scogliera. L’importante è avere sempre a portata “di occhio” la segnaletica e il sentiero battuto.
Clima sulla Rota Vicentina
Tra le difficoltà che ti ho accennato poco fa ce n’è una su cui voglio spendere qualche parola un più: il caldo estivo e il clima di Alentejo e Algarve durante l’intero arco dell’anno.
Qual’è il periodo migliore per percorrere la Rota Vicentina? Se guardiamo in dettaglio il grafico delle temperature e delle precipitazioni mensili notiamo che:
- La temperatura minima non scende mai al di sotto degli 0° – Gennaio è infatti il mese più freddo con minime superiori ai 4°.
- La temperatura massima si raggiunge nel mese di Agosto, con circa 30°.
- In estate, tra Giugno e Settembre, la differenza tra minime e massime è molto ampia – in Agosto, per esempio, la minima è di 16°.
- Le precipitazioni sono abbondanti tutto l’anno, tranne che nei mesi di Luglio e Agosto (rispettivamente 10mm e 11mm). Può stupire ma la quantità di pioggia annua supera quella di Milano, con oltre 1000mm.
La Rota Vicentina beneficia quindi di un clima oceanico. In estate il caldo è secco, non afoso, e le giornate sono sempre un pò ventose. La sera poi, quando le temperature si abbassano, capita di doversi mettere un golfino leggero contro il “freddo”. É di certo il clima perfetto per una vacanza in spiaggia, ma per un escursionista che deve farsi 20-25km, magari sulla sabbia sotto il sole, non sono proprio le condizioni ideali.
Le uniche note positive del camminare in estate sono le giornate lunghe e una luce incredibile per fare le foto.
Segnaletica sulla Rota Vicentina
Se c’è una cosa di cui non dovrai preoccuparti sulla Rota Vicentina è la segnaletica, credimi, eccezionale. Costituita soprattutto da paletti di legno ad altezza ginocchio-vita, presenta un’efficiente cartellonistica in prossimità delle città, e pennellate su alberi e sassi in assenza dei paletti.
Le pennellate sono:
- Orizzontali e parallele quando indicano di andare dritto.
- Formano un angolo di 90° per andare a destra o sinistra.
- Formano una croce, in prossimità dei bivi, per indicare la strada sbagliata.
Una delle migliori qualità di questa segnaletica è l’alta frequenza: massimo ogni 50-100m trovi un segnale, così, se hai un momento di distrazione, non devi per forza farti chilometri prima di capire di aver sbagliato strada.
Historical Way e Fisherman’s Trail differiscono in particolare nei colori della segnaletica.
L’Historical Way è segnalata con pennellate bianco-rosso. Attraversando molti boschi, trovi la maggior parte dei segnali sugli alberi, ad altezza occhi. Non dovrai guardarti intorno disperato in cerca di un segnale, ma basterà fissare dirtto davanti a te.
Il Fishermen’s Trail è segnalato con pennellate verde-azzurro. Dovendo camminare sulle done, il sentiero è quasi sempre indicato per mezzo dei paletti: non più alti del ginocchio, non fai in tempo a scollinare che, se stai attento, vedi subito il successivo. Il mio consiglio è quello di raggiungere il paletto e, prima di fare un altro passo, individuare il prossimo, così da avere sempre un punto fermo davanti a te.
Sul Fishermen’s Trail sono inoltre presenti un paio di cartelli particolari dove si avverte che da quel momento in poi non ci saranno ulteriori indicazioni. Cosa fare? Andare sempre, sempre dritto. Niente bivi, quindi rischio di perdersi zero.
Dove dormire sulla Rota Vicentina e quanto costa
Prima premessa: Alentejo e Algarve non sono tra le regioni più economiche del Portogallo, anzi, essendo località molto turistiche, hanno prezzi decisamente più alti rispetto al resto del Paese, simili a quelli di altri paesi europei.
Seconda premessa: dovendo attraversare località balneari rinomate e molto turistiche, la difficoltà di trovare posto per dormire è molto alta, e spesso richiede un portafoglio molto più grande. In alta stagione il mio consiglio è di prenotare con anticipo la propria sistemazione. In questo modo dovresti riuscire a risparmiare qualcosa ed evitare di arrivare a fine tappa senza sapere dove dormire.
Detto questo, la Rota Vicentina non prevede strutture appositamente create per gli escursionisti. Bisogna quindi alloggiare presso hotel, B&B, ostelli, pensioni e alojamentos rural. É anche possibile dare un’occhiata su Airbnb e optare per quel genere di accoglienza.
I costi sono quelli a cui siamo abituati in genere: si va dai 35-40€ agli 80-110€ per una camera doppia in pensione e hotel, alle 50-60€ per un appartamento, ai ben 25€ per un letto a castello in ostello.
Nel caso tu abbia la tenda il campeggio potrebbe essere una soluzione economica (10-15€ per una tenda piccola e due persone) ed estremamente piacevole. L’unico problema è che ci sono davvero pochissime aree attrezzate sulla Rota Vicentina. Ma, rullo di tamburi, rimangono aperte senza problemi tutto l’anno.
L’Historical Way ne conta solo tre, nelle località di:
- Odeceixe ( a un paio di chilometri dal paese)
- Aljexur ( non esattamente lì ma un paio di chilometri prima)
- Sagres (vicino a Cabo de São Vicente).
Più fortunati sono coloro che percorrono il Fishermen’s Trail, dotato di campeggi a:
- Porto Covo
- Vila Nova de Milfontes
- Zambujeira do Mar
- Odeceixe ( a un paio di chilometri dal paese)
Cosa mangiare sulla Rota Vicentina e quanto costa
Il Portogallo offre molto in termini di cibo e piatti tipici.
La carne, soprattutto di maiale, è la protagonista di molte pietanze. La sua qualità e superata solo dalla bravura nel cucinarla..squisita!
Il pesce è l’altro protagonista. Consiglio assolutamente di provare le sarde, buonissime e fatte alla griglia, e il choco frito, una gigante seppia fritta e servita con un contorno di patatine. E se chiedi il pescado del giorno vedrai il cameriere arrivare con un enorme vassoio pieno di pesci, te li elencherà e ti permetterà di scegliere quale vuoi farti cucinare.
Se sei amante dei primi piatti, mi dispiace deluderti, ma qui non troverai una grandissima scelta. Il massimo a cui puoi aspirare è il riso (attento, non è come il nostro risotto), presentato il più delle volte all’interno di una zuppa, magari di frutti di mare.
Siamo in Portogallo, e nella lista dei dolci non può di certo mancare il Pastel de Nata, un canestrello di pasta sfoglia ripieno di crema, cotto al forno e leggermente caramelizzato sulla superficie.
E la pizza? Se devo dirti la verità, il più delle volte non è niente male, addirittura meglio di molte mangiate in Italia.
Il caffè squisito, molto simile e a tratti più buono di quello italiano, costo 0,70€. La birra, anche quella economica, è abbastanza buona, anche se personalmente il livello dell’Estrella Galicia è irraggiungibile. E il vino, squisito e anch’esso abbastanza economico, chiude bene il cerchio delle bibite portoghesi.
Menù del dia ce ne sono raramente. A pranzo è possibile mangiare nei bar panini, insalate, toast ( buonissimi) e tante altre cose. E per cena, se si decide di andare al ristorante per un piatto più corposo e sano, non si spende solitamente meno di 15-20€ a testa.
Lingua: il portoghese
Il portoghese non è una lingua semplice, o almeno, per un italiano, non così comprensibile come lo spagnolo. Ci vuole un pò di tempo per capirne il suono e riconoscere le parole all’interno di una frase. Certo che scritto, il portoghese, risulta molto più semplice.
Traquillo però, sulla Rota Vicentina, in particolare nelle attività commerciali, parlano perfettamente inglese. Trattandosi di località turistiche, i gestori devono costantemente relazionarsi con persone di ogni provenienza e lingua. Non sarebbe strano se sapessero anche qualche parola di italiano e spagnolo.
Equipaggiamento per la Rota Vicentina: scarpe, zaino, abbigliamento
Premessa: tutto dipende dal periodo in cui si decide di camminare.
L’idea alla base è che più fa freddo più i vestiti peseranno e ingombreranno. Rispetto a uno zaino in modalità “estate”, uno zaino “invernale” dovrà essere più grande e più pesante.
Discorso analogo vale per la tenda. Se decidi di prenderla, considera che al suo peso va aggiunto quello del materassino e del sacco a pelo, e se vuoi mangiare in autonomia, anche il peso di fornellino e bombola del gas. Considera che i campeggi rimangono aperti tutto l’anno.
A livello di litraggio ti consiglio:
- 30-35 litri zaino estivo
- 40 litri zaino invernale
- 40-45 litri zaino estivo con tenda
- 50-55 litri zaino invernale con tenda
Passiamo ora al discorso scarpe. Anche qui tanto dipende dal periodo in cui si percorre la Rota Vicentina. In linea generale:
- Non trattandosi di un percorso tecnicamente difficile, non è necessario portare delle scarpe molto tecniche. L’importante è che siano ben ammortizzate e che ti calzino bene.
- Lo scarponcino alto non serve. A meno che tu non ti trovi bene con quello, il mio consiglio spassionato è di indossare una scarpa bassa.
- Gore-tex nel periodo invernale e tela nel periodo estivo. La sabbia entrerà comunque, qualsiasi scarpa tu abbia, quindi tanto vale scegliere quella più comoda per te.
Fishermen’s Trail, da Porto Covo a Odeceixe
Come accennato prima, sono quattro le tappe del Fishermen’s Trail che dividono Porto Covo da Odeceixe. Un totale di 75km di trekking, tra sabbia, costa e oceano. Un vero spettacolo per gli occhi, ma che fatica! Andiamo quindi ad approfondire le tappe. Ma..
Si è verificato un errore.
Attento!
Se sei un amante della bici e vuoi percorrere su due ruote, mi dispiace avvisarti che non è il percorso giusto per te. La presenza, su gran parte del percorso, della sabbia, permette di percorrere il Fishermen’s Trail solo a piedi.
1 TAPPA
Porto Covo – Vila Nova de Milfontes 20km
Porto Covo è un bel paesino di pescatori che oggi accoglie migliaia di turisti all’anno. Le caratteristiche casette bianche e le meravigliose spiagge ne fanno una località perfetta per qualche giorno di relax, mare e sole. Il campeggio poi è ad appena 500m dalla spiaggia.
La tappa parte dal centro del paese. Evidenti le pennellate verde-azzurro tipiche del Fishermen’s Trail, che ti accompagneranno senza problemi lungo tutta la tappa. Su 20km di tappa, almeno 18km si svolgono su morbide e dorate dune di sabbia, rendendo l’avanzamento decisamente lento. Uno dei paesaggi in assoluto più belli, non solo del Fishermen’s Trail ma dell’intera costa vicentina, è quello che si vede dall’alto di Praia do Malhão, davvero incredibile!
Di bar lungo la tappa ce ne sono due: uno all’inizio, in prossimità del Forte da Ilha, e uno a un paio di chilometri dalla fine. Se però hai bosogno di un bagno, a metà tappa ne trovi uno, bello e pulito, posizionato proprio nel parcheggio di Praia do Malhão.
Insomma, paesaggi magnifici, unici, spettacolari, ma la fatica nel raggiungerli davvero tantissima.
2 TAPPA
Vilanova de Milfontes – Almograve 15km
Vilanova de Milfontes, più grande rispetto alla minuta Porto Covo, si presenta su un leggero promontorio, bagnata da un lato dall’oceano e dall’altro dal fiume. Un ponte unisce infatti le due sponde del Río Mira. Il paese è carino, anche questo molto turistico e provvisto di un campeggio a un centinaio di metri dal centro.
Da Vilanova de Milfontes ha inizio la seconda tappa del Fishermen’s Trail. Lunga appena 15km, ci permette di recuperare un pò di energia dal giorno precedente. C’è inoltre la possibilità di accorciarla di 5km facendosi traghettare dall’altra parte del fiume. Il percorso “ufficiale” vorrebbe invece seguire la strada asfaltata, oltrepassare il ponte ( tra l’altro molto trafficato) e raggiungere nuovamente la costa. Qui, in prossimità del pontile, troviamo il primo e unico bar della tappa.
Ancora tanta, tantissima sabbia sotto i nostri piedi. Come nella tappa precedente, si sta tra i 20m e i 50m di altezza. Alla nostra destra sempre l’oceano, scogliere e rocce dalle forme strane e accartocciate, e spiaggette, spesso inaccessibili. Si arriva così ad Almograve, un piccolo paese dell’Alentejo purtroppo non paragonabile, per bellezza e servizi, alle precedenti Porto Covo e Vilanova de Milfontes. A un centinaio di metri dal paese una bellissima spiaggia, dove poter trovare refrigerio nei giorni più caldi. Oltre alle classiche strutture d’accoglienza, puoi risparmiare un pò dormendo nell’ostello della gioventù.
3 TAPPA
Almograve – Zambujeira do Mar 22km
Si parte dal centro di Almograve, in prossimità della cartellonistica dedicata al Fishermen’s Trail. Sebbene le pennellate indichino di andare a destra, ti consiglio di andare dritto in direzione della spiaggia: guadagnerai un paio di chilometri .
Tappa molto varia, anche stavolta sempre in cresta e a picco sul mare. Dopo un primo breve tratto di sterrato ci ritroviamo ancora una volta a camminare sulla sabbia. Il rosso fuoco della terra ci fa sentire come se fossimo su Marte. Le scogliere sono incredibili e dalle forme sempre più strane e contorte..a volte sembrano fogli di carta pesta accartocciati, dimostrazione evidente della forza dirompente e straordinaria della terra.
Un bar a metà tappa, nella località di Cavaleiro, permette di fare una sosta e mangiare qualcosa. A poche centinaia di metri il turistico belvedere sul faro di Cabo Sardao: per la prima volta da quando siamo partiti ci ritroviamo a condividere con altri il panorama davanti a noi. Fa un effetto strano essere circondati da turisti in quel luogo così fuori dal mondo.
Da qui a Zambujeira do Mar il percorso è meno sabbioso e molto più semplice. Peccato solo per la brutta discesa in prossimità di Entrada da Barca, dove sei costretto a scendere di 4-5m calandoti con una corda.
Da qui in poi, un lungo rettilineo a bordo strada raggiunge il paese. Piccolo e sulla falsa riga di Porto Covo, Zambujeira do Mar ospita una spiaggia davvero bellissima, e la bianca chiesetta che svetta sulla cima della scogliera rende quel luogo ancora più magico. A 600m dal centro e quindi dalla spiaggia, trovi anche un bel campeggio perfettamente attrezzato.
4 TAPPA
Zambujeira do Mar – Odeceixe 20km
Eccoci all’ultima tappa del Fishermen’s Trail. Fortunatamente meno faticosa delle precedenti, si intervallano tratti di sabbia ad altri di sterrato e roccia. I panorami, neanche a dirlo, sono bellissimi. Scogliere a picco e calette tanto stupende quanto irraggiungibili.
Un bar in mezzo alla tappa, in prossimità di Azenha do Mar, permette di fare una sosta e mangiare qualcosa. Se lo chiedi possono anche cucinarti un bel pesce appena pescato.
Ancora 4 km e ci ritroviamo su un alta scogliera, davanti a noi una vista mozzafiato di Praia de Odeceixe, una delle spiagge in assoluto più belle di tutta la costa vicentina. Si scende dal promontorio e ci si ritrova sulla sponda del fiume che a poche decine di metri sfocia accanto alla spiaggia. Ed è proprio il fiume Ribeira de Seixe a segnare il confine tra Alentejo e Algarve.
Odeceixe e così Praia de Odeceixe danno quindi il benvenuto in Algarve.
Se c’è caldo e vuoi farti un tuffo in mare o semplicemente raggiungere la spiaggia, hai due opzioni: o cammini fino al ponte (3km) e torni indietro dall’altra parte ( altri 3km), oppure attraversi il fiume. Nel pomeriggio l’acqua del fiume si abbassa un pò e permette, zaino in spalla, di passare facilmente sulla sponda opposta.
Nel caso tu decida di fermarti qui, e potrei capirti, puoi trovare bar, ristoranti e hotel. Se invece vuoi finire la tappa e raggiungere il paese di Odeceixe, basterà camminare verso l’interno un’altra oretta. Trovi facilmente indicazioni da entrambi i lati del fiume.