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Sempre più persone si avvicinano al mondo dei viaggi a piedi, un pò percorrendo i vari cammini di Santiago, un pò calcando la nostra amata e sempre più in via di sviluppo Via Francigena. Trattandosi soprattutto di persone non abituate a viaggiare in questo modo, non hanno la sensibilità e il “buon senso” atto a capire come ci si debba comportare in determinate situazioni.
Il grande numero di persone che affolla questi percorsi rende tra l’altro le cose ancora più difficili, e ci costringe ogni giorno a fare i conti con l’inciviltà e la maleducazione di persone che, a torto, credono di essere i padroni del mondo.
Una delle cose che più amiamo del viaggiare a piedi, che lo si faccia per motivi religiosi, spirituali, culturali o sportivi, è proprio la libertà di godere di ciò che il cammino ci offre, LIBERTÁ che abbiamo il dovere di accogliere come un dono e di condividerla con le persone che ci accompagnano in questo viaggio o che anche solo fanno da comparse a questo nostro andare. Insomma, essere liberi nel rispetto degli altri!
Già, perché uno dei valori fondamentali del nostro vivere sociale è proprio il RISPETTO, un principio che purtroppo si vede sempre più perdersi nelle persone che affollano questo grande e meraviglioso mondo.
Il Cammino e il camminare diventano così degli ottimi strumenti per fare ancora più nostro questo valore, per dargli un senso più vero e vicino alla quotidianità. Se tutti riuscissimo a prendere più consapevolezza dell’impatto che il nostro comportamento ha sulle altre persone e ci preoccupassimo per loro tanto quanto ci preoccupiamo per noi, potremmo portarci a casa non solo belle foto e tanti souvenir, ma anche un grande bagaglio interiore da condividere e trasmettere agli altri.
Ecco quindi un decalogo delle più importanti regole sul Cammino di Santiago, indispensabili per diventare il viandante che tutti vorremmo accanto nel nostro peregrinare.
La regola del donativo, un modo per testare la tua generosità !
Una delle prime regole sul Cammino di Santiago che mi sento di evidenziare è quella che riguarda il valore del “donativo”.
Ultimamente, noi di Apiediperilmondo, trascorriamo tantissimo tempo sui vari cammini e abbiamo quindi modo di ascoltare tantissime lamentele da parte di Hospitaleros indignati, ma anche di viandanti seriali che si trovano a vedere pellegrini sempre più approfittatori e menefreghisti. Lo so che non nasciamo né cattivi né maleducati e che si tratta di comportamenti spesso indotti dalla società e dal proprio vissuto, ma questo non significa che ci si debba sentire in diritto di comportarsi male con persone che non conosciamo. Non sai mai chi trovi dall’altra parte e che reazione emotiva potrebbero scatenare i tuoi brutti comportamenti e parole. Ci sono ancora troppe persone che credono che tutto gli sia dovuto e gli spetti di diritto.
Il punto focale, il concetto che dovrebbe entrare nella testa di tutti, è che NULLA CI É DOVUTO!
Capita, soprattutto negli albergue parrocchiali, quelli cioè a donativo, che alcuni pellegrini ( non si parla solo di italiani) arrivino, usufruiscano dell’Albergue, magari con cena e colazione comunitaria e vadano via senza aver donato neppure un euro.
DONATIVO NON è GRATIS!! E ci tengo a ribadirlo! Ci sono persone che lavorano, che mettono a disposizione il loro tempo per permettere ad altre persone di compiere un viaggio, volontari che donano i loro sorrisi e la loro gentilezza a chiunque entri da quella porta. Queste persone (hospitaleros) rischiano ogni volta di rimetterci del loro per colpa di approfittatori e opportunisti che preferiscono spendere quel denaro al bar piuttosto che lì.
L’hospitalero si sveglia prestissimo al mattino e prepara la colazione per tutti, che si tratti di 3 o 50 persone; una volta che tutti sono andati via pulisce, e prepara l’albergue per l’arrivo dei prossimi pellegrini, il tutto assolutamente a titolo gratuito. É un volontario e ha bisogno del sostegno economico delle persone che accoglie nell’albergue per poter pagare le bollette, acquistare i prodotti per la pulizia, e comprare il cibo per le cene e le colazioni dei pellegrini che verranno.
É vero, l’offerta è libera, ma non basta svuotarsi le tasche con le monetine da 5 centesimi rimaste dal resto del supermercato. Ognuno di noi dovrebbe passarsi una mano sul cuore e chiedersi: quanto vale ciò che ho appena ricevuto?
– Sono stato accolto
- Ho fatto la doccia calda
- Ho dormito sotto un tetto
- Mi hanno dato la cena
- Mi hanno dato la colazione
Se si ottenesse lo stesso trattamento in un albergo o in un rifugio tutto questo non costerebbe meno di 30€.
É una realtà che gli albergue a donativo facciano sempre più fatica a stare in piedi, ed è paradossale se pensiamo che è proprio lì che si respira il vero spirito di comunione e dono che caratterizza il cammino di Santiago.
Ci capita spesso di sentire persone vantarsi di aver fatto il Cammino con meno di 15€ al giorno, e non posso non chiedermi: a discapito di chi? Qui non si tratta di giudicare il modo in cui una persona sceglie di fare il Cammino, ma solo di evidenziare il fatto che non sia giusto vivere sempre e solo sulle spalle degli altri, soprattutto su quelle di persone che mettono il proprio tempo e denaro generosamente a disposizione del prossimo.
Come ci si comporta negli albergue?
Innanzitutto cerchiamo di capire cos’è un albergue.
L’albergue è una struttura di accoglienza presente sul Cammino di Santiago e può essere di tre tipi:
- Albergue Parrocchiale
- Albergue Municipale
- Albergue Privato/Turistico
L’albergue parrocchiale è un ostello gestito dalla parrocchia appunto ed è solitamente donativo. Se disponibile avrai un posto letto, una doccia calda, la cena comunitaria – alla quale dovrai dare un contributo lavorativo – e la colazione. Si dorme in camerate su letti a castello.
L’albergue Municipale è anch’esso un ostello gestito da un comune, con un costo minino dai 5 ai 7€ . Solitamente potrai avere un posto letto e la doccia. Si dorme in camerate su letti a castello.
L’albergue Privato/Turistico è un ostello/pensione gestito da un privato e ha un costo maggiore, che va dai 10€ ai 25-30€ a seconda della località. Il prezzo comprende solo il pernottamento, che a differenza degli altri prevede spesso lenzuola pulite e asciugamano da bagno. In alcuni casi è possibile, con pochi euro, ma nella maggior parte dei casi ti permette di aggiungere con pochi euro la colazione, la cena e altri confort. Qui è possibile richiedere anche la camera doppia con bagno privato.
Dopo questa breve premessa vediamo come ci si deve comportare negli Albergue.
Regola n.1 – Il passaporto del pellegrino
Una delle regole sul Cammino di Santiago è che il pellegrino che decide di farlo dev’essere in possesso di una credenziale o di un foglio bianco che faccia le sue veci. Per poter accedere agli albergue dovrai infatti presentarti con la credenziale alla mano ( il passaporto del pellegrino).
A meno che tu non vada in un albergue Turistico, non potrai accedere senza credenziale e non potrai avere il “prezzo agevolato” da pellegrino.
Benché alcuni “furbetti” credano che si possano utilizzare gli albergue per pellegrini per farsi una vacanza low cost in Spagna la realtà è che è praticamente impossibile.
Regola n.2 – Silence Please
L’albergue non è casa nostra, non possiamo fare quello che vogliamo come se fossimo da soli. Entra ancora una volta in ballo una delle regole sul Cammino di Santiago più importanti, il rispetto per gli altri.
Quando arrivi in un albergue ed entri in una camerata, preoccupati di guardare se ci sono altre persone e se queste stiano eventualmente già riposando. In quest’ultimo caso, mi raccomando, è necessario tenere un comportamento educato e rispettoso del riposo altrui, anche se fosse solo mezzogiorno. Non possiamo sapere che giornata possano aver avuto, magari è stata difficile, lunga, problematica e hanno solo bisogno di dormire. Quindi fai piano, appoggia le tue cose con delicatezza e cerca di fare meno rumore possibile.
Vietato (per buonsenso) parlare ad alta voce nelle camerate, e trafficare instancabilmente con lo zaino ogni volta che dobbiamo tirar fuori qualcosa da lì.
Lo stesso discorso vale, a fotocopia, per la mattina presto. Non si può lasciare la preparazione dello zaino all’ultimo e pensare di poterlo riempire con nonchalance in camera alle 5 della mattina, soprattutto in presenza di persone che magari vorrebbero dormire qualcosina di più. Quindi, se la sera arrivi lungo e non riesci ad avere lo zaino pronto per la mattina, portartelo fuori dalla stanza e fai lo zaino lì: non solo farai meno confusione (non c’è rumore più fastidioso dello scricchiolare dei sacchetti di plastica), ma sarai anche più comodo e con una buona luce per illuminare ciò che fai.
Regola n.3 – Lo zaino MAI sul letto
MAI E POI MAI, lo zaino sul letto. Si tratta di una delle regole sul Cammino di Santiago più importanti, perché incidono direttamente sull’igiene e sulla pulizia delle strutture, nonché sulla buona riuscita del Cammino.
Capita soprattutto nei periodi di forte caldo e di tanto affollamento che ci ritroviamo ad avere a che fare con il problema, sempre più raro fortunatamente, delle Cinces – cimici da letto. Si tratta di animaletti neri e minuscoli che proliferano nei tessuti e nelle imbottiture dei letti (da qui il nome), che escono di notte e che lasciano, sul corpo dei poveri sfortunati imbattutisi in esse, delle punture rosse, per fortuna innocue. Queste provengono dall’erba e si attaccano sugli zaini che spesso lasciamo su prati erbosi e sulla strada. Siamo quindi noi pellegrini a portare le cinces negli albergue, e dobbiamo quindi contribuire anche noi a contenere o evitare che si presenti il problema.
Sempre più albergue, soprattutto privati e di nuova costruzione e realizzazione, stanno adottando misure contenitive importanti, come letti con copertura di plastica, coprimaterasso di carta usa e getta e armadietti per gli zaini.
La prima regola rimane comunque sempre quella di non appoggiare mai lo zaino sul letto e di tenerlo il più possibile lontano da dove dormiamo.
Regola n.4 – L’acqua calda è sempre poca
Sei arrivato nell’albergue, hai individuato il tuo posto letto e occupato con le prime cose che avevi a portata di mano; ora sei pronto per goderti una meritata doccia calda. Nessuno tocca nulla, però, per sicurezza, porta con te, in un sacchetto impermeabile, le cose di valore.
Devi sapere che l’acqua calda, sul cammino, è un bene che scarseggia, sopratutto negli albergue parrocchiali o municipali.
Il problema è che gli albergue hanno Boiler non proporzionati per il gran numero di pellegrini accolti quotidianamente, quindi, se il primo fa la doccia fregandosene degli altri, è altamente probabile che tutti quelli che vengano dopo di lui facciano la doccia fredda. Bisognerà infatti aspettare che il Bolier si ricarichi e si riscaldi nuovamente, operazione resa ancora più difficile dalle persone che entrano e cercano di farsi la doccia senza aspettare il tempo necessario perché l’acqua si riscaldi.
Risultato?! Doccia fredda per tutti.
Quindi la regola è :
– Apro – mi bagno – chiudo –
– Mi insapono – apro – mi sciaquo – chiudo –
Lo so, lo so, dopo una giornata di cammino godersi una bella doccia calda è rilassante e defaticante. Se è questo che vuoi ti consiglio di lasciar perdere gli albergue municipali e recarti direttamente a quelli privati, spesso dotati di caldaie e quindi di acqua calda a ciclo continuo.
Cerchiamo quindi di comportarci bene, e se qualche volta ci toccherà una doccia fredda, sapremo che la ruota gira per tutti e che a quel furbetto che prima di noi ha abusato dell’acqua calda capiterà di subire e provare sulla propria pelle la mancanza di rispetto di altri pellegrini come lui.
Regola n.5 – Lascia tutto come l’hai trovato
Come detto in uno dei paragrafi precedenti, chi gestisce i vari ostelli parrocchiali/municipali di solito sono Hospitaleri volontari. In questi casi noi abbiamo il dovere di assolverli da alcuni lavori o perlomeno di rendergli le cose più facili possibili.
Poni per esempio il caso del bagno “allagato” dopo la doccia: non è giusto che il pellegrino che dopo di noi deve farsi la doccia sia costretto ad entrare in un bagno peggiore di quando l’abbiamo usato noi. Basterà in questo caso spendere un minuto del proprio tempo a passare lo straccio – spesso presente con secchio allegato – e asciugare per terra. Lo stesso puoi fare nel caso qualcuno non abbia avuto queste accortezze prima di te, potresti dare il tuo contributo e magari mostrare all’altro come è giusto fare.
Queste accortezze valgono per ogni angolo della struttura nella quale ci troviamo per la notte. Rendersi utile anche in queste piccole cose ti farà sentire ancora più parte del cammino che stai percorrendo.
Regola n.6 – Condividi e divertiti
Altra importante regola sul Cammino di Santiago riguarda l’aspetto più goliardico di questa esperienza, ovvero la necessità di condividere e divertirsi nei momenti di riposo.
Quando la giornata di cammino finisce e appoggiamo lo zaino a terra, è il momento giusto per godersi un meritato riposo. Se però non te la senti di riposare e hai ancora tanta energia e adrenalina addosso, ecco che puoi sfruttare questo tempo per fare un pò di conoscenza e allacciare relazioni con gli altri ospiti dell’Albergue.
L’albergue infatti è uno dei luoghi migliori dove creare legami, fare due chiacchiere, condividere quel po’ di cibo che hai acquistato, e sorseggiare una birra in compagnia. É anche il momento in cui si chiede consiglio, ci si aiuta e si scambia qualche pensiero e riflessione.
Ogni occasione è quella giusta per creare nuove amicizie, divertirsi e alimentare lo spirito del cammino.
Regola n.7 – Vivi la comunità
Questa regola si rifà molto a quella precedente, ma con un valore aggiunto, quello cioè di rendersi utile alla piccola comunità presente in quell’albergue.
In caso di albergue parrocchiali possiamo per esempio renderci utili nella preparazione della cena comunitaria.
Ok, ma cos’è la cena comunitaria?
La cena comunitaria è una cena con tutti gli ospiti dell’albergue!
E chi la prepara? L’Hospitalero in capo delega questo compito ad alcuni cocineros volenterosi.
C’è sempre qualche chef provetto o amante della cucina che ha voglia di dare il suo contributo, e chi non è capace di cucinare può tranquillamente aiutare ad apparecchiare, sistemare o pelare le patate.
E per i più cattivi?
C’e da lavare i piatti!
Scherzo per i cattivi, ma non per lavare i piatti.
Anche questo è vivere la comunità, unire le proprie forze verso un solo obiettivo, rendere piacevole il soggiorno a tutti gli ospiti senza per far pesare il lavoro a nessuno.
Ciò che dai, ritorna sempre! Nel bene e nel male!
Regola n.8 – Silence Please
Ma come, questa non era la regola n. 2?!
Si vero, ma ora c’è da andare a letto e a volte è sempre meglio ricordare le buone maniere.
Penso che a volte l’essere un po’ ripetitivo può aiutare chi ascolta a capire di più.
Non so se lo sai, ma nella maggior parte degli albergue dopo una certa ora spengono le luci, solitamente intorno alle 22 – 22.30.
Molte persone sono mattiniere e vanno a letto presto, quindi potresti arrivare in camera che stanno tutti dormendo.
Se questo accade cosa devi fare?
Evita di tirare fuori e rimettere roba nello zaino.
Evita sacchetti rumorosi di plastica.
Ricordati di fare il letto prima di andare a cena.
Lascia lo spazzolino da denti a portata di mano così da non dover frugare nello zaino.
Se dormi nel piano superiore del letto a castello, sali solo quando sei sicuro si aver fatto tutto, in modo da non dover salire e scendere.
E sopratutto evita di parlare, anche sottovoce.
Potrei aggiungere ancora tantissimi consigli utili, per evitare di fare rumori molesti, ma credo che tu sappia già cosa devi fare… silenzio!
Regola n.9 – Roncadores, arrivano i boscaioli
Dormire in mezzo ad altre persone non è cosa semplice, soprattutto se si ha il sonno leggero.
Capita, molto spesso in verità, di trovare in camerata persone che russano molto, i cosiddetti roncadores. Battiti di mano, versi strani, schiocchi di lingua, nulla sembra mettere un freno al loro profondo russare!
Che fare se sei uno dal sonno leggero? Portati potenti tappi per le orecchie e dormi il più lontano possibile dai roncadores. Se senti qualcuno che russa diglielo con delicatezza, non accusarlo e non arrabbiarti con lui, ricorda che non si può decidere di non russare!!
Che fare se invece sei un roncador? Beh, molto dipende da quanto forte russi. Innanzitutto avverti chi ti è di fianco che russi: ad alcuni potrebbe non interessare (magari hanno il sonno pesante), ad altri invece potresti evitargli di trascorrere una notte in bianco.
Se russi molto molto forte chiedi all’hospitalero se può darti un posto letto isolato, o prenditi una stanza singola solo per te. Attenti, io sto parlando di roncadores estremi, non di chi si fa solo un paio di ronfate leggere.
Quindi, tappi e buon senso e tutti riusciranno a dormire sonni tranquilli.
Regola n.10 – Svegliaaaaaa! Ah no!
Sei una persona mattiniera? Uno di quelli temerari che partono col buio per la paura di non trovare posto nell’albergue successivo, o semplicemente ti piace partire molto presto e vedere l’alba? Ricorda che non tutte le persone hanno le stesse esigenze e che molti preferiscono svegliarsi più tardi e dormire quindi un pò di più.
Ecco alcuni consigli per partire presto senza svegliare nessuno:
- Metti una sveglia – magari sul cellulare con la vibrazione – che non dia fastidio al resto della camerata.
- FAI SILENZIO – non parlare – soprattutto se parti insieme ad altre persone.
- Non accendere la luce generale, ma usa una torcia, stando attento a non puntarla negli occhi di chi sta ancora dormendo.
- Prepara lo zaino la sera prima, prendi le tue cose e sistema tutto fuori dalla camerata. Zip e sacchetti stropicciati possono dare fastidio, soprattutto nel silenzio generale.
Tanti consigli ma una sola fondamentale regola del Cammino di Santiago: avere rispetto degli altri! Se riuscirai a farla tua vivrai un Cammino fantastico e vedrai che sarà lo stesso per le persone che condivideranno con te un tratto di strada insieme!
Buen Camino
7 risposte
Salve.
Vorrei fare il cammino ed essendo un escursionista sono capace sia di condividere il bene comune sia di essere indipendente.
Per questo motivo, nel ringraziarvi dei molteplici nonche’ utilissimi consigli, mi permetto di chiedervi qualche informazione aggiuntiva; posso prepararmi la colazione e la cena in maniera autonoma all’interno delle strutture pubbliche e/o religiose? Se si’, devo portare con me stoviglie e posate? Eventualmente posso usare rimanenze di derrate alimentari (olio,miele, caffe’ etc.) presenti in struttura oppure posso lasciare le mie affinche’ le possa usare qualcun altro?
Grazie davvero per tutto
Buona giornata e buon lavoro
Alessandro
Ciao Alessandro, le strutture religiose spesso preparano la colazione per tutti e anche la cena. Le strutture municipali se hanno la cucina puoi fare ciò che vuoi nei limiti dell’educazione e rispetto degli altri. Spesso trovi che hanno lasciato altri camminatori e puoi lasciare quello che vuoi. Spesso capita però di non trovare ne olio, sale o altro.. Stoviglie e posate le trovi quasi sempre..
Buen Camino
Vincenzo
Anche se entrambe succhiano il dangue, c’è differenza tra cimice del letto e zecca dei prati. La prima si annida negli anfratti o nei tessuti, esce di notte, mangia e si rintana. La seconda, molto più pericolosa per le malattie che può trasmettere, vive nell’ erba, si attacca a animali a sangue caldo (anche uomo) che riesce a raggiungere, e vi rimane attaccata per alcuni giorni, poi si lascia cadere. Andrebbe rimossa entro 48 ore, ma bisogna saperlo fare. Nel Friuli Venezia Giulia dove è parecchio diffusa, è uso isoezionarsi il corpo dopo esvursioni nell’ erba alta, e la stessa Regione promuove vaccinazioni gratuite contro una encefalite mortale che potrebbe trasmettere. Sottolineo, la zecca dei campi si attacca al corpo, non sllo zaino.
Ciao Paolo, conosciamo molto bene la differenza tra cimice da letto e zecca dei prati.
Ti assicuro per esperienza, che può capitare che poggiando lo zaino a terra sull’erba la zecca possa rimanere attaccata allo zaino.
Grazie per la tua spiegazione..
Vincenzo – Founder Apiediperilmondo
Se posso permettermi da escursionista e veterinario consiglierei di indossare pantaloni lunghi nelle tappe a rischio (vedo greggi ad esempio) e di acquistare la pinzetta apposita che viene di solito venduta con custodia ed istruzioni per l’uso.
Salve.
Durante il Cammino, è possibile effettuare soste di uno o due giorni per recuperare energie ? Oppure deve essere continuativo?
Grazie!
Buonasera Fabio, negli ostelli privati e hotel puoi fermarti anche più giorni … mentre negli ostelli municipali o parrocchiali non sempre è permesso..
Se hai bisogno di aiuto nell’organizzazione del viaggio puoi contattarci compilando il questionario e creiamo il tuo viaggio su misura con soste programmate, pernottamenti, tappe secondo le tue esigenze , voli etc ..
Buen Camino