VIa de la Plata da Siviglia ad Astorga

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Uno dei pellegrinaggi verso Santiago più suggestivi e interessanti, la Via de la Plata è un concentrato di storia, fascino e bellezza paesaggistica
Via de la plata

Tabella dei Contenuti

DATI TECNICI


Inizio : Siviglia


Fine : Astorga


Lunghezza : 715 Km


Tracciato : Asfalto , sentieri


Difficoltà : Turistica Escursionistica


Periodo Consigliato : Da Marzo a Maggio -da Ottobre a Novembre

 

Via de la Plata – descrizione generale

La Via de la Plata è un cammino jacobeo che attraversa da sud a nord tutta la penisola iberica, passando per Andalusia, Estremadura e Castiglia e Leon. Corre parallela al confine portoghese, risentendo, in alcuni momenti, di una leggera influenza lusitana.

Lunga 715km, parte dalla bellissima Siviglia, capitale andalusa, e arriva ad Astorga, una delle città più belle e importanti della Castiglia e Leon. Da Astorga il pellegrino prosegue poi lungo il Cammino Francese fino a Santiago de Compostela.

Per coloro che non vogliono approdare sul gettonatissimo Cammino Francese, possono, all’altezza di Granja de Moreruela, continuare lungo il Cammino Sanabrese fino alla capitale compostelana. In questo caso devono percorrere solo 600km sulla Via de la Plata, e altri 400km sul Sanabrese.

Sono in molti oggi quelli che decidono di percorrere il Cammino Sanabrese, sia perché magari si sono già cimentati nel Cammino Francese e vorrebbero affrontarne un altro, sia perché hanno voglia di trovare quella stessa tranquillità e solitudine che li ha accompagnati lungo la Plata.

Via de la Plata

Rispetto ad altri cammini spagnoli, la Via de la Plata non è molto frequentata. Secondo le statistiche 2016 sono stati 9.067 i pellegrini che l’hanno percorsa, un numero non elevato se si pensa che solo il Cammino Francese ha fatto registrare oltre 176.000 presenze. Quel che è certo è che sempre più persone stanno riscoprendo la Via de la Plata, incoraggiate anche dall’aumento di albergue e servizi lungo il percorso.

Per la sua conformazione fisica, la Via de la Plata viene percorsa anche da moltissimi ciclisti, incoraggiati dai lunghi tratti in piano e dai lievi dislivelli.

Attenti però, il territorio è solo apparentemente pianeggiante. Fortunatamente si incontrano diversi sali e scendi, che seppur lievi e dolci, regalano scorci davvero incantevoli. Come altitudine si raggiungono infatti i 1.200 metri solo in un’occasione, una fatica ampiamente ripagata dal panorama. Per il resto si resta sotto gli 800 metri per gran parte del Cammino.

I dislivelli sono minimi, e i tratti un pò più impegnativi si contano sulle dita di una mano.

La Via de la Plata è anche ricca di storia e città importanti, basti pensare a Siviglia, Mérida, Cáceres, Salamanca e Zamora. Non solo tanta archeologia, ma un passato romano tutto da scoprire.


Paesaggi e colori sulla Via de la Plata

Quando sul web ci si comincia a documentare sulla Via de la Plata è inevitabile imbattersi in una serie di foto, quasi tutte uguali, raffiguranti infinite distese d’erba dorata, bruciata dal sole. Un paesaggio affascinante, suggestivo, ma che allo stesso tempo sa incutere nel pellegrino una sorta di timore reverenziale.

Ecco, se decidi di percorrere la Via de la Plata nei mesi estivi questo è esattamente lo scenario che incontrerai. Il caldo e le altissime temperature danno un’ombra dorata a tutto ciò che toccano: la terra si inaridisce, i fiumi si seccano, i fiori appassiscono, e i paesini che si attraversano spesso di spopolano.

Ma in Marzo, credimi, è tutto diverso. I prati sono di un verde intenso, la terra del contadino di un bel marrone scuro, i fiumi scorrono, ricoperti in superficie da tappeti di bianche margherite. I campi si riempiono di animali al pascolo: greggi di pecore e mandrie di mucche, tori e vitellini intenti a bere dalle pozze d’acqua e a nutrirsi dell’erba dei prati. E le cicogne, coi loro grandi nidi sui pali della luce e sui campanili delle chiese, le vedi beccare i vermi dai campi arati, covare i loro piccoli, e volare alte, altissime, sulla tua testa.

La Via de la Plata in primavera è davvero un concentrato di colori ed emozioni.

VIa de la plata

Le stagioni modellano fortemente il territorio che ti circonda. Attraversando in gran parte parchi e campi coltivati, ci si accorge subito della profonda trasformazione che avviene. Se a Marzo è periodo di aratura e semina, con la terra spoglia ma di un colore intenso, ad Aprile si cominciano già a vedere le prime foglie sbucare dai campi e nascere dalle viti: grano che si colora d’oro con l’avanzare del caldo, e grappoli d’uva che si fanno strada tra la fitta vegetazione.

Come in tutta la Spagna anche qui le pale eoliche occupano le cime delle montagne più alte. Le raggiungeremo soltanto una volta, ripagandoci la fatica con una bellissima vista di Salamanca in lontananza.


Segnaletica sulla Via de la Plata

VIa de la plata

La segnaletica sulla Via de la Plata è ottima. La sua alta frequenza ti permette di non smarrire la strada e non perderti nel nulla. Naturalmente è necessaria una buona soglia di attenzione! Ti capiterà di camminare il più delle volte da solo, senza la possibilità di affidarti agli altri e lasciarti trascinare dalla corrente. Qui sei tu a camminare sulla strada giusta quando presti attenzione, o a perderti quando sei distratto.

Come in tutto il resto della Spagna, anche qui la direzione da seguire è quella indicata dalla freccia gialla. Questa viene però affiancata da una segnaletica particolare a seconda della regione che stiamo attraversando.

In Andalusia trovi, oltre alle classiche frecce gialle e alle conchas, una serie di cartelloni e pannelli informativi. Oltre a ciò, in alcuni punti a bordo strada, sono stati inserite alte lastre di pietra, chiamate Miliari 2000, con su incisa la scritta “Camino de Santiago”.

L’Estremadura ha invece decido di affiancare, alle frecce gialle e alla cartellonistica, una serie di blocchi di marmo cubici dell’altezza di circa 50cm. Come vedi dall’immagine, recano nella parte superiore una doppia incisione: in posizione centrale viene raffigurato l’arco di Caparra, simbolo della Via de la Plata in Estremadura; in verticale, una lunga striscia raffigurante il cammino taglia in due l’arco e indica al pellegrino la direzione giusta da seguire.

I blocchi però si caratterizzano per un altro elemento; sulla faccia frontale del cubo si trova infatti una piastrella colorata, che a seconda della combinazione di colori vuole significare:

  • colore giallo, cammino transitabile;
  • colore verde, stiamo calpestando una calzada romana ma non il cammino. Segui sempre il giallo, non questo.
  • doppio colore giallo-verde, cammino e calzada romana coincidono.

La Castiglia e Leon si è invece dotata di una lunga serie di paletti di legno, alti all’incirca 1 metro. Nella parte superiore vi è incastonato un triangolo di metallo di colore giallo o rosso: tu segui sempre il colore giallo; il rosso ti porta comunque a destinazione ma percorre una strada più idonea alle biciclette che a chi cammina.

Attento! Dopo Zamora trovi purtroppo moltissime deviazioni, causate dalla costruzione della linea dell’Alta velocità, che guarda caso, combacia in molti tratti con la Via de la Plata.  Per questo motivi troverai cartelli provvisori, blu con la concha gialla, che indicano la nuova direzione da seguire.


Difficoltà sulla Via de la Plata 

VIa de la plata

Sono tanti a pensare che la Via de la Plata non sia un Cammino adatto a pellegrini alla loro prima esperienza, e credo che in parte abbiano ragione. Può sembrare un Cammino semplice, dopotutto non si attraversano valichi di montagna o sentieri pericolosi, e i dislivelli sono ben al di sotto della media degli altri pellegrinaggi in Spagna, ma presenta comunque insidie da non sottovalutare.

  • Partiamo innanzitutto dal caldo. Sulla Via de la Plata il caldo è il nemico numero uno. In estate raggiunge livelli insostenibili, con punte di 40°- 45° nei mesi di luglio e agosto. Un problema serio per chi, nonostante questo, vuole comunque percorrerlo in estate, magari per mancanza di ferie in altri periodi dell’anno.

Per affrontare una situazione del genere bisogna essere capaci di mettere in campo tutta una serie di accortezze e strategie che solo una persona “esperta” di cammini possiede. Serve una consapevolezza “matura”, capace di prendere coscienza dei propri limiti e in possesso degli strumenti per affrontare situazioni di pericolo. Insomma, non può capitare di ritrovarsi sotto il sole alle due del pomeriggio, di rimanere senza acqua, o anche solo di ustionarsi lungo il tragitto. Sono tutti errori che si pagano, e spesso a carissimo prezzo.

  • Se poi al caldo ci aggiungiamo la presenza di lunghi tratti, anche di 15km – 20km, senza assolutamente nulla, ecco che la situazione si fa più complicata. Quando ci sei solo tu e la natura, senza case, senza strade, senza persone con cui relazionarsi o a cui chiedere aiuto, bisogna essere capaci di fare affidamento soltanto su se stessi.

La scarsità di strutture e punti di ristoro nel corso della tappa, ti costringe inoltre a fare ampio rifornimento di acqua e cibo, appesantendo lo zaino di circa 3kg: almeno 1,5 litri di acqua, frutta, magari pane e formaggio, barrette energetiche, insomma, quello che serve per ricaricare le energie nel corso della tappa.

  • Perché in estate, oltre al caldo e a lunghi tratti di  nulla, ci sono anche pochissimi pellegrini in cammino. Ti potrebbe capitare di fare tutta la Via de la Plata in completa solitudine, solo tu e i tuoi pensieri. E questa non è proprio una sfida per tutti, a prescindere che si sia fatto o meno un altro cammino. La compagnia aumenta nei mesi considerati più adatti per percorrere la Via de la Plata, cioè da Marzo a Maggio, e da fine Settembre a Novembre.

Clima sulla Via de la Plata

Il clima, sulla Via de la Plata, varia sia a seconda della stagione in cui decidiamo di camminare, sia della regione nella quale ci troviamo. La distanza o meno dal mare, la presenza di fiumi e fonti d’acqua, l’altitudine e il tipo di territorio influenzano in modo determinante il clima di questo percorso.

In generale possiamo dire che è altamente sconsigliato percorrere la Via de la Plata nei mesi estivi. Le temperature, soprattutto in Andalusia ed Estremadura, possono raggiungere picchi di 40° – 45°, mettendo il pellegrino in una condizione di pericolo per la propria salute e benessere psico-fisico. Il tipo di tracciato ti espone infatti costantemente al sole, senza offrirti tratti di ombra o zone di ristoro lungo la tappa. Luglio e agosto sono anche i mesi dell’anno con meno precipitazioni, praticamente pari a 0mm.

Sebbene Giugno e Settembre facciano registrare qualche grado in meno e più precipitazioni ( si parla di appena 25mm), rimangono mesi molto caldi.

Ti consiglio quindi di percorrere la Via de la Plata nei mesi di Marzo, Aprile, Maggio, Ottobre e Novembre. Se le massime si assestano tra i 16° e i 22°, le minime non scendono quasi mai al di sotto dei 5°. Rischi un pò di più in termini di precipitazioni, ma anche qui si parla di appena 50-60mm l’anno, che, per darti un’idea, è quello che fa a Milano nel mese meno piovoso dell’anno.


Dove dormire sulla Via de la Plata

VIa de la plata

Dormire sulla Via de la Plata è semplice. Come su gli altri cammini spagnoli, le tappe sono intervallate dalla presenza di albergue che accolgono il pellegrino per la notte.

Troviamo però diversi tipi di albergue:

  • albergue municipale, gestito a livello istituzionale e riservato esclusivamente al pellegrino in possesso della credenziale. Quando non donativo il costo si aggira intorno ai 5€ – 7€.
  • albergue parrocchiale, spesso caratterizzato da un’esperienza di vita comunitaria e da una particolare accoglienza pellegrina.
  • albergue privato, gestito appunto da un privato, ma anch’esso riservato al pellegrino in possesso della credenziale. Il costo è quello di 10€ – 12€.
  • albergue turistico, gestito privatamente e NON ad uso esclusivo del pellegrino. Chiunque può accedervi prenotando con anticipo. Non c’è quindi bisogno della credenziale, e non c’è un prezzo speciale per il pellegrino in cerca di riparo e riposo. In questo caso il costo è più alto e può raggiungere i 15€ – 18€.

Sulla Via de la Plata trovi ognuna di queste tipologie di albergue. In Estremadura sono più frequenti quelli “turistici”, ma nelle altre regioni c’è una presenza abbastanza egualitaria.

A differenza di qualche anno fa, quando percorrere la Via de la Plata significava dover obbligatoriamente fare tappe da 35km – 40km, oggi la presenza di più albergue lungo il tragitto rende questo pellegrinaggio un pò più semplice e alla portata di tutti.


Cosa mangiare sulla Via de la Plata

VIa de la plata

Come su qualsiasi altro cammino spagnolo, anche qui è possibile usufruire dei classici menù del pellegrino. Conosciuti anche col nome di Menú del día ( tradotto, menù del giorno), sono appunto menù ricchi di pietanze e molto economici.

Con 10€ – 12€ puoi avere: primo, secondo, contorno, dolce e bevande. Le porzioni sono ricche e i piatti spaziano dalla pasta, al pesce, alla carne e all’insalata.

Assolutamente da provare è il solomillo, filetto di manzo dalla carne tenera e succosa. Ti accorgerai che la carne spagnola è davvero ad un altro livello rispetto a quella italiana. Se vuoi invece il maiale, ti consiglio di provare il Secreto, una squisitezza.

Naturalmente, nella lista delle cose da provare non può mancare l’Jamon serrano, per intenderci il nostro prosciutto crudo. Peccato che non abbia nulla a che vedere con quello che abitualmente mangiamo. Anche qui il livello è altissimo.


Quanto costa fare la Via de la Plata

La Via de la Plata rispetta, in termini di costi, la media degli altri cammini. L’unica eccezione è data dalla presenza degli albergue turistici, che ti costringono a spendere, per dormire, molto più del normale. Consideriamo quindi:

  • il costo medio per dormire, 10€ – 12€
  • un menù del pellegrino, 10€ – 12€
  • colazione, 3€
  • spuntini vari o acquisto di cibo al supermercato, 10€ -15€

Il costo complessivo si aggira tra le 35€ e le 45€ al giorno. Moltiplica per i giorni che pensi di impiegare per il cammino e il conto è fatto.

Naturalmente devi anche considerare il costo dei trasporti, ma tranquillo, dall’Italia puoi volare su Siviglia e Santiago de Compostela con compagnie low-cost, riuscendo a risparmiare qualcosa anche su questo fronte.


Equipaggiamento per la Via de la Plata

VIa de la plata

Sulla Via de la Plata non serve un equipaggiamento particolare, va bene quello solitamente usato per gli altri Cammini di Santiago.

Per approfondire, leggi Cosa mettere nello zaino

Lo zaino è sufficiente un 40litri. Se decidi di camminare nella stagione estiva ti consiglio di portarti un camelback: l’acqua sarà un pò più riparata dai raggi del sole e rimarrà fresca più a lungo.

Per approfondire, leggi Come scegliere lo zaino

Per quanto riguarda la scelta delle scarpe, ricordati che è molto soggettivo e quello che va bene a me potrebbe non essere adatto al tuo piede. In linea generale però io consiglio una scarpa bassa:

  • il tracciato è tranquillo, senza tratti sconnessi o particolarmente impegnativi;
  • le precipitazioni sono scarse anche in inverno e non si attraversano zone fangose o col rischio di sprofondare il piede nella terra;
  • i corsi d’acqua sono tutti provvisti di ponticelli o blocchi di marmo appositamente distanziati per permetterti di attraversarli.

Ciò che deve differire, anche rispetto alla stagione che si sceglie per partire, è la presenza o meno della membrana in Gore-tex.

Per approfondire, leggi Come scegliere la scarpa.


Via de la Plata e altri Cammini

Via de la Plata

La Via de la Plata, proprio per la sua lunghezza, si interseca con numerosi cammini, alcuni più conosciuti e attrezzati, altri ancora troppo acerbi.

  • Partiamo da Siviglia. Qui approda, come tappa finale, il Cammino di Cadice, tratto della celebre Via Augusta: quasi 170km da Cadice alla capitale andalusa. Sebbene sia ben tracciato e segnalato, mancano ancora albergue appositamente ideati per i pellegrini, costringendo chiunque lo percorra a servirsi di strutture alberghiere e a prenotare quindi con anticipo.
  • A Mérida si congiunge il Cammino Mozarabe, una vera e propria rete di cammini che si ramifica attraverso tutta l’Andalusia. I punti di partenza sono Malaga, Almeria e Jaen e Granada; all’altezza di Baena proseguono poi fino a Cordoba e poi Mérida lungo un unico cammino. Nonostante sia anch’esso ben segnalato, il Cammino Mozarabe è ancora acerbo in fatto di strutture e accoglienze pellegrine.
  • Da Salamanca si dirama un nuovo cammino, chiamato Cammino Torres, che raggiunge Santiago de Compostela dal Portogallo. Lungo 570km, è ancora agli albori e non è quindi ancora provvisto di albergue e strutture per pellegrini. Visti i paesaggi che attraversa promette però bene per il futuro.
  • Da Zamora è possibile deviare su una variante del Cammino Portoghese per Verin

Via de la Plata

  • Nella cittadina di Benavente, a 63km da Astorga, giunge il Cammino del Sureste: punto di partenza Alicante, questa via attraversa tutta la regione de La Mancha e della Castiglia, toccando importanti città come Albacete, Toledo e Ávila. Seppur straordinariamente bello, il Cammino del Sureste è ancora parecchio acerbo e solitario.
  • Abbiamo detto prima che la Via de la Plata finisce ad Astorga. Da qui è possibile arrivare a Santiago percorrendo il Cammino Francese.
  • Pochi chilometri prima di Astorga, precisamente a Granja de Moreruela, la Via de la Plata incontra il punto di partenza del Cammino Sanabrese, che raggiunge la capitale compostela dopo circa 400km.

Introduzione alle tappe sulla Via de la Plata

Ho deciso di dividere la Via de la Plata in sezioni, così che tu possa farti un’idea più precisa di quello che troverai percorrendola.


1.Siviglia – Zafra 150 km 5-7 giorni

  1. Tappe: Guillena, Castilblanco de los Arroyos, Almadén de la plata, Monesterio, Fuente de Cantos, Zafra

Siviglia, città meravigliosa nel cuore dell’Andalusia, è il punto di partenza della Via de la Plata. La prima freccia la trovi proprio di fronte alla Cattedrale di Santa Maria, all’imboccatura di Calle Vinuesa. Una serie di altre frecce ti condurranno poi sul famoso ponte di Isabel II, quindi nel quartiere di Triana.  Svoltando subito su Calle Castilla, ti ritroverai prima davanti alla sede dell’Associazione degli amici del pellegrino, poi immediatamente fuori dalla città.

I chilometri che separano Siviglia da Zafra sono 150km, e le tappe tra le 5 e le 7, a seconda della distanza media giornaliera percorsa. A circa 90km da Siviglia poi, El Real de la Jara segna il confine tra Andalusia ed Estremadura.

Quasi tutti i paesi che incontriamo sono completamente dipinti di bianco, un utile stratagemma per ripararsi dal caldo e dalle estati torride. Sempre per questo motivo, molti edifici hanno al loro interno dei canali naturali d’aerazione che permettono di far circolare l’aria e di mantenere una temperatura interna accettabile anche in estate.

Cosa vedere

Ad appena 10km da Siviglia, nel paese di Santiponce, puoi visitare uno dei siti archeologici più belli e ben conservati di Spagna, la città romana di Italica, fondata nel 206 a.C da Scipione. L’anfiteatro è una meraviglia, ed è possibile ammirarlo gratuitamente: l’entrata all’area archeologica è infatti libera.

A El Real de la Jara è invece possibile ammirare due magnifici castelli:

  • il primo, risalente al XIV secolo, si trova proprio sulla collina che domina il paese. Per vederlo più da vicino devi deviare un pò dal cammino; trovi le indicazioni alla fine del paese.
  • Il secondo, chiamato castello de las Torres, si trova esattamente sul confine con l’Estremadura. Le sue rovine, circondate da un campo d’erba verdissima, ricordano molto i castelli irlandesi. Uno spettacolo!

Anche Zafra merita una visita. Tanti sono i monumenti e i palazzi medievali che ne caratterizzano il centro storico. Zafra comincia infatti a prosperare solo nel XIV secolo, quando venne scelta dai loro Signori come centro di tutti i loro possedimenti. Venne quindi costruito l’Alcázar adibito a loro residenza, e il Monastero di Santa Maria del Valle, come mausoleo per il proprio lignaggio.

La cittadina è davvero molto carina, ben curata, ricca di verde e con un bel centro storico. Vale davvero la pena dedicarle un pomeriggio.

Paesaggi

Camminando verso Almadén de la Plata si ha la fortuna di scoprire uno dei parchi naturali più belli del Cammino, il Parque Forestal de El Berrocal, 14km di meravigliosa natura incontaminata. Una ripida salita conduce poi al Cerro del Calvario, un belvedere da cui poter ammirare tutta la valle sottostante.

Altrettanto piacevole è camminare tra Monesterio e Fuente de Cantos: le campagne e i campi a coltivo si stagliano davanti a noi a perdita d’occhio, in assoluto uno dei paesaggi più belli e fotogenici della Via de la Plata.


2. Zafra – Mérida 64km 3 giorni

  1. Tappe: Villafranca de los Barros, Torremejía, Mérida

Sono solo 3 i giorni che separano Zafra dalla città di Mérida.

Il tracciato è semplice e pianeggiante, quasi noioso a volte.

A Villafranca de los Barros si entra nel cuore della tierra de Barros, rinomata zona di vitigni e uliveti. Durante la seconda tappa infatti si attraversano lunghe, interminabili piste di terra, circondate da migliaia di filari di vite. É impressionante girare su se stessi e non vedere altro che questo, a perdita d’occhio. Un vino eccezionale, quello spagnolo, che lungo la Via de la Plata abbiamo la fortuna di assaporare in tutte le sue varietà.

Mèrida

Entriamo a Mérida dal bellissimo ponte romano sul fiume Guadiana: ben 60 archi, quasi 800 metri di lunghezza e 12 metri di altezza. Sulla sponda già si notano le mura della fortezza araba, erette dall’emiro Abderramàn durante l’occupazione musulmana della città. Oltre a questo, è assolutamente da vedere il teatro e l’anfiteatro romano, l’Arco di Traiano, il Tempio di Diana e l’Acquedotto romano, chiamato “de Los Milagros”.

Mérida, per i romani Emerita Augusta, sorge nel II secolo d.C. Dopo la guerra dei romani contro i lusitani di Viriato, Mérida diventa la capitale lusitana, una città strategica per le sorti della penisola. Fu proprio da qui che nel I sec. d.C  l’imperatore Augusto comincia a “piastrellare” l’antica strada che portava verso le mesetas nord.

Mérida merita sicuramente una sosta, sia per visitare con calma le meraviglie monumentali della città, sia per godersi un giretto nel centro storico o un picnic nel verde parco accanto al fiume.


3. Mérida – Cáceres 77 km 2-4 giorni

  • Tappe: Alcuescar, Cáceres

Uscire da Mérida è facile e ben segnalato. La città ci offre un’ulteriore occasione per ammirare il suo meraviglioso acquedotto romano, magari con le luci dell’alba, e con decine di cicogne rannicchiate sul condotto più alto.

Appena fuori da Mérida abbiamo la fortuna di costeggiare un tratto del bacino romano di Proserpina: oltre ad approfittare di un’ambiente piacevole e rilassante, possiamo ammirarne gli scavi e leggere i vari cartelloni informativi presenti nel sito archeologico.

Da Aljucen si comincia a camminare nel Parque Natural de Cornalvo: qui, oltre alla bellezza del paesaggio, avrai la possibilità di imbatterti in falchi, avvoltoi, lepri, e con un pò di fortuna, anche nella rara cicogna nera.

Il cammino non presenta particolari difficoltà. I dislivelli sono quasi inesistenti e il percorso si snoda tra piste di terra, asfalto e sentieri nel bosco. Tanti i miliari presenti lungo il cammino, a testimoniare la grande opera dell’imperatore Augusto e l’antico passaggio di uomini e pellegrini verso nord.

Cáceres

Cáceres si situa esattamente lì, tra Mérida e Salamanca. Antica città romana conosciuta col nome di Norbensis Caesarina, viene fondata intorno al 25 a.C. Dopo la conquista cristiana di Alfonso XII del 1229, la città entra in un’epoca di grande splendore. Dalla grande piazza centrale, Plaza Mayor, si attraversa l’arco de la Estrella e si entra nella parte più antica della città. Una serie di mura circondano lo stretto e affascinante reticolo di viuzze, ospitando chiese e palazzi di grande valore storico.

Una serie di frecce indicano l’uscita dalla città del Cammino. Capita, per un momento, di vedere tra gli edifici, in lontananza, la strada che ci attende.


4. Cáceres – Salamanca 205km 9-10 giorni

  • Tappe: Cañaveral, Carcaboso, Arco di Caparra, Aldeanueva del Camino, Calzada de Bejar, Fuenterroble de Salvatierra, San Pedro de Rozados, Salamanca.

Il tratto che da Cáceres va a Salamanca si presenta, nella seconda parte, leggermente più impegnativo rispetto a quelli precedenti.

In generale si intervallano tratti d’asfalto, per fortuna poco trafficati, con piacevoli sentieri tra campi e fincas private. Attenti a chiudere i cancelletti però, gli animali potrebbero uscire!

Il contatto con la natura è strabiliante. A un metro da te puoi vedere vitellini appena nati avvinghiarsi alla mammella della madre per un pò di latte, pecore intente a brucare o piccoli maiali neri ripararsi dal sole sotto grandi querce. Si tratta, in quest’ultimo caso, del rinomato cerdo de bellota, maiale con cui viene fatto il famoso Jamon Patanegra.

Una delle tappe più difficili rimane quella che da Casar de Cáceres va a Cañaveral. Oltre a qualche problema di segnaletica, derivante da una serie di deviazioni per la costruzione di un ponte, la difficoltà maggiore sta nel non trovare assolutamente nulla lungo la strada: l’abergue nei pressi del bacino di Alconétar è ormai chiuso da un paio d’anni e purtroppo non sembrano esserci segni di una riapertura.

A partire da Aldeanueva del Camino comincia una costante salita sino a Baños de Montemayor ( qui, nella piazzetta accanto alla chiesa, abbiamo mangiato i migliori churros della nostra vita) e quindi al Puerto de Béjar, passo montano che segna il confine tra Estremadura e Castiglia e Leon. L’asfalto, fin qui costante, lascia finalmente spazio a un’incantevole valle, che ci accompagna quasi fino a Salamanca.

Da qui mancano infatti poche tappe a Salamanca. La vediamo per la prima volta in lontananza quando arriviamo sul Pico de la Dueña, dopo Fuenterroble de Salvatierra. Siamo a 1200 metri di altitudine, nel punto più alto di questa Via de la Plata: qui, in cima, svetta la Cruz de Santiago, affiancata da una lunga serie di pale eoliche, davvero molto comuni in Spagna.

L’entrata a Salamanca è bellissima. Oltre il ponte romano si staglia, prepotente, la grande cattedrale vieja, una costruzione immensa e suggestiva che dà l’idea dell’importanza e della lunga storia di questa città.

Curiosità sul cerdo de bellota

L’Estremadura è la terra di allevamento per eccellenza del Cerdo Ibérico Puro de Bellota. La conformazione del terreno e il clima permettono ai lecci di crescere abbondanti e prosperose, producendo, tra ottobre e febbraio, una grande quantità di ghiande. Ed è proprio di questo frutto, bellota in spagnolo, con cui i maiali iberici si nutrono nel corso della loro vita.

Cosa vedere

Tra tutte le bellezze che puoi ammirare lungo il Cammino, l’Arco di Caparra, del I sec d.C,  è in assoluto una delle più importanti. Simbolo della Via de la Plata in Estremadura – lo trovi scolpito anche sulla segnaletica – è presente nella tappa tra Carcaboso e Aldeanueva del Camino. Tutto intorno puoi vedere, e visitare, un’estesa area archeologica, lì dove un tempo sorgeva l’antica città romana di Caparra. Si trattava di un importante nodo di comunicazione perché da qui vi passava la strada che collegava Mérida ( Emérita Augusta) ad Astorga ( Astúrica Augusta).

Il carattere romano di questi luoghi si nota anche dalla presenza, a Baños de Montemayor, di antiche terme romane risalenti al I sec d.C. Oggi , su quelle rovine, sorge un moderno complesso termale famoso in tutta la Spagna, un’ottima occasione per chi desidera un pò di relax al termine della tappa.

Salamanca

Merita assolutamente un paio di giorni da “turista” la bellissima Salamanca. Città universitaria tra le più importanti e antiche di Spagna, ha un’anima giovane e allegra. Le sue tante e strette viuzze ospitano un’infinità di bar, locali e ristoranti, di ogni genere e gusto. É una città molto turistica, visitata non solo da stranieri ma anche da tantissimi spagnoli, attirati in massima parte dai grandi festeggiamenti per la Semana Santa.

Cose da vedere non mancano:

  • innanzitutto l’università, che fondata nel 1218 da Alfonso IX è la più antica di Spagna. Al suo interno potrai ammirare una delle biblioteche più belle al mondo.
  • Cattedrale vieja, del XII secolo, è un esempio di eleganza e grande magnificenza.
  • Casa de las conchas, tappa obbligata per tutti i pellegrini; venne costruita nel 1493 su ordine di un cavaliere dell’Ordine di Santiago.
  • Plaza Mayor, splendida coi suoi porticati e le facciate decorate, venne costruita nella prima metà del XVIII secolo. Se hai avuto il piacere di vedere anche la Plaza Mayor di Madrid, ti accorgerai subito di quanto sia decisamente più grande ed elegante quella di Salamanca. Semplicemente magnifica!

Consiglio: fermati nell’albergue parrocchiale di Fuenterroble de Salvatierra! É uno dei luoghi, sulla Via de la Plata, in cui ci siamo trovati meglio. Padre Blas, e chi con lui gestisce questo albergue, ti accolgono con grande calore e ti trasmettono davvero tutto lo spirito del Cammino.


5. Salamanca – Granja de Moreruela 110km 3-5 giorni

  • Tappe: El cubo de la tierra del vino, Zamora, Montamarta, Granja de Moreruela

Usciamo da Salamanca abbastanza agevolmente, anche se per qualche chilometro siamo costretti a camminare accanto a una strada parecchio trafficata. Lunghe piste di sterrato ci accompagnano fino a Zamora. È uno spettacolo per gli occhi, come vedere una davanti a te una gigantesca tavolozza di colori brillanti, come il giallo, il rosa, il marrone, il verde e l’azzurro.

Da Zamora la Via de la Plata cambia totalmente. Sparisce quel pò di vegetazione che c’era, si azzerano i dislivelli, e si cominciano a percorrere lunghe e infinite piste di terra tutte uguali. Se non fosse per l’entusiasmo di raggiungere Astorga, ci si annoierebbe a morte.

A peggiorare la situazione le tantissime deviazioni, causate dai lavori per la ferrovia dell’Alta Velocità. Sebbene i cartelli siano abbondanti e posizionati bene, irrita l’inutile girovagare da una parte all’altra e la presenza costante della Ruta de la Plata proprio accanto. Ci si sente un pò come se ci avessero spodestato della nostra strada di diritto, e ci volessero mandare avanti così, un pò qua e un pò di là, senza alcun rispetto nei confronti del pellegrino e dei suoi tanti chilometri fin qui macinati.

C’è di buono che si tratta di un percorso molto semplice, in cui si può allungare un pò il passo.

A Granja de Moreruela troviamo il fatidico bivio di cui ti ho parlato anche prima: seguire per Astorga e il Cammino Francese, oppure deviare sul Cammino Sanabrese fino Ourense e poi a Santiago de Compostela.

Zamora

Zamora è di certo una delle città sulla Via de la Plata che merita più attenzione. Piccola, raccolta, ma di grande fascino, Zamora si affaccia sul Rio Duero, specchiandosi con grande eleganza nelle sue acque. Cinta da tre giri di mura, di cui la meglio conservata è la prima fatta costruire, racchiude al suo interno una grande cattedrale, un castello dell’ XI secolo ben conservato, la chiesa della Maddalena, risalente al XII secolo, e un centro storico tutto da scoprire.

Insomma, una città davvero magnifica e, per le sue dimensioni, facilmente visitabile in un giorno.

Una curiosità sul Rio Duero

I fiumi in Spagna sono incredibili e quelli lunghi di grande importanza. Pensiamo in questo caso al Rio Duero. Lungo ben 897km, il Duero nasce vicino a Saragozza, proprio sotto Logroño, e attraversando Zamora, sfocia in prossimità della città di Porto, in Portogallo. Il Duero diventa così fiume di confine ed elemento comune di due famosissimi Cammini di Santiago, il Cammino Portoghese e la Via de la Plata.


6. Granja de Moreruela – Astorga 97km 3-4 giorni

  • Tappe: Benavente, La Bañeza, Astorga

Via de la Plata

Come per il tratto Zamora – Granja de Moreruela, anche questi ultimi 100 km di Via de la Plata non risultano particolarmente interessanti. Lunghe piste di terra, spesso accanto alla vecchia linea ferroviaria e alla statale, ti rendono il camminare per tanti chilometri non così piacevole come prima.

Per fortuna Astorga è vicina! Quando la raggiungiamo capiamo subito di essere entrati in un altro mondo, completamente diverso dall’ormai passata Via de la Plata. La quantità di gente, i fiumi di pellegrini, il vociare e la confusione ci riportano subito alla realtà. Siamo sul Cammino Francese. Mancano solo 260km a Santiago de Compostela.

Non ci resta che fare un giro in città, riposarci, e cominciare un nuovo Cammino verso Santiago.

Astorga

Astorga, conosciuta in epoca romana come Asturica Augusta, è l’ultima città ufficiale della Via de la Plata. Secondo alcuni studiosi, in passato, partiva da qui un’altra Via che si dirigeva verso Gijon, antico porto romano molto importante.

Astorga può vantare oggi una grande quantità di beni e manufatti ben conservati, come ad esempio le mura, le terme, il foro, l’accampamento dei legionari, la rete fognaria e persino le antiche prigioni, oggi sede del Museo Romano. All’interno del centro storico fanno da protagonista due importanti edifici, la Cattedrale di Santa Maria e il Palazzo Episcopale, eretto su progetto del famoso architetto catalano Antonio Gaudì.

Astorga è anche famosa per il forte legame con l’oro: sul monte Teleno si trova infatti un grande complesso minerario risalente al I secolo d.C, oggi sulla strada della riqualificazione e della rivalutazione storica.


Accenni di storia sulla Via de la Plata

Via de la Plata

Sfatiamo innanzitutto alcuni miti.

Partiamo dal nome.

L’origine della parola “plata” non è da attribuire nè allo spagnolo nè al latino. La sua etimologia non c’entra infatti nulla con l’argento, traduzione di “plata” dallo spagnolo all’italiano.  Si tratta molto probabilmente di una parola araba “BaLaTa”, pronunciata “plata” dalla gente del posto.

Una via di comunicazione collegava il sud con il nord già all’epoca di Tartessus, antica città stato sorta vicino all’estuario del fiume Guadalquivir. Stiamo parlando del VII sec. a.C. Accanto, sulla costa, colonie greche e fenici intrattenevano con Tartessus relazioni commerciali.

I romani e le vie spagnole

Quando nel II sec. a.C arrivano i romani per contrastare l’avanzata di Annibale e poi le mire espansionistiche del lusitano Viriato, verranno utilizzate vie preesistenti come questa per far circolare le truppe e combattere gli avversari.

É però solo nel I sec. d.C, con l’imperatore Augusto, che si comincia a “piastrellare” questa via di comunicazione. In particolare si puntò ad unire Emérita Augusta, l’odierna Mérida, con le terre del nord recentemente conquistate. Sulla via sono ancora presenti molti miliari che ne testimoniano lo sforzo.

Il progetto di rafforzamento di questa via viene continuato dagli imperatori Traiano e Adriano nel II sec. d.C. A Traiano in particolare si attribuisce la costruzione del bellissimo ponte romano di Salamanca, che ancora oggi sovrasta il fiume Tormes.

I testi antichi che ne parlano

Trattandosi di un importante via di comunicazione, è stato facile rinvenire testi antichi che ne parlavano. Due in particolare hanno attirato l’attenzione degli studiosi: “Itinerario di Antonino” e “Anonimo di Ravenna”. Il primo dà la dimensione complessiva di quelle che erano le strade durante l’impero romano. Ciò che emerge è che non si parla mai di un cammino unitario ma di due vie che si uniscono a formarne una sola: quella che da Mérida andava a Saragozza, e quella che da Astorga andava a Saragozza. Un cammino Mérida – Astorga che non esisteva nella sua unità ma che veniva in un qualche modo identificato con la via preromana (quella di Tartessus) di cui abbiamo parlato prima.

Il nome “Via de la Plata” nasce nel Medioevo

Il nome Via de la Plata o Camino de la Plata nasce infatti nel Medioevo, in particolare nella zona di Cáceres e Salamanca. Gli abitanti di queste due città utilizzavano questa espressione per parlare dei resti della calzada romana che vedevano nelle loro città, utilizzando proprio quella parola “Plata” di origine araba per indicare un qualcosa di “pavimentato”.

Questo nome popolare si è poi cristallizzato e diffuso nel Medioevo oltre i territori nei quali era nato.

Questa “Via de la Plata” diventa un’importante via di comunicazione e di passaggio di truppe e popolazioni anche durante l’invasione araba, prima, e la Reconquista cristiana, poi. Viene poi utilizzata nel medioevo dai pellegrini desiderosi di raggiungere Santiago de Compostela e visitare la tomba dell’Apostolo Giacomo.

E oggi..?

Oggi, molti tratti dell’antica Via de la Plata sono stati letteralmente asfalti e ora vi sorge la Autovía Ruta de la Plata, l’autostrada che da Siviglia va a Gijón. Rimane comunque una lunga e sempre più famosa via di pellegrinaggio, che ogni anno accoglie migliaia di persone da tutto il mondo. Come nel Medioevo, la destinazione rimane Santiago de Compostela e la tomba dell’Apostolo Giacomo.

Insomma, non ci resta che percorrerla, scoprirne le tante bellezze, e scrivere anche noi un pò della sua storia.

Fonte Ruta de la Plata

Come raggiungere Siviglia

  • Aereo – Siviglia è facilmente raggiungibile da tutta Europa grazie alla presenza di un grande aeroporto internazionale. Qui vi volano anche molte compagnie low cost, quindi, se ti muovi per tempo, puoi anche risparmiare qualcosa sui costi del viaggio.
  • Autobus – Siviglia si può raggiungere anche su strada. In Spagna la rete degli autobus è molto efficiente e ti permette di arrivare praticamente ovunque. Anche in questo caso prima prenoti meno spendi. Consulta orari e disponibilità sul sito di Alsa.
  • Treno – Siviglia possiede anche un buono snodo ferroviario. Da Madrid, Barcellona e Valencia è raggiungibile anche tramite l’Alta velocità. Per orari e disponibilità consulta Renfe, il sito ufficiale delle ferrovie spagnole.

Dove prendere la credenziale per la Via de la Plata

Come per qualsiasi cammino di Santiago, la credenziale puoi ritirarla o fartela spedire a casa contattando la Confraternita di San Jacopo.

A Siviglia puoi ritirare la credenziale presso:

  • Asociación de Amigos del Camino de Santiago de Sevilla

Indirizzo:

Calle Castilla 82,

nel quartiere di Triana, oltre il ponte Isabela II.

Tel:   954 335 274

Cell:  696 600 602

Email:   viaplata@viaplata.org

Orari di apertura al pubblico consultabili a questo indirizzo http://www.viaplata.org/atencion-al-peregrino

  • Albergue Triana Backpackers

Indirizzo:

Calle Rodrigo de Triana, 69

Tel: +34 954 45 99 60

Email: sevillatriana@gmail.com

Deborah Torreggiani

Deborah Torreggiani

Ciao, sono Deborah e faccio uno dei lavori più belli che ci siano, organizzo viaggi a piedi viaggiando! Zaino, scarpe da trekking e un Mac portatile è tutto quello che mi serve per esplorare nuovi cammini e creare nuove esperienze di viaggio. Sono ottimista per natura e sempre pronta a nuove avventure. Esplorare in lungo e in largo gli Stati Uniti è il mio grande sogno, e non vedo l’ora di realizzarlo.

4 risposte

  1. Mi chiamo lucio Franceschi , grazie anzitempo per le vostre brevi e interessanti info . Gradirei avere informazioni per il viaggio in bicicletta . meglio una bici MTB, o una Gravel ? Per uno allenato (il Cammino francese percorso 11 giorni da Lurdes) ,quanto può mettere in previsione del viaggio. possono bastare ,arrivo a Santiago 15 giorni . E’ consigliato per una ospitalità ,viaggiando in bici ? e sicuro o rischioso ? . Grazie dei avermi letto .
    Cordiali saluti Lucio .

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