Camminare fuori significa prima di tutto “camminare” dentro. Ogni passo in avanti che si fa quando si cammina è un “passo” in profondità dentro ognuno. A quale livello arrivare e con che velocità farlo, in entrambi i casi, è soggettivo e ogni volta un momento a sé.
La Ragazza con i bastoncini aveva passato una vita a correre: correre per allenarsi, correre dietro a palline gialle, correre dietro a palloni da calcio, pallavolo e basket, correre sugli sci. Dopo tanto correre senza arrivare da nessuna parte, per così dire, all’improvviso, conobbe un nuovo sport: il Nordic Walking.
Fu proprio questo nuovo amico e compagno di viaggio che le permise di aprire gli occhi: la vista per osservare le meraviglie che aveva attorno, gli occhi del cuore, della pancia per sentirsi sempre più in profondità.
E così iniziò, o a rallentare e…
Non sentirsi, non ascoltarsi… non ascoltarsi, non sentirsi diventava difficile.
Complice di tutto ciò la palestra a cielo aperto in cui si allenava: la Val di Cornia.
Zona marittima e collinare della Costa Tirrenica in provincia di Livorno che comprende i Comuni di San Vincenzo, Sassetta, Campiglia Marittima, Suvereto, Monteverdi e Piombino.
Questa terra le offriva infinite possibilità per allenarsi ogni giorno in un posto diverso: dalla spiaggia del Parco della Sterpaia e il Golfo di Baratti, alla vetta del Monte Calvi, in mezzo infiniti sentieri nel bosco (es. Parco di Montioni), la pineta del Parco di Rimigliano e tutte le zone agricole circostanti.
Ogni giorno da quelle parti poteva cambiare palestra. E in ogni stagione godere delle particolarità dei vari luoghi per studiare la seduta di Nordic Walking o preparazione fisica/atletica migliore. A volte scegliere le era difficile!
Negli ultimi anni, la Ragazza con i bastoncini ha avuto la possibilità di conoscere molti luoghi in quella zona. Qualcuno del posto dice che lei conosca meglio il territorio delle persone autoctone. Sarà la passione per la natura, per il vivere all’aria aperta, per il mantenersi sempre in attività e in forma: le sembra impossibile avere tutta questa meraviglia a portata di piede e non sfruttarla!
La vita l’ha portato qua, la pratica del Nordic Walking le ha permesso di trovare nuove radici: solide e al contempo libere di movimento. Condizione assolutamente fondamentale per chi, come lei, ama lo sport!
Quando è arrivata in questa nuova terra nessuno sapeva che cosa facesse. Usciva di casa e camminava con i suoi bastoncini. Se avesse messo via 1 euro ogni volta che qualcuno le faceva qualche battuta inerente la neve, avrebbe accantonato un bel gruzzoletto!
Poco le importava di ciò che pensasse o dicesse la gente: la Ragazza con i bastoncini si allenava e pian piano sono diventate molte le persone che praticano Nordic Walking insieme a lei. Da chi partecipa all’attività sociale con uno scopo di pura ricerca di ben essere, a chi ha velleità agonistiche e prepara con lei il Campionato Italiano.
Praticando Nordic Walking, curandone la preparazione fisica/atletica e camminando ha conosciuto molti luoghi: fuori e dentro di sé. E’ arrivata laddove si può arrivare solo a piedi: perché la delicatezza del passo, nella sua unicità, può arrivare così lontano e così in profondità dove nient’altro.
Ognuno ha i suoi limiti: strutturali e mentali. La natura stessa ne ha. Entrare in relazione con il proprio limite e sentire che esso si può spostare, in avanti e indietro, con una certa elasticità. Sentire come sia forte la relazione del limite strutturale/corporeo con quello mentale/emozionale.
Spesso osservare la natura può essere un mezzo o uno strumento per giocare con i propri limiti. Un airone che spicca il volo nel campo in cui ci si allena può essere quella scintilla che rende il gesto tecnico del Nordic Walking ampio, morbido ed efficace come si desiderava da tempo. Questo è accaduto proprio a la Ragazza con i bastoncini una grigia e bagnata mattina d’inverno. Tanti esercizi, ma niente era arrivato là dove la vista di quel battere d’ali aveva potuto colpire.
E’ difficile per lei dire se preferisca le sedute di allenamento nelle zone collinari, in pineta, in mezzo alle colture stagionali o in spiaggia. Ognuna di queste palestre a cielo aperto ha il suo fascino sia naturale che sportivo. Di sicuro la vicinanza del mare durante un allenamento con i bastoncini o di preparazione le può dare molta energia: il movimento dell’acqua, in qualsiasi condizione climatica, è per lei vitalità allo stato puro. In caso di pioggia: una mistura perfetta in cui questa energia delle onde incontra gli ioni negativi della pioggia e tutto dentro di lei diventa una quiete silenziosa pronta a dare i suoi frutti.
La ragazza con i bastoncini in Val di Cornia a passo di Nordic Walking ha trovato il suo dinamismo equilibrato e una sorta di calma interiore. Già perché a lei camminare la riporta sempre con i piedi per terra, che al giorno d’oggi dove tutto mina all’equilibrio, non è così semplice. Anche i venti di mare e di terra più forti, alla fine, possono essere vissuti all’aria aperta facendo sport: l’aria come l’acqua può essere energia pura.
Una considerazione carina?! Oggi sono molte le persone che la salutano quando cammina per strada. A volte sono per lei “solo” visi, sorrisi, sguardi conosciuti che non hanno un nome, ma è come se li conoscesse: li vede spesso. Ogni tanto si chiede: “Chissà se sa come mi chiamo?”… non è importante, “potrei essere, Annalena la Ragazza con i bastoncini”.
Una risposta
Grazie per i tuoi belli articoli sul nordic walking, scritti con il cuore!