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I migliori 5 trekking in Indonesia​

Ascesa al Monte Rijani, sentieri nell’isola di Komodo, o ancora l’alba sul Monte Batur, a Bali, sono solo alcuni dei 5 migliori trekking in Indonesia, scelti non solo per la loro straordinaria bellezza ma per l’unicità che questi luoghi rappresentano​

L’Indonesia è una sorta di ponte tra l’emisfero boreale e quello australe. Vista da lì, anche l’Australia non sembra poi così lontana! Questa caratteristica si riflette molto sulla cultura, sullo stile di vita e sulla natura indonesiani.

L’Indonesia è un paese insulare composto da più di 17.000 isole per un totale di 108.000 km di spiagge. Le distese di sabbia possono diventare fin troppo affollate in certi periodi dell’anno, ma Maluku, Nusa Tenggara e Sulawesi offrono ancora località più isolate e meno frequentate. E poi ci sono i vulcani, tanto temuti per i danni che hanno causato nel tempo ma anche tanto importanti nell’evoluzione geografica della zona. Dei 400 vulcani indonesiani, più di 130 sono attivi, senza contare i vulcani subacquei. Alcuni vulcani sono accessibili: a Java è possibile visitare il Bromo-Tengger-Semeru National Park e il Ijen Crater, a Lombok c’è il Mount Rinjani e a Bali il Mount Batur.

Essendo frammentato in così tante isole, di tutte le dimensioni, il paese è politicamente diviso in regioni che comprendono a loro volta più province. Sumatra, ad esempio, è una delle più popolose (40 milioni di abitanti); è anche molto ricca di specie animali in pericolo come gli elefanti, i rinoceronti e le tigri. Il Kalimantan ospita invece nelle sue fitte foreste comunità di oranghi. Java è la regione che include la capitale indonesiana, Jakarta, e offre località turisticamente molto gettonate come Yogyakarta, Borobudur e Prambanan. La regione più famosa per la sua accoglienza, per i paesaggi di altura e per le immersioni è invece sicuramente Bali. Non bisogna dimenticare poi i draghi di Komodo della regione Nusa Tenggara e le impenetrabili foreste di Maluku e della Papua.

L’Indonesia è una destinazione preziosissima per gli amanti della natura selvaggia. Ospita alcune delle foreste tropicali più estese al mondo, regno degli oranghi e di altri primati, oltre che di specie in estinzione come il rinoceronte di Java e le tigri. Senza dimenticare le specie di uccelli, uniche al mondo. Per questo l’UNESCO ha riconosciuto l’unicità di alcune delle foreste più ricche di flora e fauna e le ha insignite del titolo di Patrimonio dell’Umanità: il Ujung Kulon National Park (Java) e il Tropical Rain Forest Heritage (Sumatra, formato da Bukit Barisan Selatan National Park, Gunung Leuser National Park e Kerinci Seblat National Park).

Il periodo migliore dell’anno per visitare e fare trekking in Indonesia è la primavera-estate, da Aprile a Ottobre. Trattandosi di un paese equatoriale, le temperature si mantengono elevate durante tutto l’anno ma le piogge sono stagionali e si concentrano soprattutto tra Novembre e Marzo, soprattutto nel sud del paese.

Nonostante l’Indonesia sia famosa in tutto il mondo per le sue spiagge, per le immersioni e per l’accoglienza delle sue strutture turistiche, sono molte anche le opzioni di trekking che permettono di raggiungere zone meno turistiche, punti panoramici unici e luoghi dalla natura incontaminata. Qui di seguito alcune idee di percorsi per un viaggio in Indonesia unico.

Monte Rinjani

Il Monte Rinjani (3726 mslm) è il secondo più alto vulcano dell’Indonesia (dopo il Monte Kerinci a Sumatra) e si trova sull’isola di Lombok, all’interno del Gunung Rinjani National Park. Offre la possibilità di un trekking di 2-3-4 giorni piuttosto esigente ma dalle vedute mozzafiato: foreste, cascate, laghi e vallate vulcaniche! Questo trekking in Indonesia richiede impegno e preparazione. Per poterlo affrontare in sicurezza, è opportuno rivolgersi a guide autorizzate, che vi sapranno aiutare anche per i pernottamenti e i pasti.

I trekking più apprezzati sono quelli da 3 giorni/2 notti. Alcune agenzie propongono trekking di 4 giorni/3 notti ma in questo caso i tempi morti sono molti. Per chi ha meno tempo a disposizione è possibile optare per un trekking di 2 giorni/1 notte: in questo caso però lo sforzo fisico è maggiore e quindi bisogna partire molto preparati.

L’obiettivo è ovviamente la cima, coperta con terriccio vulcanico nero, e il Lago Segara Anak, alla base del cratere. Al lato del lago sbuffi di fumo fuoriescono dal Monte Barujari, un vulcano ancora attivo. In alternativa, è possibile valutare l’idea di un trekking di 2 giorni/1 notte più semplice: non si arriva alla cima del Monte Rinjani ma solo al cratere.

Il percorso va dal villaggio di Sembalun al villaggio di Senaru. E’ consigliabile iniziare a Sembalun perché il tratto di collegamento al villaggio, sabbioso e scivoloso, in questo modo si affronta in ascesa e sarebbe invece molto più difficile da percorrere in discesa. Esiste la possibilità di ascendere al Monte Rinjani anche da Aik Berik e da Torean, ma in questo caso si tratta di percorsi ancora meno battuti e quindi molto complicati.

Il trekking del primo giorno inizia normalmente molto presto, quindi è opportuno prevedere una notte a Sembalun. Il percorso inizia con un tratto di 8 km e un’ascesa dai 1500 m: il grosso dell’ascesa però avviene nei secondi 4 km, così ripidi che si avanza a circa 1 km all’ora. Il terreno non è battuto e quindi l’avanzamento è reso più difficoltoso da rocce e sabbia.

Il secondo giorno di trekking inizia di notte, in modo da poter raggiungere la cima per l’alba. L’ascesa in questo caso è di 1000 m e le basse temperature non aiutano. Una volta arrivati in cima, inizia la discesa, ovviamente ripida.

Inutile aggiungere che è altamente consigliato rivolgersi a guide autorizzate per poter affrontare il trekking nella maniera più sicura. Inoltre questo garantisce alcuni confort di base come una cucina da campo degna di questo nome, tende per la notte e bagni-tende (non ci sono alberi su un vulcano!) L’agenzia può organizzare anche la fornitura e il trasporto dei sacchi a pelo, ma questo dettaglio può essere gestito in base alle esigenze di ciascuno. Il campeggio sul cratere è tutto meno che solitario, ma questo può rivelarsi piacevole.

In cima le temperature sono sempre molto basse (intorno ai 5 gradi durante la stagione più calda), quindi portare l’attrezzatura adeguata per evitare brutte sorprese

Mount Semeru

Un altro percorso di trekking in Indonesia molto apprezzato è l’ascesa al Monte Semeru (3676 mslm), la montagna più alta di Java. Questo monte è il più attivo vulcano dell’Indonesia e quindi le esplosioni di cenere avvengono con una frequenza che va dai 10 ai 20 minuti! I panorami sono mozzafiato e particolarmente d’effetto è il Lago Ranu Kumbolo, di un azzurro turchese unico.

I trekking proposti di solito sono di 2 giorni/1 notte ma alcune agenzie propongono trekking di 3 giorni/2 notti. Come nel caso del Monte Rinjani, i trekking sono identici per quanto riguarda il percorso, quello che cambia è il tempo passato in cima approfittando del panorama.

Il percorso inizia dal villaggio di Ranu Pani (2100 mslm) dove è consigliabile trascorre la notte prima del trekking per poter partire la mattina presto. L’obiettivo del primo giorno è il Kali Mati Base Camp. Il percorso in questo caso è semplice e non richiede particolari attenzioni. Lungo il percorso sono in vendita snack e rifornimenti di acqua.

Il secondo giorno, come spesso accade, inizia di notte. L’obiettivo anche in questo caso è raggiungere la cima per l’alba. L’ascesa è di circa 6 ore perché il passo è rallentato dal terreno in ascesa e sdrucciolevole. Poiché il terreno è molto sabbioso, è consigliabile proteggere la bocca e il naso con una maschera o una bandana.

Anche in questo caso è altamente incoraggiato intraprendere il trekking con una guida autorizzata, che si occuperà anche dei pasti. Poiché si tratta di un trekking piuttosto breve, è possibile evitare i portantini e la cucina da campo, ma in ogni caso è necessario attrezzarsi con tende e sacchi a pelo.

Kawah Ijen

Il cratere Kawah Ijen (2148 mslm) si trova a Java e offre un’esperienza unica, benché si tratti di un trekking breve e realizzabile in appena una notte. L’obiettivo? Un lago che emette vapori sulfurei visibili nel buio!

Il percorso inizia dal campo base di Paltuding e consiste in un percorso di poco più di 3 km in ascesa che porta al lago di Kawah Ijen, dal colore blu-verde. Normalmente si impiegano circa 2 ore per raggiungere la meta sia per il grado di inclinazione del percorso, sia perché si procede al buio. E’ indispensabile, per poter vedere le fiamme blu, arrivare prima dell’alba, quando i vapori sono ancora visibili. La partenza è di solito intorno alle 2 di notte, ma l’orario può cambiare in base alla stagione. Il cammino passa per miniere di zolfo dove operai con maschere molto approssimative scavano zolfo per una paga sicuramente non equivalente allo sforzo e ai rischi che corrono.

Nonostante il motivo per cui si arriva fino a qui siano i vapori di zolfo, anche l’alba lascia un ricordo indelebile, colorato di rosa e violetto. Trattandosi di gas sulfurei, è sottinteso che bisogna attrezzarsi adeguatamente con maschere anti-gas, da richiedere all’agenzia che organizzerà il trekking. I fumi e le fiammate sono il risultato del contatto dei gas con l’ossigeno: il risultato è tanto bello quando puzzolente…! Alcuni gas condensano e si convertono in zolfo liquido che può ricordare la lava. E’ un’esperienza unica che però deve essere intrapresa solo da chi si sente in perfetta forma, senza problemi di respirazione, attacchi di panico o ansia: camminare in un cratere, di notte, non è una cosa per tutti ed è bene che ciascuno valuti attentamente l’opportunità. E’ inoltre importante ricordare che in caso di situazioni imprevedibili (nuvole di gas troppo dense, condizioni meteorologiche avverse, frane), sarà necessario annullare. Entrare nel cratere non è indispensabile: se non vi entusiasma l’idea, le fiamme sono visibili anche dall’alto. Il lago è acido, nel senso che è colmo di acido solforico e cloridrico; è molto caldo: evitate ogni contatto. Non è indispensabile raggiungere il lago, valutate voi sul momento se ve la sentite.

Si impiegano circa 2 ore per rientrare alla base.

Il percorso è relativamente semplice da seguire, soprattutto il rientro di giorno, e quindi una guida non sarebbe necessaria, almeno da questo punto di vista. I rischi legati però allo zolfo rendono quasi indispensabile avere con sé una persona con esperienza che sappia anticipare alcune situazioni potenzialmente pericolose e sappia agire in caso di necessità.

Il periodo migliore per vivere questa esperienza di trekking in Indonesia va da Aprile a Ottobre quando il tempo è secco. Il resto dell’anno è altamente sconsigliato a causa delle piogge.

Alla ricerca dei draghi di Komodo

Il Komodo National Park è il regno degli omonimi draghi, grandi lucertole carnivore endemiche in questa zona che ogni anno richiamano migliaia di turisti. Si tratta di creature quasi mitologiche che renderanno la vostra esperienza unica e irripetibile. Il parco è composto da 3 isole, Komodo, Rinca e Padar, e ognuna offre soluzioni diverse. Il parco è raggiungibile in barca da Labuan Bajo in circa 2 ore. Questa località è dotata di alloggi turistici e altri servizi. 

Isola di Komodo: è la più grande e la più affollata di turisti. Dalla biglietteria partono diversi percorsi a piedi pensati per il turismo di massa ma comunque meritevoli se non si ha a disposizione molto tempo. L’isola offre però un trekking alternativo meno battuto che consiste nell’ascesa del Monte Ara. Il percorso si completa in 4-8 ore, a seconda delle deviazioni scelte. L’isola comprende anche una bella spiaggia dalle tonalità rosa, colore dato dai frammenti di corallo, e una barriera corallina a bassa profondità adatta allo snorkeling.

Isola di Rinca: è un’isola meno turistica e per questo più adatta per avvistare i draghi nel loro ambiente naturale. Il percorso è guidato da due ranger (uno di fronte al gruppo e uno in coda) che hanno il compito di rendere l’esperienza sicura e piacevole. Per questo motivi vengono impartite alcune regole base di comportamento: rimanere sul percorso, non fissare i lucertoloni e tenere la testa bassa se ci si trova di fronte a essi. Gli animali possono reagire se sentono l’odore del sangue, quindi prestate la dovuta attenzione. Detto questo, il percorso è molto piacevole e i draghi che si incontrano nella natura sono normalmente pacifici e ignorano i visitatori. Trattandosi di un percorso guidato, non supera di solito le due ore ma è comunque un’esperienza molto appagante e interessante. Il terreno è battuto e quindi non presenta particolari difficoltà. Le temperature possono essere elevate, così come l’umidità.

Isola Padar: è anche questa un’isola meno turistica di Komodo e quindi più tranquilla. In aggiunta ai draghi, anche Padar offre una spiaggia rosa e una barriera corallina per un’interessante esperienza di snorkeling.

Monte Batur

L’ascesa al Monte Batur è l’ultima della nostra lista dei migliori trekking in Indonesia. 

Non si può parlare di Indonesia senza parlare di Bali. Oltre alle spiagge e agli eccellenti alloggi in altura, Bali offre anche la possibilità di raggiungere la cima del sacro Monte Batur (1717 mslm). Si tratta di un vulcano attivo, una caratteristica ricorrente da queste parti. 

L’ascesa inizia di notte e anche in questo caso l’obiettivo è l’alba dalla cima. Le opzioni per ammirare l’alba sono due: una prima piattaforma e la vera cima, 30 minuti di cammino più in su. Ovviamente è consigliabile raggiungere questo secondo punto di osservazione se le condizioni fisiche lo permettono. Dal Monte Batur è inoltre possibile ammirare in lontananza il Monte Rinjiani. Lo sforzo di raggiungere la cima sarà poi ripagato da un piacevole bagno nelle acque termali al rientro.

Si impiegano circa 2 ore per ascendere il Monte Batur e quindi la partenza è di solito fissata per le 4 di mattina. Dopo l’alba si può chiedere alla propria guida di trattenersi più a lungo in cima e ammirare il cratere. In totale, l’esperienza può essere completata in circa 5 ore.

Anche in questo caso il percorso è piuttosto semplice da seguire, ma avere con sè una guida è una sicurezza che è sempre bene prevedere.

Bali offre alternative al Monte Batur: si può ammirare l’alba dal Monte Agung (il più alto dell’isola), oppure si può scegliere di rimanere a valle e fare trekking nella foresta, immersi nella natura. L’ascesa del Monte Batur è un’opzione scelta da molti, ma è comunque un buon modo per apprezzare Bali da un’altra prospettiva.

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Sempre a zonzo

Siamo Flavia & Simone e viviamo in Cina da 8 anni dove lavoriamo, viaggiamo e camminiamo. Siamo appassionati di Asia e abitando qua possiamo viaggiare in lungo e in largo attraverso deserti sconfinati, città caotiche, montagne altissime, campi di tè verde smeraldo e albe silenziose. Pur vivendo in una città da 23 milioni di persone, appena possiamo rallentiamo l’andatura e cerchiamo di apprezzare i dettagli e i piccoli piaceri, e il trekking ci permette di farlo nella maniera da noi preferita. Sito web: sempreazonzo.it

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